libbra
(non com. libra) s. f. [dal lat. libra, propr. «bilancia», poi misura]. – 1. Antica unità di misura di massa e peso, che si conserva ancora nell’uso popolare di alcune regioni italiane col valore [...] a circa 453,6 g). Anche dove la libbra non è più in uso come unità ponderale, ne rimane il ricordo in alcune locuz. e frasi proverbiali: a libbre, in gran quantità; il male viene a libbre e va via a once (prov.); val più un’oncia di reputazione che ...
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viziato
agg. [part. pass. di viziare]. – 1. a. Che ha vizî o difetti acquisiti per colpa propria o altrui: ragazzo v.; cavallo, cane v.; di cose: acqua v., inquinata; aria v., per esalazioni maleodoranti, [...] difetto (v. vizio, n. 3 b). b. ant. Vizioso, pieno di vizî: la vita sua v. e lorda (Dante). 2. In medicina, alterato da viziatura: bacino viziato. ◆ Dim. viziatèllo, viziatino, un po’ viziato; in frasi di tono iron.: il signorino è un po’ viziatello. ...
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essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non [...] , ossia l’«esistenza» di fatto, il trovarsi a vivere in una data situazione. ◆ Dim. fam. esserino, riferito (come il vezz. esserùccio) a un bambino, a persona minuta, delicata, o anche talora a bestiola, in frasi di tenerezza o di compatimento. ...
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macerare
v. tr. [dal lat. macerare] (io màcero, ecc.). – 1. Sottoporre una sostanza a processo di macerazione, tenendola a lungo in acqua o in altro liquido: m. la canapa, la carta, il cuoio; m. la carne [...] intr. pron., subire il processo di macerazione: lasciare una notte i ceci nell’acqua perché si macerino; più spesso in frasi con valore causativo (nelle quali il verbo rimane intr. pron., ma la particella pron. non viene espressa): mettere a macerare ...
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feudatario
feudatàrio s. m. e agg. [dal lat. mediev. feudatarius]. – 1. s. m. a. In senso storico, il concessionario di un feudo. b. fig. Ricco proprietario terriero; anche, in frasi di valore polemico, [...] chi sfrutta la propria posizione per assicurarsi privilegi e una posizione di potere, oppure amministra o dirige con sistemi autoritarî, assolutistici, dispotici. 2. agg. Di feudatarî, feudale: la nobiltà ...
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chicca
s. f. [voce infantile, da chicco, per la forma rotonda]. – Caramella, confetto, cioccolatino e sim., soprattutto in frasi rivolte ai bambini, e, in tono scherz., anche ai grandi: se sarai buono, [...] ti darò una chicca. Fig., cosa squisita: le poesie del Giusti son chicche che non possono esser fatte che in Toscana (Manzoni); anche cosa rara, preziosa, inedita: ho scoperto una prima edizione che è ...
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sturare
v. tr. [der. di turare, col pref. s- (nel sign. 1)]. – Aprire un recipiente togliendo il tappo, o liberare una conduttura rimuovendo un ostacolo (contrario di turare): s. la botte; s. (o stappare) [...] una spiacevole verità con franchezza e decisione in modo che sia costretto a intenderla e ad assumersi le sue responsabilità; anche in frasi rifl. (con si compl. di termine): stùrati bene le orecchie e ascolta; o omini, se Dio vi benedica, e anco a ...
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nemico
(ant. nimico) agg. e s. m. (f. -a) [lat. inimīcus, comp. di in-2 e amīcus «amico»] (pl. m. -ci). – Il contrario di amico. 1. Riferito a persona: a. Che nutre verso altri sentimenti di avversione, [...] prov.: dagli amici mi guardi Iddio, ché dai n. mi guardo io (v. amico, n. 1); molti n., molto onore, frase presente, in forma simile, già nel lat. mediev. (quo plures hostes, tanto maior honor), assunta e diffusa come motto dalla propaganda fascista ...
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chicchessia
chicchessìa (o chi che sia) pron. indef. – 1. Qualunque persona, qualsivoglia persona: si ritiene superiore a ch.; sosterrò la mia opinione di fronte a chicchessia. 2. Nessuno (sempre in [...] frasi negative): non aprire la porta a ch.; non voglio vedere chicchessia. ◆ Con l’uno e con l’altro sign., è indeterminato nel genere e nel numero, e si comporta come masch. sing. Con riferimento al passato, in dipendenza cioè da un verbo al passato ...
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insulso
agg. [dal lat. insulsus, comp. di in-2 e salsus «salso, salato, spiritoso»]. – 1. In senso proprio (non com.), di cibo o bevanda, senza sapore, insipido. 2. fig. Di scritto, discorso, opera, [...] privo di vivacità, di arguzia, di spirito, scolorito o addirittura sciocco: frasi, parole i.; gli venivano in mente, quasi per dispetto, parole che tutte sarebbero state meglio di quell’insulso ‘si figuri’ (Manzoni); un libro, un dramma, un film i.; ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...