assimilazione
assimilazióne s. f. [dal lat. assimilatio (o assimulatio) -onis, der. di assimilare «assimilare»]. – 1. a. L’atto, il fatto di assimilare o di essere assimilato, cioè il rendere o il farsi [...] ). Si distinguono poi un’a. a contatto (come in domma da dogma), e un a. a distanza, quando i due fonemi non sono contigui (come nei casi veduti di danaro e pipistrello); un’a. progressiva, quando l’elemento assimilante precede quello assimilato ...
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interconsonantico
interconsonàntico agg. [comp. di inter- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fonema che si trova tra due consonanti. ...
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distribuzionale
agg. [der. di distribuzione, sul modello dell’ingl. distributional]. – Relativo alla distribuzione, al modo cioè con cui sono distribuiti in un sistema i diversi elementi che ne sono [...] quidem in latino è il non apparire mai in prima sede nel periodo; del fonema 〈m〉 in italiano è il suo apparire soltanto dinanzi a fonemi vocalici o bilabiali); linguistica d., scuola linguistica contemporanea che sottolinea l’importanza dei caratteri ...
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distribuzione
distribuzióne s. f. [dal lat. distributio -onis]. – 1. a. L’atto di distribuire, cioè di dividere, ripartire, dispensare o assegnare fra più persone o in più luoghi: d. di viveri, di pacchi [...] detta semplicemente distribuzione (per la d. di Gauss, o d. gaussiana, v. gaussiano). In linguistica, la posizione che un elemento (fonema o parola) occupa o può occupare nel contesto in cui s’inserisce, in base a quelli che sono definiti i suoi ...
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monema
monèma s. m. [der. del gr. μόνος «unico», col suff. -ema di fonema, ecc., attraverso il fr. monème] (pl. -i). – Termine (usato e interpretato in modo non univoco dai linguisti) adottato nella [...] terminologia linguistica francese da A. Martinet per indicare la più semplice unità linguistica dotata di significato, che può essere costituita da una parola, da un radicale, da un prefisso o un suffisso, ...
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segmentale
agg. [der. di segmento; nel sign. 2, dall’ingl. segmental]. – 1. non com. Di segmento, relativo a un segmento. 2. In biologia, riferito ai segmenti o metameri in cui è diviso il corpo di molti [...] presenti in numero di due per ciascun segmento, eccetto che nei segmenti cefalici e in quelli caudali. 3. Di elemento linguistico (fonema, morfema, semantema) che nella frase parlata si trova disposto dopo un altro e/o prima di un altro (oppure prima ...
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interfonematico
interfonemàtico agg. [comp. di inter- e fonema, secondo l’agg. fonematico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di suono, per lo più anorganico, che si trovi o si formi tra due fonemi. ...
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eterosillabico
eterosillàbico agg. [comp. di etero- e sillaba] (pl. m. -ci). – In linguistica, in contrapp. a tautosillabico, di fonema (vocale o consonante) che appartiene a una sillaba diversa da quella [...] considerata, o di due fonemi appartenenti a differenti sillabe; per es., la u è tautosillabica rispetto alla a in cauto, eterosillabica in paura; nella parola labbro, la seconda b è tautosillabica rispetto a r o alla sillaba -bro, è eterosillabica ...
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antropema
antropèma s. m. [der. del gr. ἄνϑρωπος «uomo», sul modello di fonema] (pl. -i). – In antropologia culturale, ciascun elemento che si ritiene faccia parte delle radici capillari della cultura, [...] quali sono gli apporti dei singoli individui; sfuggono generalmente all’osservazione superficiale, tranne le scoperte o le invenzioni che incidono e modificano in modo significativo le concezioni e i comportamenti ...
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replica
rèplica s. f. [der. di replicare]. – 1. L’azione, il fatto di replicare; la cosa stessa replicata: r. di un tentativo fallito; oggi, alla Camera, vi sarà la r. del discorso già fatto ieri al [...] usato per tradurre l’ingl. token, in contrapp. a type «tipo, modello»: in linguistica, tipo è l’unità di lingua (un fonema, una parola, una costruzione), e replica è la sua realizzazione concreta, la sua effettiva occorrenza in un particolare atto di ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).