pseudo-
psèudo- [dal gr. ψευδο-, der. del tema comune a ψευδής «falso», ψεῦδος «menzogna, falsità», ψεύδομαι «mentire»]. – Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente [...] non si conviene alla persona o cosa di cui si parla, in quanto deriva da falsificazione intenzionale (così, per es., in pseudofilosofo, pseudoletterato, pseudoprofeta e in altri composti che non vengono qui registrati perché di sign. ovvio e facenti ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] un soggetto, spesso utilizzato negli sviluppi di una composizione (per es., nello svolgimento di una sonata o nei divertimenti di una ; con sign. analogo anche in altri sport, per es. nel gioco del calcio in campionati fra rappresentative nazionali ...
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serie
sèrie s. f. [dal lat. series, der. di serĕre «intrecciare, infilare»]. – 1. Successione ordinata e continua di elementi, concreti o astratti, dello stesso genere: è il quarto nella s. dei papi, [...] b. In sport a squadre, ciascuno dei gruppi in cui sono suddivisi i singoli atleti e le squadre, in base al loro valore; per es., nel gioco del calcio: s. A, s. B, s. C; campionato di s. A. Per estens., con uso iron., scherz., o spreg., si qualificano ...
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dis-1
dis-1 [dal lat. dis-, che si riduceva a di- davanti a consonante sonora (v. di-1), si assimilava davanti a f (come in differre, difficĭlis), e in qualche caso si mutava in dir- (come in emĕre - [...] buono o positivo della parola a cui si prefigge (per es., onore - disonore; simile - dissimile; piacere - dispiacere). forma non per aggiunta, ma per sostituzione del prefisso (per es., accostare - discostare; assennato - dissennato). ◆ In moltissimi ...
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corrente3
corrènte3 s. f. [part. pres. di correre, sostantivato al femm.]. – 1. a. Moto d’assieme di una massa d’acque (in un tratto di mare, di un fiume, torrente, canale e sim.), e anche la massa stessa [...] c. di convezione (o di trasporto), costituita dal movimento di cariche elettriche sotto l’azione di forze non elettriche (per es., dal movimento di corpi elettricamente carichi in caduta libera, o rotanti); c. diretta, in un circuito comprendente un ...
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durata
s. f. [der. di durare]. – 1. Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno: la d. dell’eclissi; la d. della traiettoria di un proiettile; [...] sia all’uso generale di una lingua. In molte lingue la diversità di durata ha valore fonematico, cioè distintivo: per es., in italiano mola 〈mòla〉 e molla 〈mòlla〉 si distinguono per la diversa durata (e forza) della consonante l, in francese ...
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durezza
durézza s. f. [lat. durĭtia, der. di durus «duro»]. – 1. a. Qualità di ciò che è duro, detto spec. di corpi che resistono alla scalfittura o alla penetrazione: la d. della pietra, del marmo; [...] ai sali che col riscaldamento dell’acqua all’ebollizione si decompongono in sali o altri composti insolubili (come succede, per es., per il bicarbonato di calcio); d. permanente, quella dovuta a sali che non si eliminano con l’ebollizione (solfati ...
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e, E
〈é〉 s. f. o m. (radd. sint.). – Quinta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta, con modificazioni formali e funzionali, risale a un [...] la distinzione è netta, ma l’ortografia ordinaria non ne tiene conto, tanto che si scrivono allo stesso modo parole come, per es., mèta «scopo» e méta «mucchio di paglia, fieno, letame», pèsca «frutto» e pésca «il pescare», vènti pl. di vento e vénti ...
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e
〈é〉 cong. [lat. ĕt]. – 1. La più comune fra le congiunzioni; ha funzione semplicem. aggiuntiva, serve cioè a unire due parti del discorso che nella proposizione compiono il medesimo ufficio (io e tu; [...] e sempre), ma non di rado si ripete più volte per maggiore efficacia, e si ha allora la figura grammaticale detta polisindeto; per es.: E mangia e bee e dorme e veste panni (Dante); e che tutti i parrochi d’intorno accorrevano, anche più da lontano ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] di un avverbio (o anche, ma raram., di un sostantivo, con riferimento a qualche sua qualità intrinseca: per es., generalissimo, campionissimo). La categoria del superlativo (che dispone di morfemi speciali: -issimo, molto, arci-, stra- ed extra-, il ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...