mare
s. m. [lat. mare]. – 1. La parte della superficie terrestre coperta d’acqua (ad eccezione delle acque continentali: laghi, fiumi, ecc.), e quindi, in generale, il complesso delle acque salate che [...] di m. (v. schiuma). e. In relazione agli esseri fantastici che secondo la mitologia antica vivevano nel mare: le divinità del m. (per es., il dio greco Poseidone e il dio latino Nettuno; le Nereidi, tra le quali Teti); i mostri del mare. 2. In senso ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi [...] esponente a cui va elevato il radicale per ottenere il radicando (nel caso della radice quadrata l’indice non è scritto); per es.: Ψ = 5, dove 4 è appunto l’indice del radicale (625 = 54). 6. In senso astratto, indicazione, indizio che rivela o prova ...
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pioggia
piòggia s. f. [lat. pop. *plŏia (per il class. plŭvia), der. di plŏvĕre, forma tarda per il class. plŭĕre: v. piovere] (pl. -ge). – 1. a. In meteorologia, precipitazione atmosferica allo stato [...] barometro è a pioggia, indica che la pioggia è vicina; la stagione delle p., quella in cui è maggiormente concentrata la piovosità (per es., il periodo estivo nelle zone tropicali). In senso fig., fare la p. e il bel tempo (ma anche fare il buono, o ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] ., v. alunno. In finanza, spese d’o., le spese dello stato derivanti dall’accertamento e dalla riscossione delle entrate (per es., aggio di riscossione agli esattori). f. In informatica, sinon. poco com. di istruzione, nel sign. 2 c. 10. Antica unità ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] , salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente, sempre escludendo il comune capostipite (per es., i cugini sono parenti in 4° g., zio e nipote in 3° grado). d. Grado di nobiltà, il titolo di nobiltà di ...
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variante1
variante1 s. f. [part. pres. di variare, sostantivato al femm.]. – 1. Modificazione rispetto a un esemplare o tipo che si considera fondamentale; ciascuna delle diverse forme, dei diversi aspetti [...] velare in non chiedo); v. grafemiche (o allografi), costituite dai diversi modi con cui uno stesso fonema è rappresentato nella scrittura (per es., il fonema k viene indicato con c in cane, con ch in chiodo, con q in quadro; in greco, il sigma viene ...
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settima
sèttima s. f. [femm. sostantivato dell’agg. settimo]. – 1. Con il valore di numerale ordinale dell’agg. settimo, ricorre in alcune denominazioni nelle quali è facilmente sottinteso il sost. femm.: [...] . minore (do-si bemolle), formato da quattro toni e due semitoni; se l’ampiezza della settima maggiore cresce di un semitono (es. do-si diesis) si parla di s. aumentata, se l’ampiezza della settima minore descresce di un semitono è detta s. diminuita ...
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j, J
(i lungo, raro iòd, ant. iòta) s. f. o m. – Segno alfabetico, che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino o italiano, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura [...] varij), non per indicare un suono diverso dalla comune i vocale, ma solo per evitare ipotetiche confusioni con altre parole (per es. beccai pass. rem. di beccare, vari plur. di varo). Tanto nella prima quanto nella seconda funzione, l’uso dello j in ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria [...] completamente perduto, mentre prevale il valore nominale con l’uso in funzione di aggettivo e, spesso, di sostantivo (per es., un edificio pericolante, un amico fidato; il negoziante, gli sfrattati). In italiano, e in generale nelle lingue neolatine ...
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albèdo (o albèdine) s. f. [dal lat. albedo -dĭnis: v. la voce prec.]. – 1. La parte più interna, bianca e spugnosa, della buccia del frutto degli agrumi, ricca di sostanze pectiche. 2. a. In ottica, rapporto [...] globalmente diffuso in tutte le direzioni da una superficie (per es., dalla Luna e dai pianeti) e quello ricevuto da essa di una superficie nei riguardi di radiazioni ondulatorie o corpuscolari: per es., a. (di una superficie) per i raggi infrarossi, ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...