periodo
perìodo s. m. [dal lat. periŏdus (nel senso temporale e grammaticale), gr. περίοδος, propr. «circuito, giro», comp. di περι- «peri-» e ὁδός «via»]. – 1. a. In generale, nel linguaggio scient., [...] , dà luce a tutt’un p. (Leopardi). b. Per analogia, nella terminologia musicale, gruppo organico di frasi: p. binario, ternario, secondo il numero di frasi che contiene. c. Nella metrica antica, il tratto di strofa o «sistema» compreso tra due pause ...
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entrare
(ant. intrare) v. intr. [lat. ĭntrare] (io éntro, ecc.; aus. essere). – 1. a. Andare dentro, penetrare in un luogo: e. in casa, e. a scuola, e. nel bosco, e. sotto le coperte; e. in acqua, immergervisi, [...] .: in questo scampolo c’entra giusto giusto un vestito (vi è cioè quanto basta per il taglio di un vestito). Fig. (in partic. frasi), avere la possibilità di: col suo stipendio non gli c’entra di fare la villeggiatura. 2. Usi fig.: a. E. in un numero ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] .; la virtù sta nel m. (traduz. del motto lat. in medio stat virtus); di qui il senso ant. di «misura, moderazione» in frasi quali essere, agire senza m., non aver m., e sim. In partic., giusto mezzo (come equivalente del fr. juste milieu), detto del ...
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tremare
v. intr. [lat. trĕmĕre, con mutamento di coniug.] (io trèmo, ant. trièmo, ecc.; aus. avere). – 1. Del corpo dell’uomo e di animali, o di una parte di esso, essere scosso da rapidi movimenti oscillatorî [...] uso trans.: L’antiche mura [di Roma] ch’ancor teme ed ama E trema ’l mondo (Petrarca), di cui il mondo trema; in frasi negative, per esprimere ardimento, coraggio: è un uomo che non trema di fronte al pericolo; non lo fa t. nessun ostacolo. Con senso ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] prendere lo slancio con maggiore impeto; tenere il c., perdere il c., dare il c., cedere il c., mettere il c. a rumore. Queste frasi sono ancora vive in senso fig., ora con campo nel sign. di agio, tempo, facoltà di fare o dire qualcosa: datemi c. di ...
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pena
péna s. f. [lat. poena «castigo, molestia, sofferenza», dal gr. ποινή «ammenda, castigo»]. – 1. Punizione, castigo inflitti a chi ha commesso una colpa, ha causato un danno e sim. In partic.: a. [...] faceva p. a vederlo, destava compassione; era una p. sentirlo parlare così; s’è ridotto che fa p.; talvolta (come compassione), in frasi di tono spreg.: taci, che mi fai p.!; ha scritto un articolo che fa p.; era una p. sentirlo strimpellare in quel ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] non crede), il male o i torti che si fanno a una persona non le procurano dispiacere se essa non ne è a conoscenza. Frasi proverbiali di origine biblica: in terra di ciechi chi ha un o. è signore, oppure ... beato chi ha un o. (v. beati monoculi ecc ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] mani, per non udire rumori, grida o, in senso proprio o fig., per non volere ascoltare; l’ho sentito con i miei o., frase usuale per asseverare la veridicità di quanto si riferisce; ho ancora negli o. la sua voce, o quel grido, quell’invocazione, mi ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] si indica la posizione di una figura posta in punta, ossia sotto tutte le altre dello scudo. Tra senso proprio e fig., in frasi come s. il titolo del volume si legge che ...; nel suo diario, s. la data 25 aprile, egli scrive ...; una rubrica ... s ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] l. da un’apertura; raro, il l. del sole, delle stelle; l. di luna si alterna col più frequente chiaro di luna, soprattutto in alcune frasi: c’era un bellissimo l. di luna; passeggiare, fare una gita in barca a l. di luna; fig., a questi l. di luna (v ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...