fiore
fióre s. m. [lat. flōs flōris; già lat. (calco del gr. ἄνϑος) anche il sign. fig. di «parte migliore», ovvero di «parte superiore»]. – 1. a. La parte più bella e appariscente della pianta, che [...] desunte da diverse fonti relative a un determinato argomento, come il F. di virtù, il F. di rettorica, il F. di filosofi; facciamo qui memoria d’alquanti f. di parlare (Novellino). b. Con senso più astratto: il f. degli anni, della vita, il ...
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complutense
complutènse agg. [dal lat. Complutensis, der. di Complutum, nome della città romana che corrisponde all’odierna Alcalá de Henares]. – Della città spagnola di Alcalá de Henares sul fiume Henares: [...] filosofi c., professori di filosofia del collegio di S. Cirillo di Alcalá, carmelitani scalzi, autori di un corso di disputazioni in senso tomista su Aristotele; Bibbia c., la prima Bibbia poliglotta stampata ad Alcalá tra il 1514 e il 1517. ...
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fuoco
fuòco (ant., region. o pop. fòco) s. m. [lat. fŏcus, propr. «focolare», e per metonimia, già nel lat. class., «fuoco, fiamma»] (pl. fuòchi, ant. le fuòcora). – 1. a. L’insieme degli effetti calorifico [...] e luminoso della combustione, che hanno la loro manifestazione nella fiamma. Considerato dai primi filosofi greci come uno dei quattro elementi, cioè la materia divina e incorruttibile di cui sono formati gli astri e le anime, ha sempre occupato un ...
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individuazione
individuazióne s. f. [der. di individuare; lat. mediev. individuatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di individuare, nei varî sign. del verbo; l’individuarsi, l’essere individuato: i. della [...] con il patrimonio d’idee e di sentimenti comune a tutto il genere umano (inconscio collettivo). 3. In filosofia, principio d’i. (in lat., principium individuationis), il principio determinante dell’individualità, oggetto di infaticabili ricerche e ...
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logicismo
s. m. [der. di logica, logico1]. – 1. a. In senso ampio, ogni dottrina che pone la logica a fondamento della filosofia, o le assegna comunque un posto preponderante in questa disciplina. b. [...] della matematica, indirizzo di pensiero che, soprattutto per opera dei filosofi G. Frege (1848-1925) e B. Russell (1872-1970), si proponeva di mostrare la possibilità di definire tutti i concetti matematici a partire da un numero ristretto di ...
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ravvicinare
v. tr. [comp. di r- e avvicinare]. – 1. Lo stesso che avvicinare (raram. con valore iterativo o intensivo, avvicinare di nuovo, di più): ravvicinarono le loro sedie e cominciarono a parlare [...] , confrontarli: ravvicinando le teorie di Platone e di Aristotele, si possono constatare le differenze fra i due filosofi. ◆ Part. pass. ravvicinato, usato con valore di agg. e sign. particolare nell’espressione distanza ravvicinata, distanza più ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] individuazione dei processi del l., come oggetto di studio anatomo-clinico, in fisiologia e in patologia. Filosofia del l., la riflessione filosofica sull’insieme delle teorie concernenti la natura, la struttura e le funzioni dei segni linguistici (e ...
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fisiologo
fiṡiòlogo s. m. (f. -a, poco com.) [dal lat. tardo physiolŏgus, gr. ϕυσιολόγος (v. oltre)] (pl. -gi, non com. -ghi). – Cultore della fisiologia, studioso di fisiologia. In origine, furono chiamati [...] ϕυσιολόγοι da Aristotele i filosofi presocratici, impegnati soprattutto nello studio della ϕύσις, della natura, più che in quello dell’uomo. ...
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occidentalite
s. f. Il male d’Occidente. ◆ con il suo saggio «L’Islam globale» Fouad Allam presenta un percorso affascinante ed inedito nel mondo islamico. […] Il fallimento dello Stato nell’era post-coloniale [...] occidentale, affermando che la colpa è sempre dell’altro, di quel mondo. È la malattia dell’islam che alcuni filosofi iraniani hanno chiamato «occidentalite», malattia dalla quale da oltre cinquant’anni il mondo musulmano non sa guarire, perché non ...
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cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni [...] (o forse detto così perché insegnava nel ginnasio di Cinosarge)] (pl. m. -ci). – 1. a. s. m. Seguace del movimento filosofico dei cinici (o filosofi cinici), iniziato ad Atene da Antistene nel 4° sec. a. C. e protrattosi fino al 4°-5° sec. d. C., che ...
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FILOSOFI
A. Giuliano
C. Bertelli
1. Età greca e romana. - Il tipo figurativo del filosofo è destinato a rappresentare nell'antichità greca e romana non solo la categoria degli uomini di pensiero, ma quella più vasta dei poeti, dei letterati,...
complutensi, filosofi
Denominazione attribuita ai professori di filosofia del collegio di S. Cirillo di Alcalá de Henares (Collegium Complutense s. Cyrilli), carmelitani scalzi, autori del Collegium Complutense philosophicum (1624 segg., in...