trasportare
(ant. transportare) v. tr. [dal lat. transportare, comp. di trans- «trans-» e portare «portare»] (io traspòrto, ecc.). – 1. a. Portare al di là, portare oltre: t. le truppe al di là del fiume; [...] trasportati dal vento. Meno com., trasferire mutando di sede: la capitale fu trasportata da Firenze a Roma. b. In talune frasi del linguaggio letter. acquista un valore quasi rifl. (o di intr. pron.) per significare il muoversi di persona assorta ...
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attorno
attórno avv. [comp. di a2 e torno «giro»]. – In giro, in cerchio; è in genere lo stesso che intorno, ma preferito a questo in alcune frasi: andare a., andare in giro, girare, andare di qua e [...] di là (fig., divulgarsi, spargersi: vanno a. certe chiacchiere sul tuo conto); avere uno a., averlo sempre vicino a sé (anche in senso fig., essere continuamente tediato da lui, e sim.); tenersi uno a., ...
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metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] , ecc. (si dice anche sistema di vita, e sistema è usato spesso invece di metodo anche in altre frasi citate precedentemente, senza sostanziale diversità di significato). 4. Nel gioco del calcio, disposizione tattica dei giocatori in campo, attuata ...
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morbo
mòrbo s. m. [dal lat. morbus]. – 1. a. Malattia: Da chiuso m. combattuta e vinta (Leopardi); Destò quel Dio nel campo un feral m. (V. Monti). È voce non com. e, fuori dell’uso letter., si usa in [...] frasi di tono solenne: rapito da m. crudele, da improvviso, da repentino m. (in annunci di morte); o quando si parli di malattia grave a carattere epidemico (colera, peste e sim.): la violenza del m.; il diffondersi, l’infierire del m.; m. ...
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appartenenza
appartenènza s. f. [der. di appartenere; nel sign. concr., dal lat. mediev. appertinentia]. – 1. a. L’appartenere, il fatto di appartenere: l’a. a un partito politico, a un gruppo, a una [...] ... e di tante altre a. del suo mestiere (G. Gozzi). 2. a. In geometria, relazioni di a., le relazioni che si esprimono in frasi del tipo: «giacere su una retta o su un piano», «passare per un punto, o per una retta», e che hanno pertanto carattere ...
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operato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di operare]. – 1. a. Di persona che è stata sottoposta a intervento chirurgico: il paziente, il ferito o. (in questi casi conserva il valore participiale); anche [...] . c. agg. Anticam. si usò anche con il sign. generico di lavorato: vasellame d’argento riccamente operato. 2. s. m. Ciò che si è fatto, opera, attività, in frasi quali: ognuno risponde del proprio o.; non devo rendere conto a nessuno del mio operato. ...
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indire
v. tr. [dal lat. indicĕre, comp. di in-1 e dicĕre «dire», rifatto secondo dire] (coniug. come dire). – Ordinare o disporre che sia preparata, organizzata e iniziata con una certa solennità una [...] manifestazione di pubblico interesse: indice Feste e preci solenni (Caro); è d’uso com. soprattutto in alcune frasi (in alcune delle quali si unisce anche il sign. di convocare o quello di dare avvio): i. una celebrazione; i. le elezioni; i. una ...
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amministrare
v. tr. [dal lat. administrare, der. di minister: v. ministro]. – 1. Reggere, curare, regolare, sorvegliare il buon andamento: a. gli affari di uno stato, del comune, ecc.; a. la casa, un’azienda; [...] si dice in partic. del confessare, comunicare e impartire l’estrema unzione. 3. Poco com. con altri usi di somministrare, in frasi come: a. una medicina, prescriverla, darla, o a. una buona dose di calci, e sim. ◆ Part. pass. amministrato, anche come ...
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indirizzare
(ant. indrizzare) v. tr. [lat. *indirectiare, der. di directus «diretto», col pref. in-1]. – 1. a. Lo stesso che dirigere, cioè volgere verso un luogo, avviare in una determinata direzione: [...] Assol.: i. un giovane, uno studente, dargli una traccia da seguire, un primo orientamento. b. Con senso più prossimo a rivolgere, in frasi quali: i. l’animo, il pensiero ai proprî defunti, i. una preghiera a Dio; i. la parola, il discorso a qualcuno ...
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sibilla
(o Sibilla) s. f. – 1. Propriam., nome (lat. Sibylla, gr. Σίβυλλα) di donne veggenti dell’antichità classica, miracolosamente longeve, la cui caratteristica saliente era di non essere legate [...] a un culto oracolare fisso, ma di profetizzare quando e dove erano ispirate (anche senza essere interrogate), talora con frasi di dubbia interpretazione: la S. cimmeria, delfica, eritrea; l’antro della S. cumana; i responsi delle Sibille. 2. fig., ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...