quoziente
quoziènte s. m. [dal lat. quotiens avv. «quante volte», der. di quot «quanti»]. – 1. In aritmetica, il risultato dell’operazione della divisione, e cioè il numero che esprime quante volte il [...] (o quoto), nel caso in cui non vi sia resto (60 : 15 = 4); q. con resto o approssimato, quando vi è un resto (per es., dovendo calcolare il risultato della divisione 20 : 6, si potrà rispondere, a seconda del contesto, 3 con il resto di 2, oppure 3,3 ...
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accordo
accòrdo s. m. [der. di accordare]. – 1. Concordia, armonia di sentimenti in una o più cose: c’è stato sempre fra loro un buon a.; essere in buon a.; buon a. fra marito e moglie, fra suocera e [...] . 4. In musica, giustapposizione di più suoni, e, in senso stretto, giustapposizione dei tre suoni d’una stessa funzione tonale; per es., nel tono di do maggiore, formano accordo le note do-mi-sol (triade di tonica), fa-la-do (di sottodominante), sol ...
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irreversibile
irreversìbile agg. [comp. di in-2 e reversibile]. – 1. a. Non reversibile; detto in genere di qualsiasi cosa che non può essere invertita, rispetto al movimento, all’azione esercitata, [...] non può tornare indietro o al suo stato primitivo; così, per es., è tale il passato, in quanto non può tornare a essere si trasformano completamente nei prodotti di reazione (come, per es., avviene nella formazione di acido cloridrico da una miscela ...
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binario1
binàrio1 agg. [dal lat. tardo binarius, der. di bini «due per volta»]. – 1. Composto di due unità, di due elementi: divisione b., nell’esercito, la divisione composta da due reggimenti di fanteria; [...] . In chimica, composto b., costituito da due elementi (per es., cloruro di sodio, NaCl); sistema b., insieme di due , detti anch’essi binarî in quanto assumono due soli stati (per es., aperto e chiuso per un interruttore): sommatore b., contatore b., ...
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membro
mèmbro s. m. [lat. mĕmbrum]. – 1. a. Ciascuna delle parti in cui si articola il corpo dell’uomo e degli animali superiori, con riferimento soprattutto agli arti; in questa accezione, si adopera [...] il gas che agiscono su una turbina), m. solidi, i quali a loro volta possono essere rigidi o deformabili (come, per es., le molle, le catene, le cinghie). Più propriam., sono considerati membri tutte le parti che sono in moto relativo l’una rispetto ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] per ogni esponente positivo m minore di n, sia am ≠ 1 (per es., − 1 è una radice quadrata primitiva, ma non una radice quarta tale che i tre numeri che la compongono siano primi fra loro (per es., 7, 24, 25 è una terna primitiva, mentre 9, 12, 15 ...
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acido2
àcido2 s. m. [dall’agg.]. – Sostanza dotata di sapore acre (come quello dell’aceto, del succo di limone, ecc.), capace di far cambiare colore a certi coloranti organici (indicatori) e di combinarsi [...] nome da quello del non metallo aggiungendo la desinenza -idrico (per es., a. cloridrico), e ossiacidi (contenenti in più ossigeno), il alcuni hanno un nome che ricorda la loro origine (per es., a. acetico, a. lattico); nella nomenclatura ufficiale, ...
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modello
modèllo s. m. [lat. *modĕllus, dim. di modŭlus: v. modulo]. – 1. a. In genere, qualsiasi oggetto reale che l’artista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia dinanzi a sé [...] fenomeni stessi: modelli di questo tipo sono, per es., i modelli circuitali del sistema nervoso, mentre casi particolari dei processi descritti solo formalmente dalla teoria (presentando, per es., le molecole di un gas nelle loro interazioni come un ...
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vettoriale
agg. [der. di vettore]. – 1. In matematica e in fisica, inerente a vettori: grandezza v., in contrapp. a scalare (o grandezza scalare), grandezza caratterizzata, oltre che da un valore numerico, [...] della quale è definito (in grandezza, direzione e verso) un vettore come funzione della posizione e in generale anche del tempo (per es., il campo della velocità nello spazio occupato da un mezzo continuo in moto, i campi di forza, ecc.); prodotto v ...
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diacritico
diacrìtico agg. [dal gr. διακριτικός «atto a distinguere», der. di διακρίνω «distinguere»] (pl. m. -ci). – Propr., che ha valore distintivo. Si usa soltanto nella locuz. segni d., segni grafici [...] segni possono appartenere all’ortografia ordinaria di una lingua (come per es. la cediglia in francese, sottoposta alla lettera c [ç], il fonetica per indicare articolazioni particolari (per es., nelle trascrizioni fonetiche di questo Vocabolario, ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...