esemplare1
eṡemplare1 agg. [dal lat. tardo exemplaris, der. di exemplum «esempio»]. – Che può servire da esempio, che può essere offerto come esempio di rispondenza a un determinato modello o concetto [...] e.; in senso più ampio, punizione, castigo e., il cui esempio, per la sua severità, può distogliere altri dal male. Nella filosofia scolastica, causa e., il modello (idea o immagine) secondo il quale la causa efficiente produce il suo effetto. ◆ Avv ...
Leggi Tutto
verniciatura
s. f. [der. di verniciare]. – 1. a. L’azione e l’operazione di verniciare, di applicare la vernice sulla superficie (opportunamente pulita, sgrassata e, talora, preparata con fondi di ancoraggio) [...] operazione, lo strato di vernice che copre una superficie: la v. si è tutta rovinata. 2. fig. Conoscenza superficiale (cfr. infarinatura) o falsa apparenza: avere una v. di storia della filosofia; la sua educazione è solo una v. di buona creanza. ...
Leggi Tutto
soggettivita
soggettività s. f. [der. di soggettivo]. – In filosofia, il carattere del soggetto, in quanto è tale, e anche il soggetto stesso (v. soggetto2). Più genericam., carattere soggettivo (nei [...] varî sign. definiti al n. 1 di quest’aggettivo): s. dei valori, di un giudizio, di una critica. In diritto, si parla di s. giuridica con riferimento alla capacità di essere titolari di diritti e di doveri: ...
Leggi Tutto
esemplarismo
eṡemplarismo s. m. [der. di esemplare2]. – Nella storia della filosofia medievale, la teoria, di origine platonica, sostenuta soprattutto da sant’Agostino e san Bonaventura, secondo la quale [...] le idee eterne, in quanto costitutive del Verbo o Intelletto divino, sono gli esemplari o modelli in base ai quali Dio crea le cose, e che, in quanto sono presenti alla mente umana, per illuminazione divina, ...
Leggi Tutto
soggettivo
(ant. suggettivo) agg. [dal lat. tardo subiectivus, der. di subiectum: v. soggetto2 e cfr. subiettivo]. – 1. a. Che riguarda il soggetto, che ha fondamento nel soggetto: valore s. dei giudizî. [...] Più specificamente, come termine della filosofia e della psicologia, qualifica sia ciò che non si può pensare esistente se non in rapporto con il pensiero, sia ciò che è tipico di un solo individuo cosciente, in opposizione a ciò che è comune a tutti ...
Leggi Tutto
criterio
critèrio s. m. [dal lat. mediev. criterium, gr. κριτήριον, dal tema di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Fondamento, norma per distinguere, discernere, giudicare: fissare, stabilire, adottare, [...] una data proprietà o relazione, evitando così controlli più lunghi e di difficile esecuzione. 3. In filosofia, con riferimento al problema gnoseologico della verità, strumento logico, canone razionale, che permette di distinguere la rappresentazione ...
Leggi Tutto
criteriologia
criteriologìa s. f. [comp. di criterio e -logia]. – In filosofia, ogni «dottrina del criterio», cioè ogni teoria dei mezzi e dei metodi di cui il pensiero dispone per sceverare il vero [...] dal falso ...
Leggi Tutto
contro-filosofico
agg. Relativo a una concezione alternativa della storiografia filosofica. ◆ Proprio sugli autori maggiori del pensiero occidentale, invece, [Jacques Rancière] torna ne «Il disaccordo», [...] che rappresenta la sintesi più compiuta della sua critica contro-filosofica alla filosofia politica. (Filippo Del Lucchese, Manifesto, 17 aprile 2007, p. 14, Cultura).
Derivato dal s. f. controfilosofia con l’aggiunta del suffisso -ico. ...
Leggi Tutto
controriformatore
s. m. e agg. Chi o che pensa e agisce con spirito controriformistico e conservatore. ◆ [Richard] Popkin racconta la storia della crisi scettica che si sviluppò durante il tardo Rinascimento, [...] controriformatori cattolici prima, e degli stessi riformatori in seguito. (Sole 24 Ore, 21 maggio 2000, p. 37, Scienza e Filosofia) • Non c’è ragione al mondo per attenuare in questo momento le distinzioni tra maggioranza e opposizione, visto che ci ...
Leggi Tutto
virtualismo
s. m. [der. di virtuale]. – In filosofia, ogni dottrina che si fondi sul concetto della «virtualità»: v. assoluto, la teoria del filosofo ted. Fr. Bouterwek (1765-1828), che concepiva la [...] conoscenza come una «virtualità» risultante dalla sintesi delle due opposte «realtà relative» della forza oggettiva e della resistenza soggettiva ...
Leggi Tutto
Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La f. può definirsi...
araba, filosofia
Si può parlare di filosofia araba a proposito di fenomeni storici avvenuti in ambiti culturali e religiosi diversi, che presentarono differenze anche a seconda del periodo storico e dell’area geografica in cui si collocavano,...