poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i [...] (Corazzini); E noi grandi p. ... che accampiamo quel desiderio vitale Di essere puri al di fuori di tutto (Alda Merini). Frasi prov.: poeti si nasce, non si diventa (anche: poeti si nasce, oratori si diventa, spesso nella forma lat. poetae nascuntur ...
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melodramma
s. m. [comp. di melo-1 e dramma1] (pl. -i). – 1. Dramma interamente cantato con accompagnamento strumentale. La parola, in uso soprattutto nel sec. 19° (prima si diceva dramma musicale), è [...] locuz. agg., da melodramma, riferita a tutto ciò che appare enfatico, esagerato, e quindi privo di autenticità: atteggiamenti, frasi, personaggi, eroe da melodramma; non voleva compromettere la scena con un ingresso da melodramma (Manlio Cancogni) ...
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prezzare
(ant. preziare) v. tr. [dal lat. tardo pretiare (con i sign. del n. 1), der. di pretium «prezzo»] (io prèzzo, ecc.). – 1. ant. a. Apprezzare, stimare, tenere in considerazione: Quant’uom più [...] di questi macigni sì gran quantità, che appo noi è poco prezzata (Boccaccio). c. Tenere in conto, considerare (spec. in frasi negative): Un magnanimo cor morte non prezza (Ariosto). 2. Nell’uso commerciale, munire una merce del relativo prezzo, o di ...
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poetico
poètico agg. [dal lat. pŏētĭcus, gr. ποιητικός, der. di ποιητής «poeta»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la poesia intesa come creazione: l’arte, l’attività p.; che è proprio o esclusivo della [...] valore p.; licenza p., v. licenza; che ha i caratteri, il tono, la forza ispiratrice proprî della poesia: immagini, frasi, espressioni p.; che ispira o può ispirare poesia, che è degno di essere trattato in poesia: argomento, tema, personaggio p ...
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pecora
pècora s. f. [lat. pecŏra, neutro pl. di pecus pecŏris «bestiame; pecora»]. – 1. a. Nome comune dei mammiferi bovidi del genere Ovis, comprendente sei specie selvatiche e numerose razze domestiche, [...] com. in questo senso il dim. pecorella). b. Come esempio di mansuetudine, spesso in contrapp. al lupo, nelle favole e in frasi prov.: chi pecora si fa, il lupo se la mangia, i timidi, i deboli sono spesso vittime dei prepotenti. Con riferimento ad ...
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visitare
viṡitare v. tr. [dal lat. visitare, frequent. di visĕre «visitare, andare a vedere», che è der. di videre «vedere», part. pass. visus] (io vìṡito, ecc.). – 1. a. Andare a trovare a casa, o in [...] stato a v. una cara amica; oggi verrò a visitarti; viene spesso a visitarci; domani andrò a v. mio zio (in queste frasi e, in genere, in questo sign., è comunem. usata anche l’espressione far visita a qualcuno); andare a v. un amico ricoverato in ...
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strofico
stròfico agg. [der. di strofe] (pl. m. -ci). – Di strofe, che costituisce una strofe, che si articola in più strofe: forme s.; costruzione s.; sistemi s.; triade s., l’insieme di strofe, antistrofe [...] di qui, per estens., in musica, melodia s. (o chiusa, in contrapp. alla melodia infinita), divisibile in periodi, in cui si raggruppano due o a volte tre frasi. ◆ Avv. stroficaménte, sotto l’aspetto strofico: una poesia stroficamente ben strutturata. ...
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guastare
v. tr. [lat. vastare «render vuoto, deserto, devastare, guastare»]. – 1. ant. a. Devastare, distruggere. b. Offendere nella persona, mutilare; anche, giustiziare: pregò colui che a g. il menava [...] a maglia e sim., o anche altri lavori di composizione. 4. Usato assol., essere d’ostacolo, recare disturbo o danno (per lo più in frasi negative): uno di più o uno di meno, non guasta; un bicchiere di più, a tavola, non guasta; prov., l’assai basta e ...
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tavolo
tàvolo s. m. [der. di tavola]. – 1. Forma ormai più com. e spesso esclusiva, soprattutto fuori di Toscana, per tavola nel sign. di «mobile» (ma tavola è esclusivo per la tavola da pranzo, fuorché [...] usi generici come un prezioso t. del Cinquecento, comprare un t. nuovo per il tinello, e in relazione a ristoranti e trattorie in frasi come prenotare un t. per otto al ristorante, e sim.): t. di o da cucina; t. da lavoro, da stiro; t. operatorio (v ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] indoeuropee con declinazione, è indicato dal caso accusativo, nelle altre per mezzo della collocazione, in genere dopo il verbo. Nelle frasi in cui l’azione è espressa da un verbo in forma passiva, oggetto dell’azione è, al contrario, il soggetto ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato dai suoi ➔ argomenti. La frase complessa...
La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non partecipa alla configurazione logico-sintattica...