quello
quéllo agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭlle, accus. eccu(m) ĭllum]. – Indica in genere cosa o persona lontana nello spazio o nel tempo da chi parla e da chi ascolta, o che nel discorso è considerata [...] proverbiali: dirò come quello: «ognun per sé e Dio per tutti»). Con riferimento a cosa: vorrei quello, quello rotta, prendi quella di mio figlio; io piuttosto credo che dorma, e che questo sonno sia della qualità di quello di Epicuro (Leopardi); è ...
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adozione
adozióne s. f. [dal lat. adoptio -onis, der. di adoptare «adottare»]. – 1. Istituto giuridico che consente di formarsi una filiazione civile, che sorge cioè non già per vincolo di sangue, ma [...] , a. soprannaturale, quella per cui i cristiani, avendo, secondo s. Paolo, ricevuto «lo spirito d’adozione difigli» sono anche eredi diDio, coeredi di Cristo, e sono quindi resi compartecipi della natura divina per grazia. 4. estens. L’atto ...
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provare
v. tr. [lat. prŏbare «provare, approvare», der. di probus «buono, onesto»; propr. «riconoscere una cosa come buona»] (io pròvo, ant. pruòvo, ecc.). – 1. Fare una prova o alcune prove, sottoporre [...] dididi scarpe, un paio diDidi una sonata; Le amiche provano al piano un fascio dididididi minaccia: non ti ci provare nemmeno!; guarda didi pron didi ribrezzo di un’affermazione o la realtà di un fatto: san Tommaso provò l’esistenza diDiodidididi ...
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godere
godére v. intr. e tr. [lat. gaudēre] (io gòdo, ecc.; fut. godrò, meno com. goderò, ecc.; condiz. godrèi, meno com. goderèi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Provare il sentimento di intima soddisfazione [...] che mi dai; i genitori godono per il successo del figlio; e seguito da prop. dipendente, con varî costrutti: godo celeste, il paradiso, la visione beatifica diDio, l’eterno riposo; g. un po’ di pace, di tranquillità; sia in senso più materiale: ...
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ultimo
ùltimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ultĭmus, superlativo, der. di ultra «oltre»]. – 1. a. Che è in fondo a una sequenza formata da un numero qualsivoglia di elementi; che in una sequenza ordinata [...] per u., parlò per u.); l’u. fila, nella platea di un teatro, in un gruppo di persone ordinate in file, ecc.; l’u. pagina di un libro; l’u. riga di una pagina; fare l’u. anno di università; l’u. figlio, l’ultimogenito; l’u. quarto della Luna, la fase ...
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bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, [...] di valore concessivo bene, o per bene, che ti vada,..., o sim., per quanto possa riuscirti bene); quest’anno, mio figlio questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timor diDio (Manzoni), è proprio vero che ci sono. c. Certo, ...
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disconoscere
disconóscere v. tr. [comp. di dis-1 e conoscere] (coniug. come conoscere). – Non voler riconoscere una cosa per ciò che essa è o per ciò che di essa si afferma: d. l’utilità di un’impresa; [...] una persona; d. la paternità di un figlio; bisogna d. i doni che Dio ci ha dato e metterli in un canto, nella speranza che un giorno il Signore ci riveli la vera entità del suo tesoro (Alda Merini); d. la verità, una verità, negarla; d. un beneficio ...
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acaciano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo a personaggi di nome Acacio. In partic.: a. Scisma a., quello di Acacio di Costantinopoli (fine del sec. 5°) e dei suoi successori Flavita ed Eufemio, terminato [...] nel 519. b. Acaciani: il gruppo degli ariani seguaci, spec. dopo il concilio di Seleucia (359), di Acacio di Cesarea; erano detti anche omei od omeisti perché affermavano il Figlio semplicemente «simile» (ὅμοιος) a Dio Padre. ...
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croce
cróce s. f. [lat. crux crŭcis]. – 1. a. Strumento di pena in uso presso gli antichi, in partic. presso i Romani, costituito da un palo infisso nel suolo o, nella forma più tradizionale (ma non [...] di Cristo in c.; per la c. di nostro Signore!, esclam. pop. di supplica; alla c. diDio!, antica formula di giuramento : tutti hanno la loro c.; ci mancava quest’altra c.!; quel figlio è una c. per i suoi poveri genitori; portare la c., soffrire ...
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voglia
vòglia s. f. [der. di volere (come doglia da dolere, vaglia da valere)]. – 1. Sinon. letter. o raro di volere1, volontà: Perché recalcitrate a quella voglia A cui non puote il fin mai esser mozzo [...] della madre durante la gravidanza (si tratta in realtà di particolari tipi di angiomi e nèi cutanei): ha una voglia di fragola sulla guancia destra; scherz.: non ci pensare, sennò il figlio lo farai con la voglia. ◆ Dim. vogliétta, soprattutto con ...
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Scultore greco (prima metà sec. 4º a. C.), figlio di Arignoto, da Paro. Il suo nome è legato all'esecuzione del colosso crisoelefantino di Asclepio per il tempio di Epidauro, descritto da Pausania: era alto metà dello Zeus olimpico dedicato...
Dottrina cattolica. - Intorno all'esistenza e alla natura di Dio, l'insegnamento cattolico distingue nettamente un doppio ordine di verità: quelle che si conseguono con la nativa capacità dell'intelletto umano e insieme formano oggetto di fede,...