precedenza /pretʃe'dɛntsa/ s. f. [der. di precedere, precedente, sul modello del lat. tardo praecedentia "precessione (astronomica)"]. - 1. a. (non com.) [il precedere nello spazio, nel tempo o in una [...] p.; rispettare le p.] ≈ ‖ priorità. 2. [diritto a essere attuato, considerato, ecc., prima di altre cose: dare la p. di beni] Ⓣ (giur.) prelazione. ‖ urgenza. ▲ Locuz. prep.: in precedenza [in un tempo anteriore: si erano accordati in p. tra loro ...
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giorno /'dʒorno/ s. m. [lat. tardo diurnum (tempus), dall'agg. diurnus "giornaliero", der. di dies "giorno"]. - 1. a. [spazio di 24 ore compreso tra una mezzanotte e l'altra: mese di ventotto g.; l'ultimo [...] lett., essere a giorno (di qualcosa) [essere bene informato] ≈ conoscere (ø), essere al corrente, sapere (ø). ↔ essere all'oscuro giornata. 2. a. [intervallo di tempo fra il sorgere e il tramontare del sole: d'estate il g. è più lungo della notte] ≈ ( ...
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giro s. m. [lat. gȳrus, gr. gŷros]. - 1. [linea che limita una superficie: lo spiazzo ha un g. di 20 metri; il g. delle mura; cappello stretto di g.] ≈ Ⓣ (geom.) circonferenza, Ⓣ (geom.) perimetro. 2. [...] o anche frequenza di tale movimento in un organo nell'unità di tempo: motore a elevato numero di g.; diminuire i g. dell bel g. tra paesi e contrade] ≈ camminata, girata, passeggiata. ‖ escursione, gita. ● Espressioni: andare (o essere) in giro → □; ...
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restare [lat. restare, der. di stare, col pref. re-] (io rèsto, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [continuare a stare per un certo tempo in un luogo, con la prep. in: domani resterò in casa tutto [...] , rimanere, stare, trovarsi. 2. (estens.) a. [assol., di persona, continuare a essere, anche nell'espressione restare in vita: la disgrazia non è per chi muore, ma per chi resta] ≈ rimanere, sopravvivere. ↔ morire, scomparire. b. [di cose o parti ...
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parte [lat. pars partis]. - ■ s. f. 1. a. [ciascuna delle cose in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che esse siano materialmente staccate l'una dall'altro, sia che possano essere considerate [...] , termine più formale ma analogo ad elemento, può essere sia masch. sia femm. ed è usato soprattutto nel sign. di «parte costitutiva di parte perduta: i frammenti di Saffo.
Parti nello spazio e nel tempo - Se si considerano le parti di un oggetto a ...
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alto [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre "nutrire, far crescere"]. - ■ agg. 1. a. [che si eleva dal suolo con uno sviluppo verticale notevole: un a. monte; alberi d'a. fusto] ≈ elevato. ‖ [...] , pieno, profondo. b. [dei primi tempi, dei primi secoli: l'a. medioevo] «essere fiero, sicuro di sé» o «essere insicuro o vergognoso»), a. può essere pane troppo a.) o alla profondità (qui l’acqua è troppo a. per me che non so nuotare). Nel primo ...
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mancare [der. di manco] (io manco, tu manchi, ecc.). - ■ v. intr. 1. (aus. essere) [essere presenti in quantità inadeguata o non essere presenti affatto: nell'insalata manca il sale] ≈ ↓ difettare, scarseggiare. [...] ) (eufem.) [cessare di vivere: è venuto improvvisamente a m.] ≈ (burocr.) decedere, morire, scomparire, spegnersi, (lett.) trapassare, venire meno. ↔ sopravvivere, vivere. 5. (aus. essere) [di spazio o tempo, esserci in meno rispetto a una misura ...
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giusto¹ [lat. iūstus, der. di ius iuris "diritto"]. - ■ agg. 1. a. [di persona, che osserva i principi della giustizia e della moralità: uomo g.] ≈ buono, corretto, equilibrato, morale, onesto, (lett.) [...] di un limite di tempo o una felice coincidenza temporale, anche ripetuto: arrivammo g. in tempo per salvarlo; sei arrivato sono d’accordo e sim.: «Dovremmo fermarci a fare benzina» «Esatto». Anche g. può essere usato in questi casi, ma è meno com. di ...
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eterno /e'tɛrno/ (ant. etterno) [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum "evo"]. - ■ agg. 1. a. [che non ha principio né fine, riferito a Dio, a cose divine e sim.: la giustizia e.] ≈ infinito, [...] e per me una gloria immortale (C. Goldoni); ora io dico, che per essere grande ed immortale istorico (due bagattelle) bisogna, come i Taciti, i Machiavelli, i Gibbon, i Robertson, gli Hume, avere tale filosofia nella mente, che superi quella de’ tempi ...
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stabilità s. f. [dal lat. stabilĭtas -atis "stabilità"]. - 1. [il fatto di essere stabile, anche fig.: s. di un edificio; s. politica, economica; s. di propositi] ≈ fermezza, saldezza, solidità. ‖ sicurezza. [...] mantenersi costante senza subire cambiamenti e variazioni: la s. di un prodotto] ≈ durevolezza, inalterabilità, permanenza. ↔ alterabilità. b. [l'essere destinato a durare nel tempo] ≈ continuità, durevolezza, permanenza. ↔ precarietà, provvisorietà ...
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Essere e tempo (Sein und Zeit)
Essere e tempo
(Sein und Zeit) Opera di M. Heidegger, pubblicata nel 1927. La riflessione sull’ontologia e sul «problema del senso dell’essere» è condotta a partire dall’uomo, «ente» il cui «modo di essere»...
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...