unghia
ùnghia (ant. o region. ugna) s. f. [lat. ŭngŭla, der. di unguis «unghia»]. – 1. a. Ciascuna delle formazioni epidermiche cheratinizzate poste sulle estremità delle dita dell’uomo e di tutti i [...] (o incarnata), affezione dovuta alla penetrazione di un’unghia nei tessuti ai lati dell’unghia stessa. b. È termine frequente in frasi fig., nelle quali allude ora a difesa accanita, decisa, ora a ostilità o rapacità, ora a severo o tenace dominio di ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] cristiano fa sopra di sé, per devozione o anche, in qualche caso, per meraviglia, spavento, ecc., o per esprimere, spec. come frase fig. più che come gesto, rassegnazione: fare, farsi il s. della croce o della santa croce; se quelle erano le speranze ...
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figura
s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre «plasmare, modellare»]. – 1. a. Aspetto esteriore d’una cosa: lo circulo che ha f. d’uovo (Dante); prender corso e f. di fiume (Manzoni); un monumento [...] f. dello sciocco, dell’imbecille, dell’avaro, del pitocco; hai fatto la f. del bifolco! Con uso assol., in frasi enfatiche o esclamative, significa in genere brutta o cattiva figura, impressione negativa, di compatimento: che figura!; una f. che non ...
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altezza
altézza s. f. [lat. tardo altĭtia, per il class. altitudo]. – 1. In generale, una delle tre dimensioni di un corpo, di solito quella verticale (le altre due sono la lunghezza, o larghezza, e [...] oppone; essere all’a. di capire, d’intendere, essere in grado (con quest’ultima accezione, anche assol., per ellissi, soprattutto in frasi negative: è meglio che tu taccia, non sei all’a.!, sottint. di capire); non credo ch’egli sia all’a., o anche ...
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giorno
giórno s. m. [lat. tardo diŭrnum (tempus), dall’agg. diurnus «giornaliero», der. di dies «giorno»]. – 1. In astronomia, intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio [...] prova o rischio e sim.; fu quello un gran g. per me, importante, di grandi decisioni o risultati o soddisfazioni; ma in frasi come: è arrivato il gran g., finalmente arrivò il gran g., e sim., s’intende un giorno particolarmente atteso; con sign ...
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inclusione
incluṡióne s. f. [dal lat. inclusio -onis]. – 1. a. L’atto, il fatto di includere, cioè di inserire, di comprendere in una serie, in un tutto (spesso contrapp. a esclusione): i. di un nome [...] nella graduatoria dei vincitori; i. di alcune clausole cautelative in un contratto; in frasi negative: hanno protestato per la non i. del loro nominativo nella lista; la non i. di certe clausole nel contratto ha suscitato molto malumore. b. ...
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ridicolezza
ridicolézza s. f. [der. di ridicolo]. – 1. L’essere ridicolo o, concr., la cosa ridicola (è meno spreg. e meno com. che ridicolaggine): r. di un ragionamento, di una situazione; ma che r. [...] son queste! 2. estens. Cosa di poco valore, insignificante, soprattutto in frasi di modestia, offrendo un regalo o facendo un favore: non è il caso di ringraziare per questa ridicolezza. ...
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scacciare
v. tr. [der. di cacciare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scàccio, ecc.). – 1. a. Costringere (in genere con modi perentorî o minacciosi, o ricorrendo a mezzi idonei) persone o animali ad andarsene [...] tempi passati aveva, con riferimento a persone, maggiore frequenza d’uso, ha perso gran parte della sua attualità, per cui frasi quali s. di casa, s. la moglie adultera, la figlia disonorata, il figlio degenere, o s. un amministratore disonesto, un ...
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chiuso2
chiuso2 s. m. [uso sostantivato di chiuso1.]. – 1. Luogo chiuso, tratto di terreno cinto da un muro, da una siepe, rete o sim., spec. per tenere raccolto il bestiame durante la notte: Come le [...] pecorelle escon del ch. (Dante); Negli altri paesi al vento della neve Ulula l’aria fra i ch. dei pastori (Quasimodo). 2. Ambiente rinchiuso, dove non penetrano l’aria e la luce, in frasi come odore, puzzo di chiuso, e sim. ...
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assumere
assùmere v. tr. [dal lat. assumĕre, comp. di ad- e sumĕre «prendere»] (pass. rem. assunsi, assumésti, ecc.; part. pass. assunto). – 1. Prendere su di sé, addossarsi, accettare: a. un incarico, [...] e terminare il lavoro. Anche, più semplicem., iniziare: a. la guardia, in marina, iniziare la guardia a bordo di una nave; spec. nella frase a. servizio o il servizio. 2. a. Fare proprio, prendere per sé: a. un tono, un contegno, a. una posa, a. un ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...