semantema
semantèma s. m. [der. di semant(ico), col suff. -ema di morfema, fonema, ecc., sul modello del fr. sémantème] (pl. -i). – In linguistica, elemento della parola portatore del significato, in [...] quanto separato dal morfema, cioè dal suffisso flessionale, che ne determina la funzione sintattica nella frase: s. radicale, la più piccola parte irriducibile di un vocabolo, costituita dalla sola radice; ...
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monofonematico
monofonemàtico agg. [comp. di mono- e fonematico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di parole, desinenze o simili, costituite di un solo fonema. ...
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semema
semèma s. m. [der. del gr. σῆμα -ατος «segno» (v. sema), sul modello di morfema, fonema, ecc.] (pl. -i). – In semantica, e in partic. in analisi componenziale, insieme di tratti semantici minimi [...] (o semi) che dà conto di uno dei significati di un lessema: per es., il sign. che volare ha nella frase «un uccello vola», corrisponde a «sostentamento o movimento di un soggetto animato in un mezzo specifico ...
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pronuncia
pronùncia (o pronùnzia) s. f. [der. di pronunciare (o pronunziare)] (pl. -ce, e rispettivam. -zie). – 1. a. Il fatto e il modo di realizzare i suoni o di leggere le lettere di una lingua, o [...] ’«s» sorda, dell’«s» sonora; p. aperta, chiusa di una vocale. Più genericam.: regole di p.; p. esatta, corretta di un fonema, di una parola (in rapporto a determinate norme); indicare (o mettere, segnare) la p. di una parola, di una frase, mediante ...
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pronunciabile
pronunciàbile (o pronunziàbile) agg. [der. di pronunciare (o pronunziare)]. – Di suono o parola che si può pronunciare senza difficoltà; di solito in frasi negative o modificato da avverbî: [...] fonema non p., facilmente, difficilmente p., e sim. Anche, di parole che, per ragioni morali o di decenza, si ritiene sconveniente ripetere. Nel linguaggio giur., di sentenza e sim., che può essere emessa: ordinanza pronunciabile anche d’ufficio. ...
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pronunciabilita
pronunciabilità (o pronunziabilità) s. f. [der. di pronunciabile (o pronunziabile)], non com. – Possibilità (di un fonema o di una parola o di una serie di parole) di essere pronunciato [...] senza difficoltà ...
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pronunciare
(o pronunziare) v. tr. e intr. [dal lat. pronuntiare «proclamare, annunciare pubblicamente; sentenziare; recitare, declamare», comp. di pro-1 e nuntiare «annunciare»] (io pronùncio, o pronùnzio, [...] ecc.). – 1. tr. a. Esprimere, articolare con la voce (v. pronuncia): p. un suono, un fonema, una vocale, una consonante; p. correttamente le vocali chiuse e aperte, la «s», la «z»; il bambino non pronuncia ancora la «r»; l’«h» iniziale delle forme ...
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intervocalico
intervocàlico agg. [comp. di inter- e vocale2] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fonema che si trovi fra due vocali: suoni i.; consonante intervocalica. ...
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ettlissi
(anche ectlipsi o ectlissi) s. f. [dal gr. ἔκϑλιψις «spremitura; soppressione di suoni», der. di ἐκϑλίβω, propr. «spremere»]. – Nella terminologia dei grammatici greci, caduta di un fonema interno [...] o finale di parola: per es. dorico σκᾶπτον rispetto all’attico σκῆπτρον «scettro». Anche sinon. di elisione ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota un segmento fonico-acustico non suscettibile...
In linguistica, fonema intermedio tra due o più fonemi, risultante dalla neutralizzazione di un’opposizione fonologica (per es., e in sillaba atona, in quanto frutto della neutralizzazione di é ed è).