opinione dissenziente
loc. s.le f. Nel linguaggio giuridico, dissenso espresso da uno o più giudici della Corte Costituzionale nei confronti della deliberazione formulata dalla maggioranza dei suoi membri. [...] la riforma sulla cosiddetta “opinione dissenziente” che noi invochiamo da tempo. Si dimostrerebbe ai cittadini che tutto viene fatto nella chiarezza: si conoscerebbero motivazioni, voti e nomi dei giudici» [Mario Segni intervistato da Silvio Buzzanca ...
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duce
s. m. [dal lat. dux ducis]. – 1. ant. Guida, scorta, in senso proprio o fig.: Genti vid’io allor, come a lor duci, Venire appresso (Dante); usato anche come femm., riferito a donna o comunque a [...] , d. delle camicie nere, ecc., sia assolutamente) a Benito Mussolini quale capo del movimento fascista: prima di fatto, poi con valore giuridico-costituzionale quando, nel 1938, fu designato come «capo del governo e duce del fascismo». ◆ Dim. e spreg ...
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terzieta
terzietà s. f. [der. di terzo, con -i- del lat. tertius]. – Nel linguaggio giur. e giornalistico, il fatto di essere terzo in un rapporto giuridico, cioè estraneo o privo di interessi in comune [...] con una delle due o più parti in causa: nel processo penale il giudice si trova in condizione di t. rispetto all’accusa e alla difesa ...
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terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] ! Nel linguaggio giur., qualunque persona diversa dal soggetto che agisce: confessione fatta a un terzo; anche, in contrapp. a parte, qualunque soggetto estraneo a un dato rapporto giuridico, dal quale perciò questo non può trarre né pregiudizio né ...
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corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] raccontato tutto quello che avevo in c.; non so quello che gli avrei fatto, con la rabbia che avevo in corpo. Altre locuz.: a corpo a c. morale, sinon. non più in uso di persona giuridica. c. Nel linguaggio milit., nome di alcune specialità o ...
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concessione
concessióne s. f. [dal lat. concessio -onis, der. di concedĕre «concedere»]. – 1. a. L’atto, il fatto di concedere o d’essere concesso; la cosa stessa concessa: c. di un prestito, di un sussidio, [...] di servizî telefonici o di altri pubblici esercizî, esazione di tributi, ecc.), sia creando diritti derivanti dall’ordinamento giuridico, con il rilascio di licenze, autorizzazioni, permessi: c. ferroviaria; c. mineraria (che indica anche, per estens ...
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testo3
tèsto3 s. m. [dal lat. textum -i o textus -us, rispettivam. part. pass. neutro e der. di texĕre «tessere»]. – 1. a. Il contenuto d’uno scritto o d’uno stampato, ossia l’insieme delle parole che [...] il t. d’una legge; il t. preciso del codice; t. giuridico, legislativo; t. unico, atto del potere esecutivo in cui sono raccolte opere citate nel Vocabolario della Crusca), hanno autorità in fatto di lingua. Fare testo, avere indiscutibile autorità, ...
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motivo2
motivo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; cfr. movente]. – 1. Stato d’animo, convinzione intellettuale, principio morale e sim. che, influendo sulla volontà, spinge ad agire in un determinato [...] di scandalo per tutti. Nel linguaggio burocr.: assenza, aspettativa per motivi di famiglia, per motivi di salute; fatti che sono motivo di nullità per un negozio giuridico; talvolta anche come sinon. di motivazione: il m. (o i m.) di una sentenza, di ...
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servitu
servitù (ant. servitute e servitude) s. f. [dal lat. servĭtus -utis «schiavitù», der. di servus: v. servo]. – 1. a. Condizione di servo, cioè di schiavo (sinon. quindi, di tono più elevato, di [...] (Petrarca). In partic., s. della gleba, istituto giuridico tipicamente medievale, formatosi negli ultimi secoli dell’Impero romano, di un particolare vantaggio. 4. fig. Cosa, fatto, situazione che obbliga a un determinato comportamento o che ...
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paretimologico
paretimològico (o paraetimològico) agg. [der. di par(a)etimologia] (pl. m. -ci). – Relativo alla paretimologia: accostamenti paretimologici. ◆ Avv., non com., par(a)etimologicaménte, per [...] paretimologia: l’uso improprio di ‘ultroneo’ nel linguaggio giuridico è determinato dal fatto che il latino ‘ultroneus’ è paretimologicamente inteso come derivato di ‘ultra’ «oltre» anziché di ‘ultro’ «spontaneamente». ...
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Per fatto giuridico si intende qualunque avvenimento che il diritto prende in considerazione e al quale ricollega particolari effetti. Nel suo significato giuridico il fatto non è l’evento naturale, individuabile e isolabile in un contesto naturalistico,...
Diritto. - Fatto giuridico è qualsiasi avvenimento che abbia per effetto il sorgere, l'estinguersi o il modificarsi d'un rapporto giuridico. L'avvenimento può essere un fatto naturale (per es., la nascita o la morte d'una persona) e lo stesso...