siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; [...] fiorito durante i primi tre quarti del sec. 13°, con centro alla corte di Federico II di Sicilia e dei suoi figli, spec. di Manfredi, che diede luogo a una vasta produzione lirica in volgare; rima s., tipo di rima imperfetta, frequente nella ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] qualcosa a qualcuno, adoperare qualcuno per un dato lavoro: lo mise a lavare i piatti, a zappare la terra; ha messo il figlio a dirigere l’azienda (o anche alla direzione dell’azienda); con riferimento ad animali, m. l’asino a girare la macina, m ...
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mamertino
agg. e s. m. [dal lat. Mamertinus, der. di Mamers -ertis, Mamerte]. – 1. Propriam., relativo a Mamerte, nome osco del dio della guerra corrispondente al dio Marte dei Latini. In epoca romana [...] bellici con i Romani e i Cartaginesi (sembra chiamassero così sé stessi perché si consideravano, per le loro imprese guerresche, figli di Marte). Dal sec. 6° d. C. fu dato il nome di carcere M. (Mamertinus carcer) alla prigione, precedentemente ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] considera circoscritto da confini determinati: u. di casa (anche fig., in passato detto di figlie che si sposano e vanno ad abitare col marito, e, nel linguaggio corrente, di figli che lasciano la casa dei genitori); u. di chiesa (o dalla chiesa); u ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] Frequente la locuz. al sicuro con più accezioni: mettere i gioielli al s., in luogo dove non possano essere rubati; mettere i figli al s., in luogo dove non corrano pericoli; mettere un malvivente al s., in luogo dove non possa nuocere (e si intende ...
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dipendenza
dipendènza (ant. dependènza) s. f. [der. di dipendere; nel sign. 3 a, sull’esempio del fr. dépendance]. – 1. Il dipendere, l’essere dipendente: la d. dei figli dall’autorità dei genitori; [...] d. diretta, indiretta; essere alle d. di una persona, o di una impresa, di un ente, compiere per essa un lavoro subordinato (in questo sign., è usato di norma il plur.); analogam., avere alle proprie d., ...
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dipendere
dipèndere (ant. depèndere) v. intr. [dal lat. dependēre «pendere da, dipendere», comp. di de- e pendēre «pendere», con mutamento di coniugazione (cfr. pendere)] (pass. rem. dipési, dipendésti, [...] questo che spetta la decisione. 3. a. Essere soggetto all’autorità, alla volontà di altri: famiglie all’antica, in cui i figli anche adulti dipendono dal padre; anch’io dipendo dai miei superiori; in partic., d. dal padre, dalla famiglia, non essere ...
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affetto2
affètto2 s. m. [dal lat. affectus -us, der. di afficĕre «impressionare»]. – 1. Sentimento particolarmente intenso, che trae energia dagli istinti, e s’acuisce sotto l’impulso di cause atte [...] portare a. a qualcuno; provare a. per qualcuno; porre, riporre il proprio a. in qualcuno; a. per l’amico, per i genitori, verso i figli, verso la moglie; a. per la terra nativa. b. L’oggetto del sentimento: il suo unico a. era la mamma. 3. a. Nella ...
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opprimere
opprìmere v. tr. [dal lat. opprimĕre, comp. di ob- e premĕre «premere, gravare»] (pass. rem. opprèssi o oppriméi, opprimésti, ecc.; part. pass. opprèsso, ant. oppremuto o opprimuto). – Appesantire, [...] , con la gelosia; o. col dispregio e la noncuranza (Leopardi). In partic., vessare, tiranneggiare: o. i deboli; o. i figli con un autoritarismo eccessivo; soprattutto nella vita politica: o. il popolo, i sudditi (in senso assol., o con angherie, con ...
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usufruttuario
uṡufruttüàrio agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo usufructuarius]. – Che, o chi, gode l’usufrutto, o ha qualcosa in usufrutto: l’ente u. di una tenuta; eredi sono i figli, ma u. è la moglie [...] fino a che essi abbiano raggiunta la maggiore età; i diritti e i doveri dell’u.; e in senso estens. e fig.: il monarca dunque è il semplice u. della corona, ... un amministratore fiduciario della sovranità ...
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FEDERICO II, FIGLI
Dalle sue tre mogli Federico II ebbe almeno sei figli accertati. Da Costanza d'Aragona, sua prima consorte, nacque nel 1211 Enrico (VII) re di Germania e di Sicilia. Dalla seconda, Iolanda di Brienne, ebbe nel 1228 Corrado...
Figli della Lupa
Organizzazione fascista dei più giovani (fino agli 8 anni) all’interno dell’Opera nazionale Balilla, poi GIL; la denominazione (dal 1934) si riallacciava alla leggenda della lupa capitolina, emblema e simbolo della città di...