ammonire
v. tr. [dal lat. admonēre, comp. di ad- e monēre «avvisare»] (io ammonisco, tu ammonisci, ecc.). – 1. a. Consigliare, esortare autorevolmente una persona, dandole precetti utili, mettendola [...] parte guelfa (e più tardi imitato da altri comuni toscani e umbri, allo scopo di escludere i ghibellini dai pubblici uffici): fu allora stabilito che i capi di parte guelfa potessero escludere dai pubblici uffici il nome di chiunque, estratto a sorte ...
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scherzo
schérzo s. m. [der. di scherzare]. – 1. a. L’atto, il fatto di scherzare, di parlare cioè o di fare qualcosa mostrando di volersi divertire e di non dare alle parole o alle cose il significato [...] da parte gli s., smettere di scherzare, cominciare a parlare o ad agire seriamente; sapere (o non sapere) stare allo s., stare sec., il termine fu usato per designare una composizione per pianoforte solo, dal carattere brillante (i quattro S. di ...
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svastica
svàstica s. f. [dal sanscr. svastika, s. m. (der. di svasti «fortuna, felicità»), passato al genere femm. nel ted. Swastika e quindi in ital. e in altre lingue]. – Segno e simbolo magico-religioso [...] costituito da una croce a bracci uguali ripiegati alle estremità ad angolo retto (e per questo chiamato anche croce uncinata, in ted. lingue e razze ariane, fu assunta, soprattutto in Germania, come emblema (con i bracci ripiegati in senso orario ...
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apporre
appórre v. tr. [lat. appōnĕre «collocare accanto», comp. di ad- «presso» e pōnĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. a. Aggiungere: Sempre la confusion de le persone Principio fu del mal de [...] ). 2. Porre sopra o sotto; quasi esclusivam. nelle frasi: a. i sigilli, la data, la firma, il visto, a un documento e sim giovane la cui morte è apposta al mio marito (Boccaccio); gli fu apposto di avere ucciso o che avesse ucciso; anche, a. un ...
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ora1
óra1 (tronc. ór) avv. [lat. hōrā, abl. del sost. hora (v. ora2)]. – 1. a. In questo momento, nel tempo presente (è, in genere, sinon. di adesso): ora sono occupato, vieni più tardi; ora finalmente [...] prima di oggi); Or volge, signor mio, l’undecimo anno Ch’i fui sommesso al dispietato giogo (Petrarca). Rafforzato da mai, per lo come a morte La sua preda fu ritolta? (Manzoni). Con questi varî sign., è spesso unito ad altra parola: ora appunto, ora ...
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posticcio
postìccio agg. e s. m. [dall’ant. apposticcio, che è il lat. tardo appositicius, der. di apposĭtus, part. pass. di apponĕre «porre accanto»] (pl. f. -ce). – 1. a. Aggiunto o applicato dopo, [...] sotto nomi p. i nomi veri (E. Cecchi). 2. ant. In agraria, terra p., terreno p., terra di riporto, aggiunta ad altra terra, remo, venendo dopo il vogavanti. In questo e nel seguente sign., fu in uso anche apposticcio. c. s. m. Nella costruzione delle ...
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appuntare2
appuntare2 v. tr. [der. di punto2; propr. «segnare con un punto»; nei sign. 3 e 4, dal fr. ant. appointer «regolare un affare» (der. di point «punto»)]. – 1. Notare, segnare, prendere appunto: [...] contabile ant., rivedere e bilanciare i conti. 4. ant. a. tr. Stabilire di comune accordo: restarono ... che il concilio si facesse in Vicenza, come già fu appuntato (Sarpi). b. intr. (aus. essere) Accordarsi: fu dato commissione agli oratori nostri ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono [...] essere eccitate in esso o ad esso trasmesse dalle vibrazioni di un corpo (sorgente sonora), e che a loro volta musica, marciare a suon di tamburi; i bersaglieri sfilarono al s. della fanfara; e fig.: l’oratore fu accolto a suon di fischi; li ...
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uguale
(meno com. eguale, ant. equale) agg. e s. m. e f. [lat. aequalis, der. di aequus «uguale, piano, equo»]. – 1. agg. a. Che nella natura, o nell’aspetto, non differisce, non si discosta sostanzialmente [...] nelle sue azioni; con enfasi: in quell’occasione fu u., o pari, a sé stesso, fu all’altezza della propria fama, del proprio valore ( va spalmata ugualmente sul pavimento; anche riferito ad aggettivo: i due radiatori sono ugualmente caldi. Con valore ...
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aquila
àquila s. f. [lat. aquĭla]. – 1. a. Nome di varî uccelli rapaci diurni della famiglia accipitridi, appartenenti sia al genere Aquila sia ad altri generi. La specie più nota, e a cui più spesso [...] rara. Delle aquile appartenenti ad altri generi, va ricordata l , lo storico fr. J.-B. Bossuet (1627-1704), che fu vescovo nella città di Meaux, a nord-est di Parigi. Nell d’Aragona, I di Sicilia, e da sua moglie Costanza di Svevia: portano i nomi e ...
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Figlio (Il Cairo 1868 - ivi 1936) del chedivè Ismā‛īl, compì gli studî in Italia. Salì al trono col titolo di sultano nel 1917, alla morte del fratello Ḥusain Kāmil, e nel 1922, abolito il protettorato inglese e proclamata l'indipendenza dell'Egitto,...
Capitale del regno d'Egitto. Si trova a 30°4′ lat. N. e a 31°17′ long. E. di Greenwich; a 20 km. circa a sud della punta del Delta, nella zona in cui la catena montagnosa del Mokattam (al-Muqattam) s'avvicina maggiormente al Nilo. Dista dal...