neoconsociativismo
(neo-consociativismo, neo consociativismo), s. m. Tendenza politica a riproporre intese consociative tra gli schieramenti della maggioranza e dell’opposizione. ◆ Di recente sembrano [...] 2001, p. 10, Commenti) • Avulso dai fatti, il sostegno all’italianità è una bandiera al vento, mera figuraretorica di appoggio alla gestione attuale. La decisione dell’Agcm porterà maggior concorrenza sul nostro mercato, fermando la strisciante ...
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illusione
illuṡióne s. f. [dal lat. illusio -onis «ironia» (come figuraretorica) e nel lat. tardo «derisione», der. di illudere: v. illudere]. – 1. In genere, ogni errore dei sensi o della mente che [...] falsi la realtà: un remo immerso nell’acqua dà l’i. di esser piegato; il pittore crea con la prospettiva l’i. della profondità; i. dei sensi, della fantasia, dell’immaginazione. In psicologia, ogni percezione ...
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anadiplosi
anadiplòṡi s. f. [dal lat. tardo anadiplosis, gr. ἀναδίπλωσις, der. di ἀναδιπλόω «raddoppiare»]. – Figuraretorica che consiste nella ripresa di una parola per dare maggior efficacia all’espressione; [...] per es.: e mi rimproveri tu, tu che sei colpevole non meno di me!; Ma passavam la selva tuttavia, La selva, dico, di spiriti spessi (Dante). V. anche anafora e ripetizione ...
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sospensione
sospensióne s. f. [dal lat. suspensio -onis, der. di suspensus, part. pass. di suspendĕre «sospendere»]. – 1. a. Il fatto di appendere, d’essere appeso: lampada a s., o anche semplicem. sospensione, [...] , con molte s., con molti ohimè, [don Abbondio] le raccontò il miserabile caso (Manzoni); è anche figuraretorica tradizionale, consistente nel lasciare volutamente interrotto un discorso (sinon. di reticenza o, con parola greca, aposiopesi). Per ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale [...] ora riadottato anche nella Chiesa latina per indicare soprattutto il canone, più comunem. detto preghiera o prece eucaristica). 2. Figuraretorica che consiste nel ripetere, in principio di verso o di proposizione, una o più parole con cui ha inizio ...
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epifrasi
epìfraṡi s. f. [dal gr. ἐπίϕρασις, der. di ἐπιϕράζω «soggiungere», comp. di ἐπί «epi-» e ϕράζω «dire»]. – Figuraretorica che consiste nell’aggiungere a una frase in sé compiuta uno o più elementi [...] con lo scopo di sviluppare idee accessorie: per es., Già era dritta in sù la fiamma e queta (Dante) ...
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ipallage
ipàllage s. f. [dal lat. hypallăge, gr. ὑπαλλαγή «scambio»]. – Figuraretorica consistente nel mutare il normale rapporto semantico e sintattico fra due parole, attribuendo per es. un aggettivo [...] a un sostantivo diverso da quello cui, nella stessa frase, dovrebbe unirsi; così nei versi del Foscolo (All’amica risanata, 7-8): «Sorgon così tue dive Membra dall’egro talamo», dove egro è riferito al ...
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epitrocasmo
s. m. [dal gr. ἐπιτροχασμός, der. di ἐπιτροχάζω «toccare superficialmente, correndo»]. – Figuraretorica consistente in una fitta successione di parole brevi ed espressive, nella stessa funzione [...] sintattica, che danno un’efficace concitazione alla frase, spec. usata perciò nell’invettiva. Per es., i seguenti versi dell’umanista F. Filelfo, in una satira contro Cosimo I de’ Medici (Satyrae V, 8-10): ...
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similitudine
similitùdine s. f. [dal lat. similitudo -dĭnis, der. di simĭlis «simile»]. – 1. a. letter. Somiglianza, soprattutto in locuzioni, ormai ant., come per s., a s. di, ecc. b. Figuraretorica [...] , anche la similitudine si dice diretta o inversa. Criterî di s., teoremi che assicurano che, sotto determinate ipotesi, due figure (per es., due triangoli) sono simili. b. Relazione che intercorre fra due matrici simili, o (raramente) fra due monomî ...
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paronomasia
paronomàṡia (o paronomaṡìa) s. f. [dal lat. tardo paronomasĭa, dal gr. παρονομασία, comp. di παρα- «para-2» e ὀνομασία «denominazione», der. di ὄνομα «nome»]. – Figuraretorica (detta comunem. [...] bisticcio o annominazione), per la quale si accostano due parole di suono simile o uguale, generalm. per mettere in risalto l’opposizione dei significati (per es.: traduttore, traditore; chi dice donna ...
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Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste (il Paradiso).
Figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti,...