merdoso
merdóso agg. [der. di merda], volg. – Imbrattato di sterco: quella sozza e scapigliata fante Che là si graffia con l’unghie m. (Dante). Talvolta usato anche in senso fig., in frasi d’ingiuria. ...
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vaiolo
vaiòlo (letter. vaiuòlo) s. m. [lat. tardo variŏla, der. di varius «vario, chiazzato»]. – 1. In medicina e veterinaria, grave malattia esantematica, contagiosa ed epidemica, di natura virale, [...] può colpire uccelli, bovini, equini, suini, ecc. e, a seconda delle specie, assume carattere ora minaccioso, ora mite. In alcune frasi, come innestare, inoculare il v., innesto del v., la parola è passata a significare il vaccino, e di qui, nell’uso ...
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malnato
(o 'mal nato') agg. – 1. ant. Nato da genitori umili; di umile condizione sociale: un m. pezzente (D. Bartoli); quindi volgare, villano: Servil gregge malnato (Alfieri); alla m. plebe Perché [...] studio loro in azzimare la loro [persona] (Conv. III, 4). 3. Con sign. affine a sciagurato, maledetto, è frequente in frasi e forme interiettive di riprovazione e di esecrazione: gente m.!; m. vagabondi da forca (Bacchelli); la finiranno quei m. di ...
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macchina
màcchina (ant. màchina) s. f. [dal lat. machĭna, che è dal gr. dorico μαχανά, attico μηχανή]. – 1. In senso storico e antropologico, qualsiasi dispositivo o apparecchio costruito collegando [...] soffietto, a cassetta; una m. con obiettivi intercambiabili. g. L’elaboratore elettronico, soprattutto in alcune espressioni e frasi, come codice di m., linguaggio di m., tempo di m. (spesso abbreviate in linguaggio macchina, tempo macchina), errore ...
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gia
già avv. [lat. iam]. – 1. a. Riferito a un verbo o a una locuz. in funzione di predicato, indica che nel momento in cui si parla, o di cui si parla, un fatto è ormai compiuto o sta compiendosi o [...] tardi; sono già stufo di stare qui; sono già due ore che aspetto; erano passati già tanti anni. Spesso, in frasi esclamative o interrogative, esprime la meraviglia, la contentezza o il rammarico che un fatto avvenga, sia avvenuto o stia per avvenire ...
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pro1
pro1 〈prò〉 prep. lat. – 1. Per, in favore di, a vantaggio di, in difesa di. È usato soprattutto nell’espressione pro e contro, pro o contro e sim.: deliberare pro o contro una proposta; più com. [...] , valutare il pro e il contro, le ragioni favorevoli e quelle contrarie. Con lo stesso sign., compare in molte locuz. e frasi latine, come pro bono pacis, pro domo sua, ecc. (che sono spiegate ai loro luoghi), oltre che in denominazioni di società ...
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pro2
pro2 〈prò〉 (o prò) s. m. [apocope dell’ant. prode s. m.] (radd. sint.). – 1. Giovamento, vantaggio, utilità. Si usa soltanto in determinate frasi: che pro me ne viene?; a che pro affaticarsi tanto?; [...] e in domande ellittiche: a che pro?, con quale pro?, con quale vantaggio, a quale scopo? A pro, in pro di qualcuno, di qualche cosa, in suo favore o vantaggio, per il suo bene: è tutto a pro nostro, a ...
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tossico2
tòssico2 s. m. [dal lat. toxĭcum, dal gr. τοξικόν, sottint. ϕάρμακον, propr. «veleno per la freccia (τόξον)»] (pl. -ci). – Veleno, sostanza velenosa: l’alcol, ad alte dosi, è un t.; in usi fig.: [...] (Parini). È voce del linguaggio dotto, o letter., adoperata talvolta anche nell’uso com., per indicare un veleno molto potente, o in frasi fig. e iperb. riferita a cibo o bevanda di sapore molto amaro: ma questo è t.; una medicina amara come (un) t ...
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insudiciare
v. tr. [der. di sudicio] (io insùdicio, ecc.). – Rendere sudicio, sporcare un luogo o un oggetto con materie untuose, coloranti, appiccicaticce, ecc.: i. il pavimento, la parete, il tavolo, [...] , i fogli, le tele, con riferimento a cattivo scrittore o pittore (ma più com. imbrattare). Nel rifl., e in genere in frasi di valore rifl., macchiarsi la persona o gli abiti nel maneggiare cose sudice (o colorate) o nel contatto con queste: guarda ...
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viaggio
vïàggio s. m. [dal provenz. viatge, fr. ant. veiage, che è il lat. viatĭcum «provvista per il viaggio» e più tardi «viaggio», der. di via «via2»; cfr. viatico]. – 1. L’andare da un luogo ad altro [...] buon v.?; hai avuto un buon v.?; nell’uso fam., si dice spesso buon v. per esprimere rinuncia, rassegnazione, in frasi come se riusciamo, bene, se no buon v.! (cioè «pazienza, non importa»). Altre locuz.: agenzia di viaggi; abito, soprabito, borsa ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...