polpo
pólpo s. m. [lat. tardo pŭlpus, che è il lat. class. pōlypus, con accostamento semantico a pulpa «polpa»]. – Nome comune dei molluschi cefalopodi ottopodi e in partic. di Octopus vulgaris, diffuso [...] del mantello che può variare in relazione al substrato, grazie all’apertura e chiusura differenziale dei diversi cromatofori, e conchiglia ridotta sotto forma di minuscole bacchette cartilaginee nel mantello; può facilmente raggiungere i 10 kg di ...
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omogeneo
omogèneo agg. [dal lat. scolastico homogeneus, der. del gr. ὁμογενής «della stessa stirpe o specie», comp. di ὁμο- «omo-» e del tema γεν- «generare»]. – 1. a. Della stessa specie, della stessa [...] di una sostanza rispetto ai suoi costituenti, significa che è formata di elementi tutti della stessa specie, qualità, natura, o che tali variabili aventi tutti lo stesso grado; equazione differenziale lineare o., quella in cui la funzione incognita ...
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manometro
manòmetro s. m. [dal fr. manomètre, comp. del gr. μανός «poco denso» e -mètre «-metro»]. – Strumento per la misurazione della pressione di un fluido (m. assoluto) o della differenza di pressione [...] due fluidi o tra due punti del medesimo fluido (m. differenziale). Per misurare pressioni o differenze di pressione non superiori a capsule (capsule manometriche) sovrapposte e collegate in modo da formare una specie di soffietto; m. a membrana (o a ...
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rapporto
rappòrto s. m. [der. di rapportare]. – 1. a. Resoconto, per lo più scritto e steso in forma essenziale, di un fatto al quale la persona stessa abbia assistito o intorno al quale abbia indagato: [...] , in automezzi, la relazione tra il numero dei denti del pignone dell’albero di trasmissione e quello del pignone del differenziale; rapporti al cambio, le coppie di ingranaggi in grado di variare il numero dei giri del motore e delle ruote motrici ...
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operatore
operatóre s. m. [dal lat. tardo operator -oris]. – 1. (f. -trice) a. Chi opera, chi compie determinate azioni o operazioni, per lo più abitualmente. Raro in usi generici: o. del male; o. di [...] passare alla sua immagine; in partic.: o. differenziale, quello che implica un’operazione di differenziazione o di logica matematica, o. logico, simbolo che trasforma una forma enunciativa (cioè un’espressione nella quale si trovano affermazioni che ...
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evoluzione
evoluzióne s. f. [dal lat. evolutio -onis, der. di evolvĕre, propr. «svolgere (il rotolo di papiro per leggere)»]. – 1. Nel sign. proprio, svolgimento, sviluppo, spiegamento; quindi, movimento [...] casuali, interni o esterni (mutazioni, riproduzione differenziale, selezione naturale); l’insieme delle specie In campo storico e sociologico, lo svolgimento graduale della società verso forme più progredite di vita e di cultura: popoli, paesi in ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] amena, incantevole, panoramica, una p. isolata, una p. infelice. Nel linguaggio econ., rendita di p., la rendita differenziale che si forma a favore dei proprietarî di fabbricati in migliore posizione. d. Nel linguaggio milit., zona di terreno, più o ...
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paranco
s. m. [etimo incerto] (pl. -chi). – Genericam., apparecchio destinato al sollevamento di carichi che, nella sua forma originaria, è costituito da un sistema di carrucole mediante il quale si [...] altra forza motrice, rispettivam. fornita da un motore elettrico o da aria compressa che agisce su uno stantuffo; p. differenziale, quello costituito da due carrucole fisse solidali tra loro, di diverso raggio, e da una carrucola mobile alla quale è ...
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statmografia
statmografìa s. f. [comp. del gr. σταϑμός «bilancia» e -grafia]. – Nella contabilità, metodo scarsamente applicato di scrittura doppia, tipo particolare di libro mastro, elaborato nel 1875 [...] dal ragionerista E. Pisani e da lui definito «metodo di scrittura doppia, a forma sinottica, che mantiene la bilancia differenziale fra i fatti statici da una parte e i fatti dinamici dall’altra». ...
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decostruzione
decostruzióne s. f. [dal fr. déconstruction]. – In filosofia, termine usato dal filosofo contemporaneo fr. Jacques Derrida (1930-2004) per indicare la critica del procedimento con cui la [...] ha definito l’essere, esprimendolo in forma linguistica e mediante coppie concettuali (per es. empirico/trascendentale, necessità/libertà) in cui ciascuna nozione, in quanto costituita su un rapporto differenziale con l’altra, sarebbe priva di ...
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