ermeneuticaermenèutica s. f. [dal gr. ἑρμηνευτική (τέχνη), propr. «arte dell’interpretazione»; v. ermeneutico]. – Arte, tecnica e attività d’interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti [...] storici e simili, soprattutto in quanto presentino notevoli difficoltà. In partic., e. biblica, il complesso delle norme per interpretare la Bibbia, comprendente sia quelle proprie di ogni lavoro critico ...
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translinguismo s. m. Negli studi letterari e traduttologici, il fenomeno riguardante autrici e autori che scrivono in più d'una lingua o in una lingua diversa da quella materna. ♦ Cos’è il translinguismo? [...] un caso emblematico e fortissimo di poesia del translinguismo l’esperienza poetica di Chiodi della Kristóf, questione che in una ermeneutica a lei rivolta su una pagina de L’Ombra delle Parole Giorgio Linguaglossa ricondusse a «zona spaesante» della ...
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tropologico
tropològico agg. [dal lat. tardo tropologĭcus, gr. τροπολογικός; v. tropologia] (pl. m. -ci). – Attinente alla tropologia; allegorico, figurato. Nell’ermeneutica biblica, senso t. (o senso [...] morale), quello che si ottiene quando un avvenimento o una figura della Bibbia vengono assunti a indicare realtà o insegnamenti morali. ◆ Avv. tropologicaménte, secondo il senso tropologico: esporre, interpretare ...
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egoriferito
p. pass. e agg. Che fa riferimento al proprio io. ◆ È l’ennesima storia modello «È nata una stella», con la donna arrivata al successo che scarica il compagno bollito, stavolta non etilista [...] repressa propensione orgiastica del duo (latentemente omo?) Marx ed Engels? Senza considerare la nuova chiave ermeneutica per comprendere finalmente un passaggio cruciale della filosofia occidentale, il cogito ergo sum: un’evidente sublimazione ...
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biblico
bìblico agg. [der. del lat. tardo Biblia «Bibbia»] (pl. m. -ci). – 1. a. Della Bibbia, contenuto nella Bibbia; testo b.; racconti, soggetti biblici. b. Attinente alla Bibbia, utile all’intelligenza, [...] opere o discipline (anche d’indole generale, ma applicate alla Bibbia) e d’istituti, ecc.: studî b.; teologia b.; ermeneutica, esegesi b.; critica b.; archeologia, cronologia, geografia b.; concordanze b.; lessici b.; scuola b., società b., che hanno ...
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esegesi
eṡegèṡi (alla greca eṡègeṡi) s. f. [dal gr. ἐξήγησις, der. di ἐξηγέομαι «guidare, spiegare, interpretare»]. – Propriam., l’esposizione dichiarativa di un testo, in cui si compendia e si conclude [...] l’attività critica dell’interprete; il termine è particolarm. usato per indicare l’interpretazione della Bibbia (v. anche ermeneutica) e, nella storia del diritto, per indicare l’attività dei glossatori (e. giuridica); con riferimento a opere ...
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culto1
culto1 agg. [dal lat. cultus, part. pass. di colĕre «coltivare» (e anche «abitare»); cfr. cólto], letter. – 1. a. Colto, istruito: la forza principale delle nazioni c. è il danaro (Genovesi); [...] classica, tale pertanto da dover essere studiato con gli strumenti della filologia e della critica storica, oltreché con quelli dell’ermeneutica giuridica. b. Ornato, elegante: si sforzò d’esser più c. e castigato (B. Castiglione). 2. Con funzione di ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] il testo biblico secondo i varî s., e, specificando, nel s. letterale, tipico, anagogico, allegorico, morale, ecc. (v. anche ermeneutica). c. Locuzioni: leggere a senso, facendo intendere, con le necessarie pause e col tono della voce, il senso di ...
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anagogia
anagogìa s. f. [dal lat. mediev. anagogia, tratto da anagogĭcus: v. anagogico]. – Nell’esegesi medievale, uno dei quattro metodi interpretativi della Bibbia (v. ermeneutica), che permette di [...] scoprire nella «lettera» la presenza di realtà intelligibili e future: è quindi l’interpretazione spirituale della «lettera», distinta da allegoria e tropologia perché tesa verso il superiore «intelletto» ...
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fenomenologizzarsi
v. intr. pron. Manifestarsi e realizzarsi nelle varie espressioni fenomeniche della realtà. ◆ Questo, che il filosofo Elio Franzini chiama «l’altra ragione», è qualcosa di diverso [...] dal «chiacchiericcio comunicativo» e dall’interrogazione ermeneutica, che conferisce statuto alle «cose» solo in virtù dell’interpretazione delle stesse. Questa «altra ragione» ha un valore fondativo e paradigmatico, ma si fenomenologizza nelle ...
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Arte, tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi, documenti storici e simili.
Filosofia
Le origini dell’e. risalgono al mondo classico, dove sorse per stabilire l’esatto senso dei testi letterari (per es., i poemi omerici),...
. È, in genere, l'arte d'interpretare il vero senso d'un documento scritto. Si può quindi applicare sia a leggi sia a documenti storici di vario genere. Per lo più è riferita all'interpretazione della Bibbia (v. VI, p. 915 segg.).