f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi [...] . lat. philosophia, dal gr. ϕιλοσοϕία, s’era confuso con f già in età imperiale); poche le f italiane d’altra origine (es. raffio, dal ted. ant. raffel; zafferano, dall’arabo za‛farān). Nel sistema fonologico italiano, la f può essere di grado tenue ...
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maschera
màschera (ant. o dial. màscara) s. f. [da una voce preindoeur. masca «fuliggine, fantasma nero»]. – 1. a. Finto volto, di cartapesta, plastica, legno o altro materiale, riproducente lineamenti [...] e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca; può essere indossata a scopo magico-rituale (per es., per rappresentare con efficacia antropomorfica l’essenza divina o demoniaca), bellico (per incutere terrore al nemico), di spettacolo (per ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] giochi di luce), contrasto di luci e di ombre – distribuite in modo da creare un singolare effetto visivo – prodotto dalla luce naturale (per es., dalla luce del sole che filtri tra gli alberi d’un bosco o tra le foglie degli alberi, dalla luna in un ...
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sotto-
– È la prep. (e avv.) sotto, usata come prefisso per la formazione di molti composti nominali e verbali, in alcuni dei quali conserva il sign. e anche la funzione di preposizione (come negli avv. [...] a suo luogo anche per sopra- e sovra-) sono innumerevoli e non tutti prevedibili, spec. in alcune terminologie (come, per es., la geografia o l’anatomia); non si è pertanto creduto opportuno registrare tutte le possibilità. Per quanto riguarda i sign ...
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bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: [...] non scarso rispetto alla domanda, e che non ha valore di scambio pur potendo avere utilità (aria e acqua non sono, per es., beni economici dove siano abbondanti o disponibili, ma lo sono, rispettivamente, in una miniera profonda e in un deserto); b ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] aggiunte di qualche lettera in fondo, dando origine ad altre parole (per es., cava, cavallo, cavallone). 7. Sempre al sing., in tutti i utilizzati per attribuire a queste un ordine logico (per es., in un file che contiene gli indirizzi, inseriti in ...
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variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento [...] colonie di tipo diverso dal consueto. e. In fisiologia vegetale, movimenti di v., quelli determinati da variazioni del turgore (per es., nelle foglie di varie piante, per il variare del turgore dei pulvini fogliari). f. In marina e in aeronautica, v ...
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salario2
salàrio2 s. m. [dal lat. salarium (neutro sostantivato dell’agg. salarius, der. di sal salis «sale»), propriam. «razione di sale», poi «indennità per l’acquisto di sale e di altri generi alimentari [...] a tempo (o a economia), quando è commisurato a un’unità di tempo (per es., s. orario, s. giornaliero, s. settimanale, s. mensile, ecc.); il s. delle integrazioni previste dalla legislazione sociale, quali per es. gli assegni familiari. In partic., s. ...
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risposta
rispósta s. f. [der. di risposto, part. pass. di rispondere]. – 1. a. L’atto e il fatto di rispondere a una domanda o a una richiesta; il modo e la forma con cui si risponde, e ciò che viene [...] eludono una o più parate, colpendo alla sprovvista l’avversario (per es., r. di finta). Di qui la locuz. botta e risposta può essere considerato come tipico risultato di determinate situazioni (per es., le reazioni di un animale nei confronti del suo ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, [...] che le rette o i piani tangenti siano 1, 2 o più). 6. Categoria in genere, aggruppamento di cose simili o comunque affini; per es., di codici e opere, secondo determinati criterî, in archivî e biblioteche; anche di persone: la c. di lettere, la c. di ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...