toppa
tòppa s. f. [etimo incerto]. – 1. Serratura, e in partic., in passato, un tipo di serratura di ferro: Quandunque l’una d’este chiavi falla, Che non si volga dritta per la toppa ..., non s’apre [...] di lancio è ottenuta con cannello-innesco introdotto nell’apposito focone: la toppa assicura la chiusura del focone e mantiene fermo il cannello. 4. Gioco d’azzardo che si fa con le carte, variante della zecchinetta (è detto anche fiorentino): chi ...
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il1
il1 art. det. m. sing. [lat. ĭlle «egli»]. – Forma dell’articolo determinativo sing. masch. adoperata normalmente davanti a parole che cominciano con consonante semplice – non quindi con z, sc(i), [...] e i stemmi unica laude, Foscolo). In poesia, dopo parola che termina in vocale, il può avere l’aferesi: Sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso (Dante). Per la funzione dell’articolo in genere, v. articolo. ◆ Fig., scherz.: guarda l’articolo «il ...
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affermativo
agg. [dal lat. tardo affirmativus]. – 1. Che afferma o serve ad affermare: risposta a. (contrapposto a negativa), risposta che consente o risponde di sì a una domanda. In gramm., particella [...] a., la particella sì; avverbî a., gli avverbî certo, sicuramente e sim.; ant., punto a., il punto fermo. Nel diritto, condizione a., quella in cui l’evento previsto come condizionante è rappresentato da un fatto positivo (per es., se l’imputato ...
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sicurezza
sicurézza s. f. [der. di sicuro]. – 1. a. Il fatto di essere sicuro, come condizione che rende e fa sentire di essere esente da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere [...] possibilità: come fai ad avere tanta s.?; la sua eccessiva s. mi innervosisce. 4. a. Assoluta attendibilità, certezza: la s. delle informazioni, delle notizie, delle prove. b. Fermo convincimento: mi sono rivolto a te nella s. che mi avresti aiutato. ...
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furuncolo
furùncolo s. m. – Variante letter. o meno com. di foruncolo, che si trova attestato anche nelle varianti ant. furùnculo e furóncolo (oltre al raro foróncolo): bubboni violacei, furoncoli nigricanti, [...] son tutte parole rispettabili (così il Manzoni, nel cap. XXXVII dei Pr. Sp., mettendo in bocca a don Ferrante una forma di sapore arcaico, mentre nel corrispondente passo di Fermo e Lucia aveva usato la forma moderna foruncoli). ...
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nino
(o nini) s. m. (f. -a) [voce del linguaggio infantile, formata sul suffisso dim. -ino]. – Vezzeggiativo familiare, con il quale s’indica un bambino, o ci si rivolge a lui: il mio nini; nino, sta [...] fermo; vien qua, nina. Usato anche, in tono affettivo o iron., per indicare o chiamare persone adulte. In alcune regioni è, inoltre, voce fam. per indicare o chiamare il maiale. ◆ Dim. e vezz. ninino. ...
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sentinella
sentinèlla s. f. [prob. der. di sentire]. – 1. a. Soldato armato addetto a turno e per un determinato spazio di tempo alla vigilanza o alla custodia e protezione di persone e cose: poco dopo [...] di s.; essere di s. al campo, ecc. Fig., di chi è posto a guardia di qualcuno o di qualche cosa, di chi sta fermo o passeggia in su e in giù in uno spazio ristretto, spec. se sta aspettando qualcuno o sorvegliando e osservando persone e cose: m’hai ...
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morsa
mòrsa s. f. [der. di morso2]. – 1. a. Attrezzo da lavoro, montato sul banco o sulla piattaforma di una macchina utensile, per bloccare il pezzo durante la lavorazione: di acciaio per lavorazioni [...] la m.; fissare un pezzo nella morsa. Per analogia, ogni attrezzo simile, costituito da due ganasce serrabili, usato per tener fermo un oggetto a un altro. b. In similitudini e in espressioni comparative: gli afferrò il polso, stringendolo come in una ...
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affidato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di affidare]. – 1. Nel linguaggio banc., riferito a persona cui è stato concesso un fido: i clienti affidati di una banca. 2. ant. a. Fiducioso, rassicurato; [...] Don Abbondio ordinò a Vittoria di chiamare due contadini suoi affidati e di tenerli come a guardia della casa (Manzoni, Fermo e Lucia). b. Nello Stato della Chiesa si chiamavano affidati, come agg. o sost. (cioè «assicurati da ogni molestia»), coloro ...
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omoaffettivita
omoaffettività s. f. inv. Sentimento di affetto e di innamoramento nei confronti di persone dello stesso sesso. ◆ «La prima reazione di un genitore, quando scopre che il proprio figlio [...] delle realtà gay». Ha dichiarato la sua «omoaffettività» in un’intervista al settimanale «Vanity fair», in edicola oggi: «Sono rimasto fermo sull’eterosessualità per un po’, poi, forse dai 35 anni, sono andato su e giù nello spazio che sta tra ...
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Diritto
Misura precautelare a cui viene sottoposta una persona gravemente indiziata di determinati delitti. Il fermo non è consentito quando il fatto è stato compiuto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero...
Comune delle Marche (124,53 km2 con 36.812 ab. nel 2020; detti Fermani); capoluogo dell’omonima provincia. È situato a 319 m s.l.m. su un colle tra le basse valli dei fiumi Tenna e Ete Vivo. Attivo mercato di prodotti agricoli (cereali, ortaggi,...