ricascare
v. intr. [comp. di ri- e cascare] (io ricasco, tu ricaschi, ecc.; aus. essere). – 1. Cascare di nuovo: l’ubriaco si rizzò in piedi, ma ricascò subito giù. Frequente in frasi fig.: r. in un [...] errore, in uno sbaglio, tornare a commetterlo; si cambia, si cambia, ma poi si ricasca sempre nei soliti posti (ci si ritorna, per necessità o per simpatia); si tentarono tutti gli argomenti, ma poi si ...
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probatio pennae
〈probàzzio pènne〉 locuz. lat. (propr. «prova della penna»), usata come s. f. – In codicologia, denominazione (anche probatio calami che ha lo stesso sign.) delle lettere o disegni, e [...] soprattutto parole o frasi, di solito prive di senso compiuto, che si trovano tracciate sulle carte di guardia e nei margini dei manoscritti medievali e che rappresentano esercizî calligrafici di carattere preparatorio, eseguiti dall’amanuense per ...
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moggio
mòggio s. m. [lat. mŏdius, prob. der. di modus «misura»; cfr. modio] (pl. le mòggia, meno com. i mòggi, ant. le mògge). – 1. a. Antica unità di misura di capacità per aridi, soprattutto per le [...] (o piuttosto di un modio romano), usato per la misurazione degli aridi. Con questo sign., la parola è adoperata solo in alcune frasi fig. di origine biblica: mettere la fiaccola (o la lucerna) sotto il m., tacere una verità, nascondere una virtù (da ...
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trito
agg. [dal lat. tritus, part. pass. di terĕre «pestare, tritare, logorare»]. – 1. a. Tritato, sminuzzato: carne t.; sale t.; roccia t.; gesso trito. Come s. m., tipo di pezzatura dei combustibili [...] b. fig. Troppo usato e abusato, e quindi risaputo, vieto, banale: idee t.; discorsi t.; temi, motivi, argomenti t.; rafforzato: frasi trite e ritrite. 3. ant. Minuto, cioè piccolo (o breve) e rapido (o frequente): videro lo scolare far su per la neve ...
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vibrare
v. tr. e intr. [dal lat. vibrare]. – 1. tr. a. letter. Agitare un’arma, prima di scagliarla lontano (cfr. palleggiare): v. la lancia. Quindi, scagliare con forza: v. un dardo, una freccia; una [...] vibra nei tubi sonori; i gridi degli uccelli vibravano nell’aria pura (Deledda); la luce vibra nel cielo terso. In frasi fig.: il mio cuore vibrava all’unisono col suo; in partic., riferito alla voce e seguito da compl., essere concitata, fremente ...
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libbra
(non com. libra) s. f. [dal lat. libra, propr. «bilancia», poi misura]. – 1. Antica unità di misura di massa e peso, che si conserva ancora nell’uso popolare di alcune regioni italiane col valore [...] a circa 453,6 g). Anche dove la libbra non è più in uso come unità ponderale, ne rimane il ricordo in alcune locuz. e frasi proverbiali: a libbre, in gran quantità; il male viene a libbre e va via a once (prov.); val più un’oncia di reputazione che ...
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viziato
agg. [part. pass. di viziare]. – 1. a. Che ha vizî o difetti acquisiti per colpa propria o altrui: ragazzo v.; cavallo, cane v.; di cose: acqua v., inquinata; aria v., per esalazioni maleodoranti, [...] difetto (v. vizio, n. 3 b). b. ant. Vizioso, pieno di vizî: la vita sua v. e lorda (Dante). 2. In medicina, alterato da viziatura: bacino viziato. ◆ Dim. viziatèllo, viziatino, un po’ viziato; in frasi di tono iron.: il signorino è un po’ viziatello. ...
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essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non [...] , ossia l’«esistenza» di fatto, il trovarsi a vivere in una data situazione. ◆ Dim. fam. esserino, riferito (come il vezz. esserùccio) a un bambino, a persona minuta, delicata, o anche talora a bestiola, in frasi di tenerezza o di compatimento. ...
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macerare
v. tr. [dal lat. macerare] (io màcero, ecc.). – 1. Sottoporre una sostanza a processo di macerazione, tenendola a lungo in acqua o in altro liquido: m. la canapa, la carta, il cuoio; m. la carne [...] intr. pron., subire il processo di macerazione: lasciare una notte i ceci nell’acqua perché si macerino; più spesso in frasi con valore causativo (nelle quali il verbo rimane intr. pron., ma la particella pron. non viene espressa): mettere a macerare ...
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feudatario
feudatàrio s. m. e agg. [dal lat. mediev. feudatarius]. – 1. s. m. a. In senso storico, il concessionario di un feudo. b. fig. Ricco proprietario terriero; anche, in frasi di valore polemico, [...] chi sfrutta la propria posizione per assicurarsi privilegi e una posizione di potere, oppure amministra o dirige con sistemi autoritarî, assolutistici, dispotici. 2. agg. Di feudatarî, feudale: la nobiltà ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...