s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] si rinvia alla voce c, C), la lettera s rappresenta nell’ortografia italiana la sibilante tipica, cioè la fricativaalveolare, nelle due varietà sorda e sonora, fonemi che differiscono tra loro non tanto per il punto dell’articolazione quanto per la ...
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fricativo
agg. [dall’ingl. fricative, der. del lat. fricare «strofinare»]. – In fonetica, consonante f. (o assol. fricativa s. f.), ogni consonante la cui articolazione richiede non una chiusura momentanea [...] spirante e, per determinati aspetti, di costrittiva. L’italiano possiede cinque fricative: la labiodentale sorda f, la labiodentale sonora v, l’alveolaresorda s (es. s di sarto), l’alveolare sonora ∫ (es. s di viso), la palatoalveolare š (es. sc di ...
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omorganico
omorgànico agg. [comp. di omo- e organo] (pl. m. -ci). – In fonetica, prodotto dallo stesso organo: consonanti o., quelle che, pur distinguendosi tra loro per altri caratteri, hanno un identico [...] d’articolazione (per es., p, b, m, tutt’e tre bilabiali); stretta o., nelle affricate, la stretta che succede all’occlusione (per es., nella z sorda ‹z = ts›, l’articolazione alveolarefricativa ‹s› che segue immediatamente a quella occlusiva pure ...
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Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento e assuma i caratteri di un’articolazione...
Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere pronunciata senza l’appoggio di una vocale...