lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] . Anche, discernimento: Lume v’è dato a bene e a malizia, E libero voler (Dante). L. naturale, nella filosofiascolastica (lat. lumen naturale), la naturale capacità della ragione umana di attingere la verità, in antitesi al lumen gratiae, superiore ...
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sinderesi
sindèreṡi s. f. [dal gr. συντήρησις (da s. Girolamo usato come equivalente del lat. scintilla conscientiae), attraverso la pronuncia bizantina di -τ- come -δ-, der. di συντηρέω «osservare, [...] vigilare»]. – 1. Nella filosofiascolastica, la capacità naturale della coscienza umana di conoscere immediatamente i principî morali universali, e distinguere quindi il bene dal male: el giudice, considerate le circunstanze e qualità tutte del caso, ...
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argomentare
v. tr. e intr. [dal lat. argumentari; der. di argumentum «argomento»] (io argoménto, ecc.). – 1. a. tr. Dedurre, ricavare per mezzo di argomenti o da indizî esteriori: a. una verità da un’altra; [...] Di ritenerlo (T. Tasso). ◆ Part. pres. argomentante, anche come agg. e sost.; in partic., nel linguaggio della filosofiascolastica, detto dello scolaro che ha il compito di impugnare argomentando la tesi proposta e sostenuta dal difendente. ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. [...] Più in partic., corrente della filosofiascolastica (propriam. a. latino) che, dalla seconda metà del sec. 13° a tutto il sec. 16°, si rifà alla dottrina aristotelica secondo l’interpretazione di Averroè, sostenendo l’eternità e necessità del mondo, ...
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formale1
formale1 agg. [dal lat. formalis]. – 1. Nel linguaggio filos., della forma, che concerne la forma o è inerente alla forma, in stretta connessione con il sign. e lo svolgimento di questo termine [...] in filosofia. a. Nella distinzione aristotelica delle quattro cause, causa f. è ciò per cui una cosa è quella che è, ciò che esser convegnon frutti Di princìpi f. (Dante). b. Nella scolastica, essere f. (lat. esse formale), l’oggetto nella sua ...
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studio
stùdio s. m. [dal lat. studium, der. di studere «aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente»]. – 1. a. L’azione, il fatto di studiare; applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato [...] teorico o pratico: lo s. della matematica, della filosofia, della musica, del canto; dedicarsi allo s. delle voi non dovavate pigliarla (Boccaccio); con riferimento all’apprendimento in corsi scolastici: è un ragazzo un po’ svogliato nello s.; con un ...
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privazione
privazióne s. f. [dal lat. privatio -onis, der. di privare «privare»]. – 1. a. L’atto, il fatto di privare e di esser privato: p. dei diritti civili, politici, della libertà personale; p. [...] l’avevano ridotto a uno scheletro. d. Nella grammatica scolastica (e spec. nell’insegnamento del latino), complemento di privazione di abbondanza, di significato opposto. 2. In filosofia, traduzione medievale del termine aristotelico steresi (gr. ...
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essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non [...] molto inferiore). Con uso più strettamente filosofico: scienza dell’e., l’ontologia; problema dell’e., il problema ontologico; l’E. semplicissimo, l’E. stesso, la totalità dell’e., espressioni della scolastica con cui è indicato Dio; inoltre ...
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identita
identità s. f. [dal lat. tardo identĭtas -atis, der. di idem «medesimo», calco del gr. ταὐτότης]. – 1. L’essere identico, perfetta uguaglianza: i. di due firme, di due concetti; i. piena, vera, [...] totale, assoluta. Con accezioni partic.: a. In filosofia, principio d’i., o, più precisamente, principio d’i. e contraddizione, principio logico che, nella tradizione scolastica, asserisce l’identità di una cosa con sé stessa («A è A») ed esclude l’ ...
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differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che [...] è sereno, a d. di ieri. b. Con accezione più partic., in filosofia, per d. s’intende l’alterità, ossia la non identità, tra cose la differenza stessa: così, nella classica esemplificazione aristotelico-scolastica, la «razionalità» è la differenza (d. ...
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Filosofia
Nella filosofia scolastica, l’attribuzione di una realtà oggettiva ai concetti universali. Nella filosofia moderna, ogni dottrina che consideri l’oggetto della conoscenza come esistente in sé, indipendentemente dall’attività conoscitiva.
Il...
Nella filosofia scolastica, atto con il quale l’intelletto concepisce un’idea senza che ne affermi o neghi nulla, differente quindi dal giudizio. In I. Kant, atto dell’immaginazione che riunisce il molteplice dell’intuizione sensibile.