figura s. f. [dal lat. figura, dal tema di fingĕre "plasmare, modellare"]. - 1. [aspetto del corpo umano nelle sue linee essenziali: una f. snella, tozza] ≈ corporatura, fattezze, fisico, linea, personale, [...] di una realtà diversa: il serpente è f. del demonio] ≈ allegoria, immagine, raffigurazione, simbolo. ● Espressioni: figuraretorica [ogni procedimento stilistico, letterario e poetico che si allontani dal normale uso linguistico e grammaticale ...
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traslato [dal lat. translatus, part. pass. di transferre "trasferire, trasportare"]. - ■ agg. (ling.) [trasformato per metafora o altro tipo di espressione figurata: parola usata in senso t.] ≈ figurato, [...] metaforico. ‖ simbolico. ↔ letterale, proprio. ■ s. m. 1. (crit.) [figuraretorica consistente nel sostituire una parola con un'altra in base a un rapporto di similitudine fra le due] ≈ metafora, (ant.) traslazione. 2. (estens., crit.) [qualsiasi ...
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tropo /'trɔpo/ s. m. [dal lat. tropus, gr. trópos, affine a trépō "volgere; adoperare con altro uso"]. - (crit.) [qualunque figuraretorica di carattere semantico] ≈ figuraretorica, traslato. ⇓ metafora, [...] metonimia, sineddoche ...
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metafora /me'tafora/ s. f. [dal lat. metaphora, gr. metaphorá "trasferimento"]. - 1. (ling., crit.) [processo espressivo e figuraretorica, per cui un vocabolo o una locuzione sono usati per indicare non [...] delle spighe o sete di giustizia] ≈ ⇑ traslato. 2. (estens.) [ogni tipo di espressione figurata (come la sineddoche, la metonimia, ecc.)] ≈ figuraretorica, traslato, (lett.) tropo. ▲ Locuz. prep.: lett., fuor di metafora [con parole chiare ...
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metonimia /meto'nimja/, alla gr. /metoni'mia/ s. f. [dal lat. tardo metonymia, gr. metonymía "scambio di nome"]. - (ling., crit.) [figuraretorica che consiste nel trasferimento di significato da una parola [...] a un'altra in base a una relazione di contiguità spaziale, temporale o casuale, usando, per es., il nome del contenente per il contenuto, della causa per l'effetto, ecc.] ≈ ‖ sineddoche. ⇑ figuraretorica, tropo. ...
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sospensione /sospen'sjone/ s. f. [dal lat. suspensio -onis, der. di suspensus, part. pass. di suspendĕre "sospendere"]. - 1. [l'appendere o l'essere appeso e, anche, il dispositivo con cui si appende: [...] , fece una breve s., schiarendosi la gola] ≈ pausa, [come figuraretorica consistente nel lasciare volutamente interrotto un discorso] Ⓣ (crit.) aposiopesi, [come figuraretorica consistente nel lasciare volutamente interrotto un discorso] Ⓣ (crit ...
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epanalessi /epana'lɛs:i/ s. f. [dal gr. epanálēpsis "ripresa"]. - (crit.) [figuraretorica che consiste nel ripetere una o più parole nello stesso periodo] ≈ iterazione, reiterazione, ripetizione, ripresa. ...
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sbaglio /'zbaʎo/ s. m. [der. di sbagliare]. - 1. a. [lo sbagliare nel valutare o nel giudicare: commettere uno s.] ≈ errore, (lett.) fallo. ↓ imprecisione, inesattezza. b. [lo sbagliare nel parlare o nello [...] ma distanti nel sign.: dire preside al posto di presbite è un malapropismo. Se lo scambio è fatto consapevolmente, come figuraretorica, è detto paronomàsia o bisticcio.
Sbagli meno gravi o involontari - Un particolare tipo di s. è il lapsus, che ha ...
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esclamazione /esklama'tsjone/ s. f. [dal lat. exclamatio -onis]. - 1. [espressione verbale, improvvisa e vivace, di un sentimento dell'animo: fare un'e. di gioia, di dolore] ≈ ‖ espressione, grido, urlo. [...] 2. (gramm.) [parte invar. del discorso che esprime uno stato d'animo (per es. ohimé!, puah!, diamine!)] ≈ interiezione, [di figuraretorica che conclude un discorso con una sentenza esclamativa] epifonema. ...
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personificazione /personifika'tsjone/ s. f. [der. di personificare]. - 1. [il personificare un concetto, una qualità e sim.: essere la p. della virtù] ≈ incarnazione, quintessenza. ‖ emblema, icona, immagine, [...] raffigurazione, rappresentazione, simbolo. 2. (crit.) [figuraretorica per cui si introducono a parlare persone assenti o cose astratte, inanimate come se fossero presenti o animate] ≈ prosopopea. ...
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Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste (il Paradiso).
Figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti,...