propagginazione
propagginazióne (ant. propaginazióne) s. f. [dal lat. tardo propaginatio -onis, der. di propaginare «propagginare»]. – 1. In agraria, metodo di propagazione delle piante che si ottiene [...] indietro o in avanti, nel corpo della parola; si tratta propriamente di un’anticipazione ovvero di una posticipazione di fonema, che risulta ripreso in forma del tutto identica o notevolmente simile (per es. un i propagginato come i̯). L ...
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rango
s. m. [dal fr. rang] (pl. -ghi). – Livello, grado, posizione rivestiti in una gerarchia di valori: 1. Nel linguaggio com., è riferito quasi esclusivam. alla posizione sociale: un uomo, una donna, [...] generale, il livello, il posto che un elemento linguistico occupa in una determinata serie gerarchica: rango di un fonema, nella sua serie fonematica; in statistica linguistica, il posto che un’unità lessicale occupa in una lista di frequenza ...
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sonoro
sonòro agg. [dal lat. sonorus, der. di sonor -ōris, forma poet. per sonus «suono»]. – 1. a. Che dà suono, che risuona: un corpo, un metallo sonoro. Più specificamente, in fisica, che è sede di [...] è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali, in contrapp. ai suoni sordi, articolati senza che le corde vocali entrino in vibrazione: fonema s.; consonante s. (o, come s. f., una sonora: per es., le s. del sistema fonologico italiano). 4. In ...
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semiocclusivo
semioccluṡivo agg. [comp. di semi- e occlusivo, sul modello del fr. (consonne) demiocclusive o mi-occlusive]. – In fonetica: a. Di fonema occlusivo realizzato con occlusione imperfetta; [...] nel parlare rapido può capitare spesso che si pronuncino delle semiocclusive. b. Di articolazione affricata, che appunto è occlusiva solo nella sua prima parte. Nell’uno e nell’altro senso, anche s. f.: ...
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indebolimento
indeboliménto s. m. [der. di indebolire]. – 1. L’indebolire e, più spesso, l’indebolirsi, l’essere indebolito: i. di una struttura muraria; i. fisico generale; i. della vista, della memoria, [...] in sali solubili, che vengono eliminati. 3. In linguistica storica, fenomeno (detto anche addolcimento) per cui un fonema viene articolato meno distintamente in modo da perdere alcuni suoi caratteri; può preludere alla scomparsa o al passaggio ad ...
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dileguo
diléguo s. m. [der. di dileguare]. – Il dileguare, il dileguarsi: andare, mandare in d.; il rapido d. di una speranza; in fonetica, d. di un fonema, di una consonante, di una vocale, scomparsa, [...] caduta ...
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catastasi
catàstaṡi s. f. [dal gr. κατάστασις, propr. «collocazione, disposizione», der. di καϑίστημι «collocare»]. – 1. Indennità che nell’antica Atene, nel 5° sec. a. C., i cittadini della classe dei [...] 3. Nella retorica classica, la prima parte dell’orazione, contenente il racconto dei fatti. 4. In fonetica, la fase preparatoria dell’articolazione di un fonema (cui segue la tenuta) e l’insieme dei movimenti dell’apparato di fonazione in tale fase. ...
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semivocale
s. f. [dal lat. semivocalis (comp. di semi- e vocalis «vocale2»), traduz. del gr. ἡμίϕωνος, comp. di ἡμι- «semi-» e ϕωνή «suono, voce»]. – In fonetica, ogni articolazione (o fonema o suono, [...] e relativa lettera) di tipo non vocalico, caratterizzata da una stretta orale leggera, minore della stretta delle fricative, per cui si avverte un lieve sfregamento dell’aria che attraversa la stretta. ...
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glifo
ġlifo s. m. [dal fr. glyphe, che è dal gr. γλυϕή «intaglio», der. di γλύϕω «intagliare»]. – 1. Ornamento architettonico costituito da un incavo a sezione tonda o angolare (v. anche triglifo). 2. [...] nella civiltà Maya, segno di base consistente in un’immagine di carattere naturalistico o geometrico, fortemente stilizzata, associata a un fonema o a un simbolo matematico. Talvolta è usato come sinon. di geoglifo (v.). b. Nei testi esoterici, segno ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] categoria grammaticale e la funzione sintattica. I morfemi (che, così definiti, si contrappongono sia ai lessemi sia ai monemi) possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti alla ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).