convincere
convìncere v. tr. [dal lat. convincĕre, comp. di con- e vincĕre «vincere»] (coniug. come vincere). – 1. a. Indurre uno a riconoscere una cosa, ad ammettere un fatto, vincendo con prove o con [...] altra soluzione; c. uno dell’esistenza di Dio; c. i giudici della propria innocenza, o di essere innocente; anche, persuadere una persona: c. uno di frode, di malafede, di un reato; fu convinto di eresia. ◆ Part. pres. convincènte, anche come agg. (v ...
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perdono
perdóno s. m. [der. di perdonare]. – 1. a. L’atto di perdonare, il fatto di esser perdonato: chiedere, domandare p.; implorare, impetrare, ottenere il p.; dare, concedere, rifiutare il p.; ti [...] legge in determinati casi per i colpevoli di età inferiore ad anni 18, che il tribunale dei minorenni può concedere se presume che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati; legge del p., espressione con cui fu ...
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intervenire
v. intr. [dal lat. intervenire, comp. di inter- e venire «venire»] (coniug. come venire; aus. essere). – 1. letter. Avvenire, accadere: fu fatto assapere al confessore quello ch’era intervenuto [...] diplomazia o con le armi; i. in guerra, entrare in un conflitto già in atto fra altri stati. 3. a. Recarsi ad assistere, prendere parte a persona; anticam. fu anche sinon. di procuratore legale, e nei documenti medievali indicava i personaggi che ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima [...] un ragionamento pedantesco e bizzarro (argomento in barocco), fu assunto alla fine del Seicento nel senso generico di «stravagante», e applicato soprattutto, con valore polemico e spregiativo, ad opere architettoniche e poi anche alle altre arti ...
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rilevare
(ant. relevare) v. tr. [lat. relĕvare «sollevare, rialzare», comp. di re- e levare: v. levare] (io rilèvo, ecc.). – 1. a. Levare, togliere di nuovo: s’era già messo il cappello in capo, ma se [...] ; si è rilevato il vento; più largo fu Dio a dar sé stesso Per far l’ di far notare, mettere in evidenza, additare ad altri: gli feci r. che il suo automobile era troppo spostata a sinistra; r. i pregi, i difetti, gli errori, gli spropositi, le ...
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supremo
suprèmo (ant. supprèmo) agg. [dal lat. supremus, superl. di supĕrus «superiore, che sta sopra»]. – 1. letter. Che sta nel posto più alto, che è al di sopra di ogni altra cosa: Poi che noi fummo [...] della vostra benivolenzia, la quale mai da me in sì suppremo grado non fu meritata (Boccaccio). Con riferimento a Dio: l’Ente s.; il s. la gioia s.; vivevano i mortali in quella suprema miseria che eglino sostengono insino ad ora (Leopardi). ◆ Avv ...
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sopraffare
(ant. soprafare) v. tr. [comp. di sopra- e fare] (io sopraffàccio o sopraffò, tu sopraffài, egli sopraffà, ecc.; gli altri tempi, coniug. come fare). – 1. a. Vincere, battere un avversario [...] costringendolo ad arrendersi, a ritirarsi, a cedere: tentò di resistere ai suoi aggressori, ma alla fine fu Dominare, piegare ai proprî voleri con la violenza o la prepotenza: s. i deboli; non riuscirà a s. anche noi; mi son lasciato sopraffare una ...
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scelta
scélta s. f. [der. di scelto, part. pass. di scegliere]. – 1. a. Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne [...] la sc. della scuola per i figli, della facoltà a cui iscriversi di determinate situazioni, in cui si è costretti ad adottare l’unica soluzione possibile: non c’è Fu introdotto, con un enunciato equivalente, dal matematico ted. E. Zermelo nel 1908 e fu ...
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atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica [...] nel momento stesso in cui si compie l’azione: fu sorpreso nell’a. di rubare; all’a. pratico da un pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede; anche, l’attività di un’accademia riportando i contributi scientifici dei soci. c. ...
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paragrafo
paràgrafo s. m. [dal lat. tardo paragrăphus, gr. ἡ παράγραϕος, comp. di παρα- «para-2» e -γραϕος «-grafo»]. – 1. In origine, segno d’interpunzione che compare negli antichi papiri greci dell’età [...] di persona in un dialogo (e fu usato anche per distinguere le parti in una divisione nel testo quando si passava ad altro argomento, premesso di solito al , ordinamento, ecc.), o anche uno scritto in genere: i primi tre p. del 4° capitolo del testo di ...
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Figlio (Il Cairo 1868 - ivi 1936) del chedivè Ismā‛īl, compì gli studî in Italia. Salì al trono col titolo di sultano nel 1917, alla morte del fratello Ḥusain Kāmil, e nel 1922, abolito il protettorato inglese e proclamata l'indipendenza dell'Egitto,...
Capitale del regno d'Egitto. Si trova a 30°4′ lat. N. e a 31°17′ long. E. di Greenwich; a 20 km. circa a sud della punta del Delta, nella zona in cui la catena montagnosa del Mokattam (al-Muqattam) s'avvicina maggiormente al Nilo. Dista dal...