intercalazione
intercalazióne s. f. [dal lat. intercalatio -onis]. – 1. L’operazione o il fatto d’intercalare, cioè d’inserire, di frapporre; in partic., inserzione di giorni o mesi straordinarî nel [...] di fogli supplementari o di illustrazioni in un volume; in tipografia, inclusione nella composizione corrente di parole o frasi in carattere diverso, di formule chimiche, di equazioni algebriche, e in genere di qualsiasi segno o carattere (detti ...
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estromettere
estrométtere v. tr. [comp. di estra- e mettere, foggiato sul contr. intromettere] (coniug. come mettere). – Mettere fuori, escludere; si adopera in frasi come: e. qualcuno da un ufficio, [...] da una società, da un organo direttivo; e. da un contratto uno dei contraenti, e. da una trattativa, e sim., nelle quali il verbo include quasi sempre l’idea di un torto, della violazione reale o apparente ...
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poltrone
poltróne agg. e s. m. [der. di poltro2]. – 1. (f. -a) a. Chi sta volentieri a poltrire, e più genericam. persona pigra, lenta, svogliata, che ama l’ozio e l’inerzia: alzati, p.!; non fare il [...] più p. di mio figlio. b. Nel passato, pauroso, vigliacco (cfr. anche il fr. poltron «che ha paura del pericolo»); così nelle frasi proverbiali (ormai disusate): la guerra non è fatta per i p.; l’armi dei p. non tagliano né forano. c. ant. Persona di ...
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sedicente
sedicènte (ant. 'sé dicènte') agg. [comp. di sé e dicente (part. pres. di dire); propr. «che si dice, che dice sé stesso», calco del fr. soi-disant]. – Che dice di essere, che si spaccia per [...] baschi. ◆ La parola sembra essersi diffusa in Italia nella 2a metà del Settecento, trovando fortuna dapprima nella libellistica antigesuitica d’influenza francese, in frasi quali la sedicente Società o Compagnia di Gesù, i sedicenti gesuiti. ...
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vietare
v. tr. [lat. vĕtare] (io vièto, ecc.). – Proibire, impedire ad altri di fare qualcosa; ordinare, disporre che non si compia una determinata azione, o che non si svolga una particolare attività. [...] avere talvolta il superlativo: è cosa vietatissima. È di uso letter., sempre come agg., con il sign. di difeso, soprattutto in frasi negative, riferito a valico il cui passaggio è o dovrebbe essere impedito al nemico: le mal vietate Alpi e l’alterna ...
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polvere
pólvere s. f. (ant., raro, m.) [lat. pŭlvis -vĕris]. – 1. Massa di terra arida, in minutissime particelle incoerenti, che si stende sul suolo e, sollevata facilmente dal vento, si deposita ovunque [...] siamo soltanto p.; Veramente siam noi p. et ombra (Petrarca, Canz. 294, 12; cfr. Orazio, Odi IV, 7, 14: pulvis et umbra sumus), frasi allusive non solo alle ceneri in cui si ridurrà l’uomo dopo la morte, ma anche alla terra con la quale, secondo il ...
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adagio1
adàgio1 avv. e s. m. [da ad agio, cioè, in origine, «con comodità»]. – 1. avv. Lentamente, senza fretta: andare, muoversi, parlare, scrivere a.; dovresti dettare un po’ più a.; cantare, suonare [...] espressioni: vai a. col vino; sarà meglio andare a. con le accuse; frequente in frasi interiettive: a. con le insinuazioni!; fam., con senso sim., adagio, Biagio!, frase di scherz. avvertimento a chi agisce con troppa fretta o con poca prudenza (l ...
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pensabile
pensàbile agg. e s. m. [der. di pensare]. – Nel linguaggio filos., che può esser pensato, che può essere oggetto di pensiero: secondo Kant il noumeno è p. ma non conoscibile; anche come sost., [...] con valore neutro: l’ambito del p.; la distinzione fra il p. e il reale. Nel linguaggio com.: allo stato dei fatti sono pensabili più soluzioni; spesso in frasi negative: non è neppure p. che quello che dici possa accadere. ...
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cuoio
cuòio (pop. tosc. còio) s. m. [lat. cŏrium] (pl. cuòi, ant. le cuòia, tuttora vivo nel sign. 2 b). – 1. Secondo strato della pelle di alcuni animali, che, liberato dall’epidermide, dai peli, dalle [...] : non altramenti rimarrai bella che faccia la serpe lasciando il vecchio c. (Boccaccio). b. La pelle dell’uomo, per lo più in frasi scherz. e fig.: avere il c. duro, essere resistente a fatiche e disagi, o essere duro a morire: coraggio ne aveva, e ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] altro a cui p., in quell’ultimo scorcio di Evo antico, che non la poesia! (Sebastiano Vassalli); pensa ai fatti tuoi, frase con cui si invita qualcuno a non occuparsi di cose che non lo riguardano; pensa alla salute!, invito a non preoccuparsi troppo ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...