segato
s. m. [part. pass. di segare, nel sign. di «tagliare, falciare»], region. – Foraggio per le bestie costituito da paglia ed erba tritate. ...
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ruminare
v. intr. e tr. [lat. rūmĭnare, der. di rumen: v. rumine] (io rùmino, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Eseguire la doppia masticazione del cibo, caratteristica dei ruminanti, detta ruminazione [...] (v.): r. l’erba, il foraggio; assol.: i cammelli ruminano; Quali si stanno ruminando manse Le capre (Dante). 2. fig. a. Masticare lentamente, svogliatamente, o anche con difficoltà: in nauseanti rughe Ripiega i labbri, e poco pane intanto Rumina ...
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fienarola
fienaròla s. f. [der. di fieno]. – 1. Nome comune delle varie specie di graminacee del genere Poa, e in partic. delle specie Poa trivialis, la fienarola comune, e Poa pratensis, la fienarola [...] dei prati, che crescono nei pascoli e nei boschi e forniscono un ottimo foraggio, sia fresco, sia secco, appetito da tutti gli animali; sono anche dette erba f. (o fienaiola) e gramigna dei prati. 2. Altro nome della luscengola, rettile del ...
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assonopo
assònopo s. m. [lat. scient. Axonopus, comp. del gr. ἄξων -ονος «asse3» e πούς «piede»]. – Genere di piante graminacee dell’America, con varie specie, di cui alcune importanti come piante da [...] foraggio. ...
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mangiatoia
mangiatóia s. f. [der. di mangiare2]. – 1. Recipiente in legno, muratura o cemento, a forma di cassa, in cui si dispone il foraggio per il bestiame (detto anche greppia): legare i buoi, i [...] cavalli alla mangiatoia. Spesso con riferimento a quella in cui fu deposto Gesù appena nato. 2. fig. Impiego o altra attività, intesi soltanto come fonte di guadagno; più comunem., ufficio o carica che ...
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barbabietola
barbabiètola s. f. [lat. herba bēta (v. bietola), incrociato con barba1]. – Erba annua o bienne della famiglia chenopodiacee (Beta vulgaris), con fusto alto alcuni decimetri, foglie ovate, [...] zucchero in quantità diversa), che vengono suddivise in quattro gruppi e cioè: b. da zucchero, da distilleria (o semizuccherine), da foraggio, da orto (distinte queste ultime in b. rosse, di cui si usano le radici tuberizzate, e in biete da costa ...
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mangime
s. m. [der. di mangiare2]. – Alimento che si dà al bestiame, inteso sia in senso lato come foraggio, sia in senso stretto come alimento che in poco volume racchiude grande quantità di principî [...] nutritivi: m. semplici, costituiti da semi o frutti non acquosi, o da residui di industrie alimentari (per es., crusche, pule, polpe di barbabietole spremute, melassa); m. composti, ottenuti mescolando ...
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caiano
s. m. [lat. scient. Caianus, voce di origine malese, attrav. l’oland. katjang]. – Pianta perenne (Cajanus indicus) della famiglia leguminose papiglionacee, detta anche pisello arboreo o pisello [...] dei tropici; è coltivata nell’Asia e nell’Africa tropicali per i legumi e i semi, che si mangiano come i fagioli e i piselli, e come pianta da foraggio. ...
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ciamopside
ciamòpside s. f. [lat. scient Cyamopsis, comp. del gr. κύαμος «fava» e ὄψις «aspetto»]. – Genere di piante delle leguminose papiglionacee, con poche specie tropicali; una di esse, Cyamopsis [...] psoraloides, è coltivata soprattutto in India per foraggio, sovescio e per i legumi mangerecci da giovani, nonché per i semi usati nell’alimentazione dell’uomo e degli animali. ...
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Qualsiasi sostanza che serve di alimento al bestiame domestico. I f. sono prodotti per la maggior parte direttamente dalle coltivazioni, in minor misura derivano dai residui delle industrie agrarie o altre. Si possono distinguere diverse categorie:...
FODRO (dal longob. fōdr "foraggio")
Pier Silverio Leicht
Durante l'Alto Medioevo era così chiamato il diritto che avevano gli ufficiali pubblici e il sovrano, che si fossero recati in un paese per le loro funzioni, di farsi dare dalle popolazioni...