serrare
v. tr. [lat. *serrare, da serare «chiudere» (der. di sera «serratura, spranga di chiusura»), con doppia r per influsso di ferrum «ferro», oppure di serra «sega» per la forma seghettata di alcune [...] esca, assicurando la serratura o eventuali altri sistemi di chiusura: s. le porte della città; s. l’uscio di casa; s. la finestra; s. la stalla; s. bottega (anche fig., sospendere, cessare il lavoro o l’attività che vi si svolgeva); Con costui puose ...
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autointervista
(auto-intervista), s. f. Intervista a sé stessi. ◆ Nell’edizione di aprile, distribuita nei giorni 23 e 24, «la finestra» propone alcune pagine dedicate alle prossime elezioni comunali [...] del 19 maggio: […] un’autointervista di Armando Orsingher e Gianantonio Torelli, con la presentazione dei candidati di Unione di Centro; infine, un’altra riflessione, quella di Alessandro Alberini, candidato ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] , stupito, sbalordito. Di cose: l. la casa in ordine, in disordine; l. ogni cosa al suo posto; l. la porta spalancata, la finestra accostata; perché hai lasciato la luce accesa?; il terremoto non ha lasciato una casa in piedi; l. i panni a mollo; l ...
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servigiale
(raro serviziale) s. m. e f. [der. di servigio, cfr. lat. tardo servitialis, agg.], ant. – Chi svolge umili servizî, in famiglie private o più spesso in comunità; servitore, inserviente: una [...] delle servigiali della donna ... fattasi alla finestra proverbiosamente disse: «Chi picchia là giù?» (Boccaccio); la Clara per mezzo d’una servigiale del monastero riceveva qualche notizia di Lucilio (I. Nievo). Per un uso fig. della parola in Dante, ...
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condannare
v. tr. (ant. condennare) [lat. condemnare, comp. di con- e damnare «condannare», rifatto secondo il verbo semplice; nel sign. 4, sull’esempio del fr. condamner]. – 1. a. Dichiarare colpevole, [...] , in quanto non conforme alle sue dottrine e ai suoi dogmi. 4. fig. Nell’edilizia, c. un uscio, una finestra, chiuderli definitivamente, sopprimerli; c. un edificio, destinarlo a essere demolito. 5. rifl. Mettersi, ritrovarsi per propria colpa in una ...
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superciliosita
superciliosità s. f. inv. Supponenza, arroganza nel giudizio. ◆ La tv è la finestra sul cortile e non tollera più la superciliosità di plastica dei critici, quest’autopromozione a pensatori [...] negativi, ad esponenti della scuola francofortese. È di loro, di queste scimmie del professore Umberto Eco che non abbiamo più bisogno. Solo a loro preferiamo le Lecciso. (Francesco Merlo, Repubblica, ...
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zuppa
s. f. [dal germ. *suppa «fetta di pane inzuppato»; nel sign. 4, è un deverbale di zuppare]. – 1. Nome generico di minestre in brodo preparate con ingredienti e in modi molto varî, ma servite per [...] da quelli immaginarî, ha fatto tutta una z.; che z., quell’articolo, o quella conferenza, questa commedia; né uscio né finestra sbarrata salvava dalla z. sonora di liti, pranzi, sciacquoni, feste, lutti e insonnie altrui (Erri De Luca). 4. fam. Fare ...
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abbaino
s. m. [dal genov. abaén «abatino» e «abbadino» (v.)]. – 1. Soprelevazione del tetto di un fabbricato, realizzata in modo da consentire l’apertura di una finestra per dare luce ed aria al sottotetto. [...] Negli edifici dei paesi nordici, viene spesso elevato a filo della facciata costituendone insieme il coronamento e un elemento architettonico caratteristico; fu usato soprattutto dai costruttori gotici ...
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vano
agg. e s. m. [lat. vanus, agg., con i varî sign. dell’agg. ital.]. – 1. agg. Vuoto, internamente vuoto, cavo: un guscio v.; la fe’ salire Là dove il monte era forato e vano (Ariosto); ella, più [...] il v. del pozzo; il v. delle scale; in partic., lo spazio vuoto ricavato in una struttura muraria: il v. della finestra, dell’uscio; in un v. della parete. b. Spazio definito risultante dalla suddivisione dell’interno di un edificio (sinon. di stanza ...
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abbassare
v. tr. [der. di basso 1]. – 1. Spostare più in basso: a. un quadro, a. la lampada; fare più basso, portare a un livello più basso: a. il muro di una casa, l’altezza di una finestra; portare [...] a un tono o a un grado più basso, a un’intensità minore: a. la voce o il tono della voce, a. la radio o il volume (di voce) della radio, a. la luce, la fiamma del gas; a. i prezzi; a. di un punto il costo ...
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Apertura nei muri esterni di un edificio, destinata a dare luce e aria agli ambienti interni e a consentire la vista da questi ultimi verso l’esterno. Per estensione, apertura di vario genere.
Architettura
Le caratteristiche strutturali e formali...
finestra (Fenestra)
Bruno Basile
Nel senso proprio, con l'usuale riferimento architettonico, il termine appare in Vn XXXV 2 Allora vidi una gentile donna giovane e bella molto la quale da una finestra mi riguardava, e nell'exemplum fictum...