raccapezzare
v. tr. [der. del lat. capĭtium «estremità»; cfr. capezzo, accapezzare] (io raccapézzo, ecc.). – 1. a. Ritrovare e mettere insieme con una certa diligenza e fatica: r. denari, notizie, esempî, [...] ). Molto com. l’intr. pron. raccapezzarsi, riuscire a capire, a spiegarsi qualche cosa, venirne a capo, soprattutto in frasi di senso negativo: non mi raccapezzo più dove siamo; con tutte queste notizie contrastanti non riesco a raccapezzarmi di come ...
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peregrino
s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. peregrinus «forestiero, non cittadino», der. dell’avv. peregri, peregre «fuori di città», comp. di per-1 nel sign. di «attraverso» e ager agri «campo»]. – 1. [...] Nuovo, inusitato e perciò causa di meraviglia: agl’ignoranti ogni cosa pare p. e nuova (Muratori); originale, soprattutto in frasi di tono riduttivo o iron.: pensieri poco p.; osservazioni non molto p.; bizzarro, strano: senti che idea p.!; singolare ...
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adone
adóne (o Adone) s. m. – Giovane di grande bellezza, nel volto e nelle forme del corpo; per lo più in frasi negative o di tono iron., anche nel sign. di bellimbusto: essere, parere un a.; si crede [...] un a.; passava per un a.; non è certo un adone. È un uso antonomastico del nome di Adone (lat. Adon -onis o Adonis -ĭdis; gr.῎ Αδων o῎ Αδωνις), divinità greca di origine semitica, che, per la sua straordinaria ...
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pronunciabile
pronunciàbile (o pronunziàbile) agg. [der. di pronunciare (o pronunziare)]. – Di suono o parola che si può pronunciare senza difficoltà; di solito in frasi negative o modificato da avverbî: [...] fonema non p., facilmente, difficilmente p., e sim. Anche, di parole che, per ragioni morali o di decenza, si ritiene sconveniente ripetere. Nel linguaggio giur., di sentenza e sim., che può essere emessa: ...
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castigo
(tosc. gastigo) s. m. [der. di castigare] (pl. -ghi). – Punizione che si infligge a chi ha commesso una colpa, una trasgressione, una disubbidienza, con lo scopo di correggerlo: dare un c.; meritare [...] una punizione: a te niente dolce, perché sei in c.; con sign. concreto, mettere in c., stare in c., restare in c., frasi riferite a bambini che, a scuola o in casa, vengono fatti rimanere, per qualche tempo, in un angolo o in luogo appartato, come ...
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ciccia
cìccia s. f. [lat. *isicia, da insicium, insicia «salsiccia», rifatto nella lingua infantile] (pl., raro, -ce), fam. – Carne d’animale macellato o anche la sola polpa (in contrapp. all’osso); [...] detto da bambini o parlando con essi, indica in genere la carne cotta. In frasi scherz. si dice anche della carne umana, spec. con allusione a persona grassa: ha molta c., è tutto ciccia, ecc. Nell’uso fam., scherz., come esclamazione per alludere a ...
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onda
ónda s. f. [lat. ŭnda]. – 1. a. Massa d’acqua che si solleva e si abbassa alternativamente sul livello di quiete (del mare, di un lago, ecc.), per effetto del vento o per altra causa (maree, ecc.), [...] cresta (o cima) dell’o., la parte dell’onda corrispondente al massimo innalzamento sul livello medio (per l’uso fig. della frase essere sulla cresta dell’o., v. cresta1, n. 7); valle (o cavo, gola, solco) dell’o., la parte corrispondente al massimo ...
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sganciare
v. tr. [der. di gancio, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sgàncio, ecc.). – 1. a. Liberare un oggetto o una struttura dal gancio o dai ganci a cui sono sospesi o da cui sono trattenuti; staccare [...] regalo, di prestito, oppure di rimborso, d’indennità, per lo più di malavoglia, e dopo molte e insistenti richieste (e spesso in frasi negative): ce n’è voluto per far s. un biglietto da cento euro a quell’avaraccio di mio padre!; ho dimostrato che ...
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giunta1
giunta1 s. f. [der. di giungere, nei due sign. di «congiungere» e di «arrivare»]. – 1. Il giungere, arrivo, spec. nelle locuz., ormai ant. o rare, a (alla) prima g., di prima g., appena arrivato, [...] un telo, un abito troppo corto e sim.: ho dovuto fare una g. alle maniche; una gonna con un palmo di giunta. In frasi di rammarico o di contrarietà, quanto interviene ad aggravare una situazione, un lavoro già faticoso e sim.: questa g. non ci voleva ...
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convulso
agg. e s. m. [dal lat. convulsus, part. pass. di convellĕre «strappare»]. – 1. agg. a. Che si manifesta con brusche contrazioni dei muscoli, con rapide e violente scosse: tremito c.; moto c. [...] trepido, rapito amante (Leopardi). c. fig. Disordinato, nervoso, che procede a scatti, detto del modo di parlare o di esprimersi: frasi c.; stile c., prosa c.; una c. esposizione dei fatti; o agitatamente intenso e febbrile: un ritmo di lavoro c. ed ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...