intuizionista
s. m. e f. e agg. [der. di intuizionismo] (pl. m. -i). – Sostenitore o seguace dell’intuizionismo. Come agg., relativo all’intuizionismo, spec. con riferimento alla filosofia della matematica: [...] teoria i., matematica i.; logica i., quella fondata sui principî dell’intuizionismo, e quindi sull’uso di concetti matematici primitivi, cioè di tipo intuitivo e costruttivo (come la serie dei numeri naturali), ...
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schematismo
s. m. [der. di schema, sul modello del gr. σχηματισμός, lat. schematismus «espressione figurata»]. – 1. L’essere schematico; il procedere, lo svolgersi, il comportarsi secondo schemi troppo [...] .; mi pare che a questo proposito gli studî più recenti si induriscano in un eccessivo schematismo (Longhi). 2. Nella filosofia kantiana, s. trascendentale o s. dei concetti puri dell’intelletto, espressioni con cui viene indicato l’uso da parte dell ...
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appercezione
appercezióne s. f. [dal fr. aperception, der. di apercevoir «percepire» (che a sua volta è der. di percevoir, dal lat. percipĕre «percepire»)]. – In filosofia, termine introdotto da Leibniz [...] per indicare la percezione di una percezione, cioè l’atto riflessivo attraverso cui l’uomo (del quale tale atto è proprio) diviene consapevole delle sue percezioni, che di per sé possono anche rimanere ...
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individuazione
individuazióne s. f. [der. di individuare; lat. mediev. individuatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di individuare, nei varî sign. del verbo; l’individuarsi, l’essere individuato: i. della [...] con il patrimonio d’idee e di sentimenti comune a tutto il genere umano (inconscio collettivo). 3. In filosofia, principio d’i. (in lat., principium individuationis), il principio determinante dell’individualità, oggetto di infaticabili ricerche e ...
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appetibile
appetìbile agg. e s. m. [dal lat. tardo appetibĭlis]. – 1. agg. Che lascia immaginare vantaggi di vario tipo; desiderabile: una prospettiva, un’offerta a.; non è possibile ... il non avere [...] quanto d’a. ha il mondo (D. Bartoli); per estens., scherz., piacente: un uomo, una donna ancora a. nonostante l’età. 2. Come s. m., nel linguaggio della filosofia scolastica, ciò che muove il desiderio o l’appetito: de’ primi a. l’affetto (Dante). ...
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appetizione
appetizióne s. f. [dal lat. appetitio -onis, der. di appetĕre «aspirare a»]. – 1. Tendenza della volontà o desiderio istintivo che spinge a ricercare il raggiungimento di un fine, l’appagamento [...] di un’aspirazione, o anche la soddisfazione di un bisogno materiale. 2. Nella filosofia di Leibniz, l’azione del principio interno della monade, che produce il passaggio da una percezione a un’altra. ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] soddisfazione; c. prossima, remota; le c. della prima guerra mondiale; risalire dagli effetti alle cause. In partic., in filosofia: c. efficiente, che produce direttamente e attivamente il suo effetto; c. finale, il fine in quanto si presenta come ...
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attualismo
s. m. [der. di attuale]. – 1. La filosofia di G. Gentile (1875-1944) e la corrente di pensiero da essa iniziata nella cultura italiana, caratterizzata dal ridurre tutta la realtà a spirito [...] (spiritualismo assoluto) e dall’intendere lo spirito come atto o realtà che è in quanto si fa. 2. Teoria secondo la quale i fenomeni geologici che al presente si svolgono sulla Terra non differiscono sostanzialmente, ...
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causalismo
cauṡalismo s. m. [der. di causale]. – In filosofia, ogni concezione che attribuisca un ruolo fondamentale al principio di causalità, estendendone la validità anche in ambiti tradizionalmente [...] ritenuti estranei alla considerazione e alla spiegazione causali ...
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evidenza
evidènza s. f. [dal lat. evidentia, der. di evĭdens -entis: v. evidente]. – 1. L’essere evidente: non si può negare l’e. dei fatti; l’e. della sua colpa è fuori discussione; la schiacciante [...] la contiene perché venga esaminata con precedenza su altre; nel rifl., mettersi in e., mettersi in mostra, farsi notare. In filosofia, e in partic. in alcune teorie gnoseologiche, l’evidenza risulta essere il criterio di verità intermedio tra quello ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...