bisognare
biṡognare v. intr. [der. di bisogno] (pres. biṡógna, biṡógnano [rare le forme personali io biṡógno, ... noi biṡogniamo, ..., cong. biṡogniamo, biṡogniate, ecc.]; aus. essere). – Esser necessario, [...] se vogliamo giungere in tempo. È verbo di largo uso, spec. nella lingua parlata, e per lo più costruito impersonalmente; ormai raro con costruzione personale, limitatamente alla 3a pers. sing. o plur., nel senso di occorrere, essere ...
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secondo1
secóndo1 agg. e s. m. [lat. secŭndus, der. di sequi «seguire»; propr. «che segue, che non offre resistenza», detto dapprima della corrente e del vento, quindi, per contrapp. ad adversus, «favorevole, [...] che segue cioè al primo (nell’ordine, nello spazio, nel tempo) e precede il terzo. Ha perciò, tra le sue funzioni, o pregio rispetto a ciò che è detto o considerato primo (ma che in qualche caso, non sempre, può essere a sua volta seguito da valori ...
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successo2
succèsso2 s. m. [dal lat. successus -us «avvenimento, buon esito», der. di succedĕre, nel sign. di «avvenire» e in quello di «riuscire, avere buon esito»]. – 1. Il succedersi, il susseguirsi [...] di tempo, col tempo, in un secondo momento, in seguito: ella [l’Accademia] confida dovere in s. di tempo gli uffici e gli conseguire il s.; essere sulla via, sulla strada del s.; dare la scalata al s.; essere baciato, essere abbandonato dal successo ...
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dito
s. m. [lat. dĭgĭtus] (plur. f. le dita; plur. m. i diti, se considerati separatamente). – 1. Ciascuno dei segmenti terminali della mano e del piede: nell’uomo sono in numero di cinque per ciascun [...] II, III falange o, comunem., falange, falangina e falangetta. Nell’uso com. per dito senz’altro memoria un’offesa, per farne vendetta a suo tempo; il d. di Dio, il castigo divino. la gonna di due dita; essere a un d. da ..., essere lì lì per ... 4. ...
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da
prep. [lat. de ab] (radd. sint.). – Si fonde con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate dal, dallo, dalla, dai (da’), dagli, dalle. Seguìta da parola con consonante scempia iniziale, [...] ho niente da fare; guadagna tanto da vivere; non c’ètempo da perdere, ecc. Usi più partic.: far da mangiare; negozio da affittare; uomo da ammirare (= degno di essere ammirato); c’è da essere investiti, o da farsi investire, con questo traffico; c ...
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pieno1
pièno1 agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1. a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco [...] aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato; essere promosso, laureato, eletto a p. voti, con il massimo dei tutto p. il mio dimando (Dante); con riferimento al tempo, compiuto, concluso: E, pieno l’anno, di votivo onore L’ara ti ...
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full time
〈fùltaim〉 locuz. ingl. (propr. «[a] tempo pieno»), usata in ital. come agg., avv. e s. m. (e comunem. pronunciata 〈ful tàim〉). – Detto di attività svolta a tempo pieno, e anche della persona [...] che svolge tale attività: essere, lavorare, assumere (a) f. t.; lavoro, occupazione, prestazione (a) f. t.; prestatore d’opera anche a medici ospedalieri, e in genere a professionisti che svolgano le loro funzioni a pieno tempo presso enti o istituti, ...
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stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta [...] . 4. letter. Tempo, epoca, anche di lunga durata: mi sovvien l’eterno, E le morte s., e la presente E viva (Leopardi); età della pubblicità, dei ristoranti e sim. con riferimento a ciò che presenta caratteristiche tali da essere adatto a, o tipico di ...
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urta
s. f. [der. di urtare], ant. o region. – Antipatia, malvolere, nelle locuz. prendere, avere in u. qualcuno; contrasto, dissenso, nelle locuz. essere, mettersi in u. con qualcuno (comunem. in urto); [...] con valore reciproco, aversi in urta, essere in contrasto, in lotta, guardarsi con astio e rancore: S’ebbero un tempo in urta e in gran dispetto ... Ma quivi insieme con fraterno affetto S’accarezzàr, tutte oblïando l’ire (Ariosto). ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] , consumare per il proprio bisogno: far buono, cattivo u. del tempo, delle ricchezze, ecc.; fare molto u. di uova, di latticinî me il tuo dono in u. è posto (T. Tasso); moneta d’uso nel secolo sedicesimo, usata in quel secolo; essere fuori d’u. o, più ...
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Essere e tempo (Sein und Zeit)
Essere e tempo
(Sein und Zeit) Opera di M. Heidegger, pubblicata nel 1927. La riflessione sull’ontologia e sul «problema del senso dell’essere» è condotta a partire dall’uomo, «ente» il cui «modo di essere»...
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...