priorita
priorità s. f. [dal lat. mediev. prioritas -atis, der. del lat. prior -oris «precedente»]. – 1. Anteriorità, antecedenza nei confronti di altro, o di altri: rivendicare la p. di un’invenzione; [...] un principio rispetto a quanto lo presuppone e ne deriva (per es.: p. delle premesse rispetto alla conclusione del sillogismo). Nella filosofia scolastica, p. di natura, il carattere di ciò che viene avanti nell’ordine dell’essenza (per es.: p. dell ...
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antifilosofico
antifiloṡòfico agg. [comp. di anti-1 e filosofia] (pl. m. -ci). – Di atteggiamento o teoria avversi o, in genere, contrarie o estranei allo spirito, alla natura della filosofia: mentalità [...] antifilosofica ...
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problematicismo
(raro problematismo) s. m. [der. di problematico]. – Corrente della filosofia contemporanea (il cui più autorevole rappresentante in Italia è stato Ugo Spirito, 1896-1979), che considera [...] compito della filosofia non la soluzione dei problemi, ma l’impostazione critica di essi e il riconoscimento delle esigenze da cui traggono origine, per cui la ricerca filosofica rimane sempre aperta. ...
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contingente
contingènte agg. e s. m. [dal lat. contingens -entis, part. pres. di contingĕre «toccare, ottenere, succedere», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. agg., ant. a. Che tocca, tangente, [...] alle classi in congedo. Più genericam.: un primo c. di truppe è già arrivato al fronte. 3. agg. In filosofia, accessorio, eventuale, accidentale (contrapp. a necessario); anche nell’uso com., di ciò che si verifica casualmente, in una particolare ...
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intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare [...] offuscò l’intelletto. Nella dottrina cattolica, è incluso tra i sette doni dello Spirito Santo. Per l’i. agente della filosofia aristotelica, v. agente (nel sign. 1). b. Per estens., nel linguaggio com., la capacità d’intendere e di ragionare (sinon ...
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contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere [...] sono tutti una serie di contraddizioni; la sua vita è stata sempre un seguito di contraddizioni. 2. In filosofia, rapporto di antitesi vigente tra un’affermazione e una negazione di egual concetto ed egual predicato; l’incongruenza, rilevata ...
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intendimento
intendiménto s. m. [der. di intendere]. – 1. a. Capacità d’intendere con l’intelletto: uomo d’i., di retto i., privo d’i., di scarso i.; è un bambino che mostra già i.; anche le bestie hanno [...] , è altro termine per designare la facoltà dell’intelletto, soprattutto nel senso (proprio della filosofia moderna e specialmente kantiana) per cui essa si contrappone alla ragione. b. Il fatto d’intendere, di capire, d’interpretare e valutare ...
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secondario
secondàrio agg. [dal lat. secundarius, der. di secundus «secondo» (agg.)]. – 1. Che viene come secondo, in ordine di tempo e di luogo, e, per estens., d’importanza (si contrappone ora a primario [...] ora a principale): effetti principali e s.; qualità primarie e s. (per un sign. specifico dell’espressione in filosofia, v. qualità); un fatto s.; gli aspetti s. di un fenomeno; una via, una strada s.; insegnamento s., scuola s., che segue all’ ...
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volontarismo
s. m. [der. di volontario]. – 1. a. Movimento e atteggiamento politico che sostiene, contro la coscrizione obbligatoria, il ricorso all’arruolamento volontario dei contingenti via via necessarî [...] da volontarî: fare ricorso al v.; il prezioso contributo del v. nelle operazioni di soccorso ai terremotati. 2. In filosofia, termine usato in generale (in contrapp. a «intellettualismo» e a «razionalismo») per designare ogni concezione che ponga una ...
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monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive [...] assume una densità nuova in Giordano Bruno, sempre legata alla tradizione pitagorica, ma soprattutto prende significato tecnico essenziale nella filosofia di G. W. Leibniz che l’utilizza dal 1696: «la m. non è altro che sostanza semplice che entra ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...