scarico2
scàrico2 (poet. scarco) s. m. [der. di scaricare] (pl. -chi). – 1. a. L’azione, l’operazione dello scaricare, cioè del togliere un peso, un carico dal veicolo su cui era stato posto: lo s. della [...] trattamento avente lo scopo di evitare una loro azione inquinante. d. Emissione, uscita dall’organismo: lo s. degli umori, lo s. delle feci. 3. a. Nel linguaggio comm., uscita di un bene (merce, titolo, ecc.) dal luogo in cui è custodito: fare lo s ...
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gibetto
gibétto s. m. [dal fr. gibet, forse di origine germ.], ant. – Forca, patibolo: I0 fei g. a me de le mie case (Dante, Inf. XIII, 151), feci della mia casa un luogo di supplizio. Altri codici ed [...] edizioni leggono giubbetto, variante documentata anche in altri testi antichi (v. la voce) ...
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fibra
s. f. [dal lat. fibra]. – 1. a. In istologia, struttura microscopica o submicroscopica di tessuti animali, caratterizzata da forma allungata, da natura per lo più filamentosa, dotata di particolari [...] , gomme, pectine, ecc.): hanno la funzione di accelerare il transito intestinale e di aumentare il volume delle feci, donde l’indicazione nelle forme lievi di stipsi; possono però ostacolare l’assorbimento intestinale di fattori nutritivi, come ...
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cacare
v. intr. e tr. [lat. cacare] (io caco, tu cachi, ecc.; aus. avere), volg. – Espellere le feci, defecare; cacarsi addosso, cacarsi sotto, anche fig., avere gran paura; c. sangue, per dissenteria [...] (fig., faticare duramente, ottenere qualche cosa con grande sforzo). In senso fig. e fortemente spreg. (solo nell’uso trans.), produrre con grande stento ...
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mesobiliviolina
meṡobiliviolina s. f. [comp. di meso-, bile e viola1]. – In biochimica, denominazione di un gruppo di pigmenti reperibile nelle urine e nelle feci, derivanti dall’ossidazione dell’urobilino-geno. ...
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diarrea
diarrèa s. f. [dal lat. tardo diarrhoea, gr. διάρροια, der. di διαρρέω «scorrere attraverso»]. – 1. Emissione di feci liquide o semiliquide, che ha luogo di solito in più scariche giornaliere, [...] o anche in un’unica evacuazione; può essere causata da abnormi fermentazioni e putrefazioni, enteriti, coliti, intossicazioni, stati nevrotici o emozionali (d. nervosa), insufficienza secretoria dello ...
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reovirus
reovìrus s. m. [acronimo dell’ingl. r(espiratory) e(nteric) o(rphan) virus «virus orfano (patogeno per l’apparato) respiratorio (e il tratto) intestinale»]. – Gruppo di virus, originariamente [...] numerose affezioni di solito non gravi, a carico delle vie respiratorie, del tratto gastrointestinale, del fegato, del sistema nervoso, ed esantemi febbrili; si trasmettono abitualmente per ingestione di materiale contaminato da feci infette. ...
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poltaceo
poltàceo (ant. pultàceo) agg. [der. del lat. puls pultis: v. polta]. – Di consistenza simile a polenta; detto soltanto, nel linguaggio medico, delle feci. ...
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lienteria
lienterìa s. f. [dal lat. tardo lienterĭa, che è dal gr. λειεντερία «diarrea», comp. di λεῖος «liscio» e ἔντερον «intestino»]. – Nel linguaggio medico, presenza di sostanze alimentari non digerite [...] nelle feci, che si presentano liquide, biancastre, più o meno untuose; è indice di turbata funzione digestiva gastrica e intestinale. ...
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sbrego
sbrégo s. m. [der. del dial. sbregare «rompere, lacerare», di origine germ., affine a sbreccare] (pl. -ghi), settentr. – Strappo, lacerazione, squarcio: lo afferrai per una manica e gli feci uno [...] s. nella camicia; cadendo si è fatto un profondo s. nel braccio. È nota, nel gergo del teatro, e di qui anche nell’uso com., l’espressione fare sbrego, ottenere un grande successo ...
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Gli escreti intestinali. Sono normalmente costituite dai residui della digestione, batteri, acqua, muco e, in minor misura, da cellule epiteliali, pigmenti biliari modificati, enzimi. In condizioni patologiche, nelle f. possono essere presenti...
feci
È il perfetto del verbo latino, che ricorre nel ‛ descort ' trilingue dí dubbia attribuzione: Et quid tibi feci, / che fatta m'hai così spietata fraude? (Rime dubbie V2).