cenema
cenèma s. m. [der. di ceno-2, col suff. -ema di fonema] (pl. -i). – Nella terminologia della scuola linguistica danese, qualsiasi elemento esterno del sistema linguistico, capace di rendere manifesta [...] una unità di contenuto o plerema ...
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regressivo
agg. [der. del lat. regressus, part. pass. di regrĕdi «regredire», sull’analogia di progressivo]. – 1. Che tende a regredire, che regredisce: moto r.; onde r.; in usi fig., per lo più iron. [...] lo scrivere o contare i numeri in modo decrescente. b. In fonologia, di assimilazione o dissimilazione esercitate da un fonema su un altro precedente: un’assimilazione regressiva si ha nel latino summus da *supmos, cfr. superior; una dissimilazione ...
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nasalita
nasalità s. f. [der. di nasale]. – In fonetica, qualità di nasale, risonanza nasale con cui viene articolato un fonema (vocale o consonante): la n. è carattere distintivo della consonante «n» [...] nella fonetica dell’italiano. Più genericam., timbro nasale di un suono o della voce, come fatto normale o patologico ...
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faringalizzazione
faringaliżżazióne s. f. [der. di faringale]. – In fonetica, variazione nell’articolazione di un fonema, conseguente a un restringimento della faringe, per cui si produce un suono faringalizzato. ...
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preconsonantico
preconsonàntico agg. [comp. di pre- e consonante] (pl. m. -ci). – Detto di suono che precede immediatamente una consonante: fonema p.; una vocale in posizione p.; si contrappone a postconsonantico. ...
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efelcistico
efelcìstico (o efelchìstico) agg. [dal gr. ἐϕελκυστικός, der. di ἕλκω «tirare», col pref. ἐπί «sopra»] (pl. m. -ci). – Nella terminologia della grammatica greca è così denominato il fonema [...] -n (-ν) suffisso ad alcune desinenze nominali e verbali (per es. χερσίν per χερσί dativo pl. di χείρ «mano»; λέγουσιν per λέγουσι «dicono») ...
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velarizzare
velariżżare v. tr. [der. di velare1]. – In fonetica, trasformare in velare un fonema; più spesso, nell’intr. pron., assumere un’articolazione velare: la «n», davanti a consonante velare, [...] si velarizza. ◆ Part. pass. velariżżato, anche come agg.: consonanti, vocali velarizzate ...
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ritmema
ritmèma s. m. [der. di ritmo, col suff. -ema di fonema, monema, ecc.] (pl. -i). – In linguistica, unità ritmica significativa, come il gruppo di due o di tre parole coordinate, o il gruppo costituito [...] da un nome preceduto dall’aggettivo che lo qualifica, e così via ...
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quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, [...] . lunga e breve), sempre relativa (in rapporto alla durata media o alla durata dei fonemi precedenti o seguenti), dell’articolazione e dell’emissione di un fonema, distintiva solo in alcune lingue (come, tra quelle indoeuropee, il sanscrito, il greco ...
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quantitativo
agg. e s. m. [der. di quantità]. – 1. agg. Di quantità, che concerne la quantità (spesso contrapp. a qualitativo): aspetti, caratteri, dati, valori q.; avere una netta superiorità o inferiorità [...] della moneta stessa. d. In linguistica, che concerne la quantità, cioè la durata dell’articolazione di un fonema o di un gruppo di fonemi: differenza, opposizione, distinzione q., fra vocale lunga e vocale breve, fra sillabe brevi e sillabe lunghe ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).