proferire
(o profferire; ant. proferére e profferére, e più raro proferare e profferare) v. tr. [dal lat. proferre «metter fuori, mostrare», comp. di pro- «avanti» e ferre «portare»] (io proferisco o [...] emettere uno o più suoni vocali, con riguardo sia al modo di articolarli, sia alla formazione di parole o di frasi: p. bene, male, correttamente una consonante; p. piano, sottovoce; proferì distintamente il suo «sì»; alla mia obiezione non proferì ...
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soldone
soldóne s. m. – Accrescitivo di soldo, usato soprattutto in frasi enfatiche del tipo: ha guadagnato un mucchio di soldoni, ha dovuto pagare di bei soldoni!, e sim.; di uso recente, tra pop. e [...] gerg., la locuz. in soldoni, in breve, in concreto, in parole povere (attraverso un sign. intermedio di «in moneta valida, in denaro contante e sonante, senza cioè perdersi in chiacchiere») ...
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palpitante
agg. [part. pres. di palpitare]. – 1. a. Che palpita, detto del corpo o di parte di esso: cuore ancora vivo e p.; le membra p. dell’animale morente; che si muove con ritmo frequente e agitato: [...] ); un cielo p. di stelle. 2. fig. Vivo, legato strettamente al momento presente o al desiderio di sapere e di conoscere, in frasi quali notizie di p. attualità; un documento di p. interesse, e sim. 3. Per estens., riferito a persona e al suo stato ...
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segatura
s. f. [der. di segare]. – 1. a. L’operazione, il lavoro del segare; la recisione di materiali effettuata mediante seghe o segatrici: la s. di un albero, di un tronco; s. a mano, a macchina; [...] segatura di legno: asciugare il pavimento con la s.; mettere della s. pulita nella cassetta del gatto. Con uso fig., in frasi di giudizio negativo, avere la s. nel cervello, o il cervello pieno di s., non capire niente, essere lento di comprendonio ...
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umorismo
s. m. [der. di umore; nel sign. 2, con influenza dell’ingl. humour (v.)]. – 1. ant. Umoralismo, dottrina umorale. 2. La facoltà, la capacità e il fatto stesso di percepire, esprimere e rappresentare [...] R. Benigni, di C. Verdone; u. grafico, che si esprime con disegni, vignette, fumetti; fare dell’u., scherzare, fare dello spirito, di solito in frasi di tono negativo: siamo in una situazione drammatica, e non mi sembra il caso di fare dell’umorismo. ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] , sono equivalenti (e s’intende di solito che tutte e due valgono poco); il verbo conserva invece il suo valore intr. nelle frasi fam. enfatiche è uno, ma vale per due, per quattro, per dieci, riferite a persone o cose. d. Di vocaboli, sempre con ...
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giocoforza
giocofòrza s. m. [comp. di gioco e forza nel sign. di «necessità»]. – Necessità, forza maggiore; si usa solo nella locuz. predicativa, ormai antiquata, essere g., essere inevitabile, non poter [...] le condizioni erano dure, ma fu g. accettarle; per quanto l’ora fosse tarda, fu g. svegliarlo. In origine anche in grafia staccata, in frasi come ci è stato il gioco forza (cioè: l’agire così è stato per noi una necessità; cfr., per un uso analogo di ...
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disturbare
v. tr. [dal lat. disturbare, propr. «disperdere, scompigliare», comp. di dis-1 e turbare «turbare»]. – 1. a. Turbare un’attività o una funzione impedendone con interventi molesti il normale [...] private. 2. Come intr. pron. disturbarsi, incomodarsi, prendersi fastidio: s’è voluto disturbare a venir di persona; spec. in frasi di cortesia: grazie, non si disturbi; state comodi, non vi disturbate; perché ti sei voluto disturbare? (anche come ...
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monetizzabile
monetiżżàbile agg. [der. di monetizzare]. – Che può essere monetizzato, soprattutto negli usi fig. del verbo, cioè trasformato in guadagno economico, o, più spesso, spec. in frasi negative, [...] valutato nel suo equivalente monetario: il lavoro della casalinga non è facilmente m.; non è m. il danno alla salute subìto dagli operai delle industrie che lavorano sostanze pericolose ...
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traduttore
traduttóre s. m. [dal lat. traductor -oris, che aveva solo il sign. di «chi fa passare, chi trasferisce»: v. tradurre]. – 1. (f. -trice) Chi traduce o ha tradotto in altra lingua, autore di [...] : a. T. elettronico, denominazione di apparecchi portatili che operano automaticamente la traduzione di parole e di semplici frasi tra lingue naturali differenti: è costituito essenzialmente da un microelaboratore programmato, ed è provvisto di una ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...