discolo
dìscolo agg. e s. m. [dal lat. dyscŏlus, gr. δύσκολος «fastidioso, scontento, intrattabile»]. – 1. agg. e s. m. Propr., difficile a correggersi, quindi incline a comportarsi male, scapestrato, [...] scavezzacollo, ma per lo più usato con senso attenuato (birichino, sbarazzino e sim.): figli d.; giovani d.; come s. m. (raro il f. -a): è un d.; una compagnia di discoli. 2. agg., ant. a. Di difficile contentatura, di carattere scontroso. b. ...
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immagine
immàgine (letter. imàgine) s. f. [dal lat. imago -gĭnis]. – 1. a. Forma esteriore degli oggetti corporei, in quanto viene percepita attraverso il senso della vista, o si riflette – come realmente [...] dei diritti della personalità, tutelato dal divieto dell’abuso fatto da altri dell’immagine propria e dei congiunti (genitori, coniuge, figli). In partic., le figure dipinte, scolpite o anche impresse a stampa di idoli, della divinità e dei santi: le ...
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condurre
(ant. condùcere) v. tr. [lat. condūcĕre «condurre insieme, stipendiare, prendere in affitto», comp. di con- e dūcĕre «guidare, condurre»] (io conduco, tu conduci, ecc.; pass. rem. condussi, [...] conducésti, ecc.; part. pass. condótto). – 1. a. Accompagnare, portare, guidare persone o animali: c. i figli a scuola; il generale ha condotto i soldati alla vittoria; condurre le pecore a bere; c. il cavallo a mano, c. il cane al parco. b. Guidare ...
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salasso
s. m. [der. di salassare]. – 1. Nel linguaggio medico, sottrazione, a scopo terapeutico o preventivo, di una cospicua quantità di sangue da una vena periferica (vena del s.) per ridurne la massa [...] finanziarie, e che si è costretti a fare per necessità o per esigenze diverse o cedendo a richieste ineludibili: dopo il s. delle tasse, sono quasi rimasto al verde; le spese per mantenere i figli agli studî sono per lui un continuo salasso. ...
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gap
〈ġäp〉 s. ingl. (propr. «apertura, distacco»), usato in ital. al masch. (raro il plur. gaps 〈ġäps〉). – Termine diffuso nell’uso internazionale con il sign. di «divario, dislivello», per indicare in [...] del nord e l’Italia del sud), di gap generazionale (cioè, tra due generazioni successive, e quindi anche tra genitori e figli, per quanto riguarda le idee, il comportamento, il modo d’intendere e affrontare la vita, ecc.). Con accezione specifica, in ...
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canossiano
s. m. – Religioso della congregazione dei figli della carità, fondata anch’essa, come quella delle canossiane, dalla beata Maddalena di Canossa, nel 1831 a Venezia, per l’educazione e la preparazione [...] professionale della gioventù povera ...
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bravare
v. intr. e tr. [der. di bravo1], letter. – 1. intr. (aus. avere) Fare il bravo, lo smargiasso, sia minacciando o insolentendo altri, sia facendo ostentazione di coraggio di fronte a un nemico [...] or mi bravava, or diceva una cosa, or un’altra (Cellini); b. un pericolo; b. l’autorità. b. Sgridare, rimproverare: irrequieto poscia, I suoi figli bravando, li rampogna (V. Monti); con questo sign. è vivo anche in qualche uso region. (ven., emil.). ...
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delicatezza
delicatézza s. f. [der. di delicato]. – 1. a. La qualità di ciò che è delicato, finezza, morbidezza, leggerezza: d. di pelle, di carnagione, di tinte; d. di un profumo; d. di tono, di tocco, [...] 3. Nel plur., abitudini di persone delicate, raffinatezza di vita, mollezza: essere allevato in mezzo alle d.; non abituate i figli a tante delicatezze. Con sign. concr. (sull’es. del ted. Delikatessen), cibi delicati e ricercati, dolciumi e sim.: un ...
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lupa
s. f. [lat. lŭpa]. – 1. a. La femmina del lupo. L. capitolina, la lupa che, secondo la tradizione, avrebbe allattato Romolo e Remo, assunta a emblema e simbolo della città di Roma, di solito raffigurata [...] . La lupa è anche simbolo della città di Siena, e nome di una delle sue contrade. Durante il regime fascista, figli della l., i bambini della prima e seconda classe elementare, inquadrati nell’Opera Nazionale Balilla. b. Nell’Inferno dantesco (I ...
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prebenda
prebènda s. f. [dal lat. tardo praebenda s. f. (propriam. gerundivo femm. di praebere «offrire, somministrare»)]. – 1. Porzione di beni di un capitolo o di una collegiata, assegnata come dote [...] ) che ne sia beneficiario: non ho la p. di un vescovo, e non posso tirarmi sulle braccia anche la famiglia dei figli di mio fratello (Verga); preti che, ridotti alla fame dalla miseria delle loro prebende ..., s’ingegnavano a trafficare in mercato ...
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FEDERICO II, FIGLI
Dalle sue tre mogli Federico II ebbe almeno sei figli accertati. Da Costanza d'Aragona, sua prima consorte, nacque nel 1211 Enrico (VII) re di Germania e di Sicilia. Dalla seconda, Iolanda di Brienne, ebbe nel 1228 Corrado...
Figli della Lupa
Organizzazione fascista dei più giovani (fino agli 8 anni) all’interno dell’Opera nazionale Balilla, poi GIL; la denominazione (dal 1934) si riallacciava alla leggenda della lupa capitolina, emblema e simbolo della città di...