orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento [...] vi era connesso: iniziazione o.; sètte orfiche; misteri, riti orfici. Inni o., raccolta comprendente 87 inni e una composizione in esametri, gli Argonauta, composti da autore ignoto intorno al 4°-5° sec. d. C. in ambiente neoplatonico e neopitagorico ...
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anisosillabico
aniṡosillàbico agg. [comp. di an- priv. e isosillabico] (pl. m. -ci). – Nella metrica, versi a., i versi che non presentano sempre lo stesso numero di sillabe, come per es., nella metrica [...] quantitativa, gli esametri (mentre sono isosillabici i versi delle strofe saffiche, alcaiche, e di altri sistemi eolici); con riferimento alla metrica accentuativa, spec. delle origini della poesia romanza, sono così definiti i versi che, pur ...
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esametricoeṡamètrico agg. [der. di esametro] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’esametro, costituito di esametri: clausola e.; componimento esametrico. ...
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inno
s. m. [dal lat. hymnus, gr. ὕμνος]. – 1. Componimento poetico della melica greca, generalmente in esametri, che, associato al canto e alla danza, mirava a invocare e pregare le divinità cantandone [...] le imprese e le virtù; di particolare importanza nell’età alessandrina e passato poi alla cultura latina, si sviluppò anche come semplice genere letterario, al di fuori di ogni funzione rituale (come, ...
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alessifarmaco
alessifàrmaco s. m. [dal lat. alexipharmăcon, gr. ἀλεξιϕάρμακον, comp. di ἀλέξω «scacciare» e ϕάρμακον «veleno»] (pl. -chi o -ci), letter. ant. – Contravveleno, antidoto: erano morsicati [...] da serpenti, e per guarire avevano bisogno degli alessifarmachi (Redi). La parola è nota anche come titolo greco (᾿Αλεξιϕάρμακα «Contravveleni») di un poema in esametri di Nicandro di Colofone (2° sec. a. C.). ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] quantitativa e in quella accentuativa (v. metrica): i v. greci, latini, italiani; nella poesia quantitativa: v. esametri, v. alcaici, v. saffici, ecc., e v. acataletto, catalettico, ipercatalettico, ecc.; nella poesia accentuativa: v. endecasillabi ...
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acefalo
acèfalo agg. e s. m. [dal lat. acephălus, gr. ἀκέϕαλος «senza capo», comp. di ἀ- priv. e κεϕαλ ή «capo»]. – 1. agg. a. Senza capo (in senso proprio e fig.): statua a.; larve a., in zoologia, [...] (v. acefalia). Nella metrica greca classica, di serie metrica o verso che manca di una sillaba iniziale (per es., alcuni esametri nei poemi omerici). b. Con riferimento a capo nel senso di «guida, dirigente», sono detti in diritto canonico chierici a ...
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tecnopegnio
tecnopègnio 〈-pèn’n’o〉 s. m. [dal gr. tardo τεχνοπαίγνιον (propr. «gioco d’arte», comp. di τέχνη «arte» e παίγνιον «gioco, passatempo») che compare, nell’adattamento lat. Technopaegnium, [...] come titolo di un poemetto di Decimo Magno Ausonio, nel quale peraltro il gioco consiste nel far cominciare e terminare gli esametri con un monosillabo] (pl. i tecnopègnia). – Nome con cui si designano i carmi figurati venuti in uso con l’età ...
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metafrasi
metàfraṡi s. f. [dal lat. metaphrăsis, gr. μετάϕρασις, der. di μεταϕράζω «riportare in altra lingua o in altre parole», quindi «tradurre»], letter. – Traduzione, anche libera e con riduzioni [...] e adattamenti del testo, di un’opera letteraria: Rufo Festo Avieno ... scrisse ... in esametri una m. di Arato (Leopardi). ...
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damasiano
damaṡiano agg. – Del papa Dàmaso I († 384). Iscrizioni d.: epigrafi composte in esametri latini da papa Damaso in onore dei primi martiri cristiani; incise dal calligrafo Furio Dionisio Filocalo [...] (4° sec. d. C.) in lettere capitali di singolare eleganza (lettere d.), provengono la maggior parte dalle catacombe romane ...
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Poemetto latino in 644 esametri sulle eruzioni vulcaniche; tramandato nell’Appendix Vergiliana, è attribuito o a Lucilio, destinatario delle epistole di Seneca, o a Virgilio giovane.