sciolta /'ʃɔlta/ s. f. [part. pass. femm. di sciogliere], fam. - [evacuazione frequente di feci liquide o semiliquide: avere la s.] ≈ (fam.) cacarella, diarrea, Ⓣ (med.) dissenteria. ...
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fare² (ant. facere /'fatʃere/) [lat. facĕre] (pres. fàccio, non com., fo /fɔ/, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., nelle 3e [...] pers., féa, féano]; pass. rem. féci, facésti, féce, facémmo, facéste, fécero, ant. o poet. féi, fésti, fé [scritto anche fe o fe'] o féo, fémmo, feste, fénno o férono o féciono o féro; fut. farò; imperat. fai o fa' [senza radd. sint.] o fa [con radd. ...
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Fabio Rossi
noia. Finestra di approfondimento
Noia come fastidio - Il sost. n. oscilla tra due sign. diversi: quello di «forte fastidio, dolore» e quello di «insoddisfazione causata da monotonia e sim.». [...] (C. Collodi). Dare n. è sostituibile dai verbi disturbare o infastidire: che cosa avete che vi disturba? (C. Goldoni); feci un passo per scostarmi dalla candela che mi infastidiva (G. Verga). Di solito riferiti a sogg. animati sono il formale ...
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popò [modellato su pipì], eufem. - ■ s. f. [nel linguaggio infantile, prodotto della defecazione] ≈ (fam.) cacca, Ⓣ (fisiol.) deiezioni, feci, (pop.) merda, [spec. di animale] sterco. ■ s. m., fam. [nel [...] linguaggio infantile, parte posteriore del corpo su cui ci si appoggia stando seduti] ≈ (pop.) culo, deretano, didietro, (eufem.) fondoschiena, (scherz.) mappamondo, natiche, (pop.) paniere, (eufem.) posteriore, ...
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merda /'mɛrda/ s. f. [lat. merda], volg. - 1. [residuo degli alimenti digeriti che viene espulso] ≈ (pop.) cacca, Ⓣ (fisiol.) deiezioni, escrementi, feci, sterco, [nel linguaggio infantile] popò. ● Espressioni: [...] volg., faccia (o pezzo) di merda → □; volg., figura di merda → □; volg., rimanere di merda ≈ rimanerci (o restarci) male. ▲ Locuz. prep.: volg., di merda [senza valore: gente di m.] ≈ (fam.) del cavolo, ...
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sonno /'son:o/ s. m. [lat. somnus]. - 1. a. (fisiol.) [stato e periodo di riposo fisico-psichico dell'uomo e degli animali, caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà: [...] , silenzio, tranquillità. 3. (ant.) [attività mentale che si svolge durante il sonno, e il suo contenuto stesso: quand'io feci 'l mal s. Che del futuro mi squarciò 'l velame (Dante)] ≈ sogno. □ malattia del sonno [malattia trasmessa dalla mosca ...
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noia /'nɔja/ s. f. [prob. dal provenz. noja, enoia]. - 1. a. [senso di insoddisfazione che proviene dal sentirsi occupato in una cosa monotona, dall'incapacità di decidere e di agire, ecc.: n. profonda, [...] (C. Collodi). Dare n. è sostituibile dai verbi disturbare o infastidire: che cosa avete che vi disturba? (C. Goldoni); feci un passo per scostarmi dalla candela che mi infastidiva (G. Verga). Di solito riferiti a sogg. animati sono il formale ...
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stallare v. intr. [der. di stalla] (aus. avere), ant. - 1. (zoot.) [essere tenuti nella stalla o in altro ricovero adatto] ≈ stabulare. 2. [di animale, espellere le feci] ≈ (pop.) cacare, defecare. ...
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defecare [dal lat. defaecare (der. di faex faecis "feccia"), attrav. il fr. déféquer] (io defèco, tu defèchi, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) (fisiol.) [espellere le feci] ≈ Ⓖ andare di corpo, Ⓖ (volg.) [...] cacare, evacuare, Ⓖ (fam.) fare la cacca, Ⓖ (eufem.) liberarsi, Ⓖ (fam.) scaricarsi. ■ v. tr. (tecn.) [liberare un liquido da impurità, mediante opportuno trattamento chimico o meccanico] ≈ decantare, ...
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defecazione /defeka'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo defaecatio -onis, attrav. il fr. défécation]. - 1. (tecn.) [operazione con la quale si libera un liquido dalle impurità] ≈ decantazione, depurazione, filtraggio, [...] purificazione. ↔ intorbidamento, intorbidimento. 2. (fisiol.) [espulsione delle feci dal retto] ≈ Ⓖ (volg.) cacata, deiezione, evacuazione. ...
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Gli escreti intestinali. Sono normalmente costituite dai residui della digestione, batteri, acqua, muco e, in minor misura, da cellule epiteliali, pigmenti biliari modificati, enzimi. In condizioni patologiche, nelle f. possono essere presenti...
feci
È il perfetto del verbo latino, che ricorre nel ‛ descort ' trilingue dí dubbia attribuzione: Et quid tibi feci, / che fatta m'hai così spietata fraude? (Rime dubbie V2).