uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] considera circoscritto da confini determinati: u. di casa (anche fig., in passato detto di figlie che si sposano e vanno ad abitare col marito, e, nel linguaggio corrente, di figli che lasciano la casa dei genitori); u. di chiesa (o dalla chiesa); u ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] Frequente la locuz. al sicuro con più accezioni: mettere i gioielli al s., in luogo dove non possano essere rubati; mettere i figli al s., in luogo dove non corrano pericoli; mettere un malvivente al s., in luogo dove non possa nuocere (e si intende ...
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dipendenza
dipendènza (ant. dependènza) s. f. [der. di dipendere; nel sign. 3 a, sull’esempio del fr. dépendance]. – 1. Il dipendere, l’essere dipendente: la d. dei figli dall’autorità dei genitori; [...] d. diretta, indiretta; essere alle d. di una persona, o di una impresa, di un ente, compiere per essa un lavoro subordinato (in questo sign., è usato di norma il plur.); analogam., avere alle proprie d., ...
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dipendere
dipèndere (ant. depèndere) v. intr. [dal lat. dependēre «pendere da, dipendere», comp. di de- e pendēre «pendere», con mutamento di coniugazione (cfr. pendere)] (pass. rem. dipési, dipendésti, [...] questo che spetta la decisione. 3. a. Essere soggetto all’autorità, alla volontà di altri: famiglie all’antica, in cui i figli anche adulti dipendono dal padre; anch’io dipendo dai miei superiori; in partic., d. dal padre, dalla famiglia, non essere ...
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affetto2
affètto2 s. m. [dal lat. affectus -us, der. di afficĕre «impressionare»]. – 1. Sentimento particolarmente intenso, che trae energia dagli istinti, e s’acuisce sotto l’impulso di cause atte [...] portare a. a qualcuno; provare a. per qualcuno; porre, riporre il proprio a. in qualcuno; a. per l’amico, per i genitori, verso i figli, verso la moglie; a. per la terra nativa. b. L’oggetto del sentimento: il suo unico a. era la mamma. 3. a. Nella ...
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opprimere
opprìmere v. tr. [dal lat. opprimĕre, comp. di ob- e premĕre «premere, gravare»] (pass. rem. opprèssi o oppriméi, opprimésti, ecc.; part. pass. opprèsso, ant. oppremuto o opprimuto). – Appesantire, [...] , con la gelosia; o. col dispregio e la noncuranza (Leopardi). In partic., vessare, tiranneggiare: o. i deboli; o. i figli con un autoritarismo eccessivo; soprattutto nella vita politica: o. il popolo, i sudditi (in senso assol., o con angherie, con ...
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usufruttuario
uṡufruttüàrio agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo usufructuarius]. – Che, o chi, gode l’usufrutto, o ha qualcosa in usufrutto: l’ente u. di una tenuta; eredi sono i figli, ma u. è la moglie [...] fino a che essi abbiano raggiunta la maggiore età; i diritti e i doveri dell’u.; e in senso estens. e fig.: il monarca dunque è il semplice u. della corona, ... un amministratore fiduciario della sovranità ...
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possessivo
agg. [dal lat. possessivus, der. di possidere «possedere», part. pass. possessus]. – 1. Che esprime il concetto di possesso, che indica a chi una cosa appartiene. In grammatica: a. Aggettivi [...] con altri, fino a limitarne e opprimerne la personalità: un individuo chiuso e p.; è una madre p. nei confronti dei figli; è molto p. verso gli amici; per estens.: comportamento, sentimento p.; sguardo, atto, gesto possessivo. b. Nel linguaggio della ...
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adultescence
s. f. inv. Stile di vita di chi, entrato ormai nell’età adulta, continua a comportarsi da adolescente. ◆ «Adultescence», «kidults»: i sociologi coniano ogni giorno un neologismo fondendo [...] si trovano queste etichette appiccicate addosso vengono alternativamente descritti come Peter Pan incapaci di superare la soglia di casa, figli di un’era di benessere che lascia loro più tempo per una scelta meditata e consapevole, edonisti che non ...
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adultizzare
v. tr. Rendere adulto, far diventare precocemente adulto. ◆ il ministro [Livia] Turco nella sua relazione si sofferma appunto su una società che «adultizza» i più piccoli in modo precoce, [...] i bambini facendogli bruciare le tappe. Mentre madri e padri spesso si infantilizzano vestendosi da ragazzi, i figli crescono sempre più velocemente, in un omologato livellamento fra le due generazioni. (Laura Laurenzi, Repubblica, 23 gennaio ...
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FEDERICO II, FIGLI
Dalle sue tre mogli Federico II ebbe almeno sei figli accertati. Da Costanza d'Aragona, sua prima consorte, nacque nel 1211 Enrico (VII) re di Germania e di Sicilia. Dalla seconda, Iolanda di Brienne, ebbe nel 1228 Corrado...
Figli della Lupa
Organizzazione fascista dei più giovani (fino agli 8 anni) all’interno dell’Opera nazionale Balilla, poi GIL; la denominazione (dal 1934) si riallacciava alla leggenda della lupa capitolina, emblema e simbolo della città di...