meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] men che meno; non mi sono mai abbassato davanti a lui, e ora m. che mai. Valore più o meno chiaramente negativo ha, per es., nelle frasi quando m. ci si pensa, quando m. te l’aspetti, quando uno m. lo vorrebbe, e sim., che equivalgono a «quando non ...
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dorsale
agg. e s. m. e f. [der. di dorso]. – 1. agg. a. In anatomia, di organi o parti che sono più vicini al dorso relativamente ad altri (cfr. ventrale) o che hanno un particolare rapporto con la regione [...] eseguito superando l’asticella di schiena. d. In fonetica, di articolazione in cui agisce come organo fondamentale il dorso della lingua, come per es. i fonemi k e ġ di cane e gatto (detti anche velari e, meno propriam., gutturali). 2. s. m. La parte ...
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indifferente
indifferènte agg. [dal lat. indiffĕrens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di differre «differire» (v. differente); voce coniata da Cicerone per calco del gr. ἀδιάϕορος]. – 1. ant. Non [...] un insieme, l’elemento e tale che, per ogni elemento x dell’insieme, siano verificate le relazioni xe = ex = x. Così, per es., lo zero è elemento indifferente rispetto all’addizione ordinaria (0 + a = a + 0 = a); il numero 1 è l’elemento indifferente ...
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zona
żòna s. f. [dal lat. zona «cintura, fascia» (gr. ζώνη, dal tema di ζώννυμι «cingere»)]. – 1. Come termine storico, la fascia usata nell’antica Grecia, spec. dalle donne, per tenere stretta e sostenuta [...] a squadre, il settore del campo che viene assegnato, in base alla tattica di gara prescelta, a uno o più giocatori (per es., nella pallavolo, zona d’attacco, z. di difesa, z. di servizio). In partic., nel gioco del calcio e della pallacanestro, gioco ...
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metodo
mètodo s. m. [dal lat. methŏdus f., gr. μέϑοδος f., «ricerca, indagine, investigazione», e anche «il modo della ricerca», comp. di μετα- che include qui l’idea del perseguire, del tener dietro, [...] empiriche in condizioni naturali; un m. razionale, tipico per es. della matematica, che si propone come mezzo per consentire inoltre metodi applicabili a una classe definita di questioni: per es., nella teoria dei sistemi di equazioni lineari, il m. ...
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operatore
operatóre s. m. [dal lat. tardo operator -oris]. – 1. (f. -trice) a. Chi opera, chi compie determinate azioni o operazioni, per lo più abitualmente. Raro in usi generici: o. del male; o. di [...] e di cui non ha senso dire che sono vere oppure false; per es., «x + 5 = 7») in un enunciato, o in un individuo elemento linguistico privo di significato che serve a costruire una frase (per es., la cong. che nella frase temo che venga). 6. In ...
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operatrice
agg. f. [femm. di operatore]. – Macchina o.: genericam., macchina che, servendosi del lavoro meccanico compiuto da una macchina motrice, esegue una determinata operazione su materiali, modificandone [...] .) o la posizione (per es., macchine trasportatrici) o addirittura la natura (per es., macchine che attuano modificazioni chimiche manutenzione di opere stradali, oppure per il ripristino del traffico o altri lavori (per es., lo sgombero della neve). ...
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societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano [...] per la protezione) degli animali; s. di mutuo soccorso; ecc. Possono essere organismi politici o economici, anche internazionali (come, per es., la S. delle Nazioni, organizzazione costituitasi nel 1919 con il fine di mantenere la pace tra i popoli e ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] parola in seno alla frase, e f. distintiva, quella svolta dal fonema o da altro elemento fonico in seno alla parola (per es., è distintiva la funzione dell’accento in pero e però; il timbro della e ha una funzione distintiva tra pésca e pèsca). Con ...
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schermo
schérmo s. m. [der. di schermire]. – 1. letter. a. Riparo; protezione, difesa: Urlar li fa la pioggia come cani: De l’un de’ lati fanno a l’altro schermo (Dante); schiavi e schiave che facevano [...] in strumenti di misurazione e in qualche tipo di trasformatore elettrico per rendere uniformi determinati campi elettrici, come, per es., lo s. di guardia, meglio detto anello di guardia (v. anello, n. 2 a), degli elettrometri assoluti. S. magnetico ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...