mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] profitto, far profittare, trarre vantaggio da qualche cosa: m. a profitto il proprio ingegno, la propria abilità, le nozioni apprese, l’esperienza fatta, ecc.; m. alla prova, sottoporre alla prova dei fatti (ma anche con altri sign., e così m. a dura ...
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ammonire
v. tr. [dal lat. admonēre, comp. di ad- e monēre «avvisare»] (io ammonisco, tu ammonisci, ecc.). – 1. a. Consigliare, esortare autorevolmente una persona, dandole precetti utili, mettendola [...] ammonito che il suo atto poteva avere serie conseguenze. Riferito a cosa, essere di ammaestramento: ormai, ero ammonito dall’esperienza. b. Rimproverare per un fallo commesso, correggere: l’ho già ammonito più volte per la sua disattenzione; sono ...
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sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] s., quella fisica e che comunque appartiene alle cose sensibili (contrapp. alla bellezza spirituale, morale, estetica, ecc.); l’esperienza s., acquisita attraverso i sensi; l’uomo ... ama secondo la s. apparenza, sì come bestia (Dante), secondo ciò ...
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paralogismo
s. m. [dal lat. tardo paralogismus, gr. παραλογισμός, comp. di παρα- «para-2» e λογισμός «riflessione, ragionamento»]. – Ragionamento fallace, ossia falso ma con apparenza di verità, per [...] kantiana, p. trascendentali, i ragionamenti erronei cui è indotta la ragione in quanto superi i confini dell’esperienza, addentrandosi nelle contraddizioni della dialettica: in partic., i quattro p. della psicologia razionale, che dall’unità e ...
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soprasensibile
soprasensìbile (o sovrasensìbile) agg. [comp. di sopra- (o sovra-) e sensibile]. – In generale, di ciò che non può essere attinto dalla conoscenza sensibile, sia in quanto è oggetto di [...] sia in quanto, collocandosi nella sfera dello spirito o della trascendenza, si pone al di là del mondo dei sensi: il mondo, la realtà soprasensibile. Anche sostantivato con valore neutro, il s., l’ambito di ciò che trascende l’esperienza sensibile. ...
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high care
loc. agg.le inv. Dotato di assistenza e di apparecchiature in grado di assicurare cure sanitarie specializzate. ◆ «L’esperienza testimonia che il malato viene trattenuto in ospedale troppo [...] a lungo e anche nel letto sbagliato. Oggi, ci sono almeno tre livelli di cure: l’intensiva, l’high care come la definiscono gli anglosassoni, cioè la degenza vera e propria, e la low care che equivale ...
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scaltrire
(ant. scalterire) v. tr. [der. di un lat. volg. *calterire, forse der. di cauterium: v. cauterio] (io scaltrisco, tu scaltrisci, ecc.; ant. io scaltro, ecc.). – 1. Rendere scaltro o più scaltro: [...] l’esperienza mi ha scaltrito; il buon maestro Diceami: «Guarda: giovi ch’io ti scaltro» (Dante), ti giovi il fatto che io ti rendo accorto del pericolo; nell’intr. pron. scaltrirsi, diventare scaltro: devi scaltrirti un po’, ragazzo mio! 2. Rendere ...
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enumerazione
enumerazióne s. f. [dal lat. enumeratio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di enumerare; enunciazione ordinata e puntuale di una serie di cose: mi fece una lunga e. dei mali che lo affliggevano; [...] perfecta), la quale estende al tutto ciò che si è provato delle singole parti del tutto, e l’induzione insufficiente (enumeratio imperfecta), che da alcuni particolari offerti dall’esperienza conclude sofisticamente a proposizioni universali. ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] in mano a qualcuno), fingere d’ignorare quanto s’era promesso. 2. Rendere diverso, trasformare: gli anni e l’esperienza mi hanno cambiato; la fortuna cambia spesso la sorte degli uomini; rifl., trasformarsi, assumere aspetto o natura diversa: quella ...
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perito
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. peritus, prop. part. pass. di *periri «fare esperienza», che si trova nel comp. experiri]. – 1. agg. Di persona che conosce per lunga pratica i segreti di un mestiere, [...] di una professione, di un’arte, di un’attività e sim.; in questo sign., riferito in genere con funzione attributiva a un sostantivo (un p. chirurgo, un peritissimo cuoco, ecc.), è molto meno com. di esperto, ...
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Filosofia
In generale, conoscenza diretta, personalmente acquisita, di una sfera particolare della realtà.
J. Locke e l’empirismo distinguono l’ e. esterna, o percezione dei fatti a noi esterni (sensazioni), e l’ e. interna, o percezione dei...
esperienza
Alessandro Niccoli
Il vocabolo ricorre 16 volte nel Convivio e 10 nella Commedia.
Nella sua accezione più generale, D. lo usa con il significato di " conoscenza diretta ", personalmente acquisita mediante l'osservazione, la consuetudine...