debellare
v. tr. [dal lat. debellare «terminare la guerra, sconfiggere», der. di bellum «guerra»] (io debèllo, ecc.). – Sconfiggere pienamente, annientare: i nemici furono debellati; Perdonare a’ soggetti, [...] accôr gli umìli, D. i superbi (A. Caro, [Eneide VI, 1289-90], che traduce l’esametro virgiliano Parcere subiectis et debellare superbos). Fig., distruggere, estirpare: d. il male, una malattia, il vizio, l’ignoranza, un’eresia, e sim. ...
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camera
càmera s. f. [lat. camĕra, camăra «volta, soffitto a volta di una stanza», dal gr. καμάρα]. – 1. a. In senso generico, qualunque ambiente interno di un edificio per abitazione, che non abbia, [...] ; c. ardente, tribunale istituito in Francia da Enrico II nel 1547, con l’incarico di perseguire i colpevoli di eresia; C. stellata (ingl. Star Chamber), tribunale inglese, abolito nel 1640, che giudicava cause di natura politica. c. Istituzioni che ...
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lollardo
s. m. [dall’ingl. lollard, a sua volta dal medio oland. lollaerd, der. di lollen «mormorare; pregare e cantare a bassa voce (in cerimonie liturgiche)»]. – 1. Appartenente a un’associazione religiosa [...] malati e seppellivano i morti, e incoraggiavano i fedeli con canti e preghiere (per cui ebbero anche nome Deum laudantes); sospettati di eresia, si dispersero alla fine del sec. 14° tra i varî gruppi di pietà popolare nei Paesi Bassi. 2. Nome dato in ...
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luciferiano
s. m. – 1. Aderente allo scisma causato dal vescovo Lucifero di Cagliari, il quale diede vita a un movimento di intransigenza contro la riammissione degli ariani pentiti. 2. Nome dato ai [...] seguaci di varie correnti ereticali più o meno legate al diffondersi dell’eresia catara, nei sec. 11° e 12°, così chiamati perché sospettati di essere in rapporto col diavolo (Lucifero) e di adorarlo. ...
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goto
gòto agg. e s. m. (f. -a). – Relativo o appartenente ai Goti (gr. Γόϑοι, lat. Gothi), antica popolazione germanica, forse originaria dell’isola di Gotland o comunque della Svezia merid., suddivisasi [...] nel 4° sec. nelle due principali tribù dei Visigoti e degli Ostrogoti e convertitasi al cristianesimo (nell’eresia ariana) per opera del vescovo Ulfila. ...
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pizzicare
v. tr. e intr. [voce onomatopeica, affine a pinzare] (io pìzzico, tu pìzzichi, ecc.). – 1. tr. a. Prendere una parte molle del corpo tra due dita (il pollice e l’indice), stringendola e a volte [...] . b. non com. Avere un pizzico, cioè una piccola parte, un sentore di qualche cosa: un discorso che pizzica di eresia; una prefazione che pizzicasse alquanto del dotto (G. Gozzi). ◆ Part. pres. pizzicante, anche come agg., che pizzica, piccante: un ...
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pravita
pravità s. f. [dal lat. pravĭtas -atis, der. di pravus: v. pravo], letter. – Malvagità, perversità: era sporco d’una sporcizia che serviva d’insegna alla sua p. (Bacchelli); con valore concr., [...] azione malvagia, perversa. In partic., eretica p. (traduz. del lat. mediev. haeretica pravitas), espressione con cui fu indicato nel medioevo il delitto di eresia, per il quale fu creato il tribunale dell’inquisizione e la figura dell’inquisitore. ...
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ortodossia
ortodossìa s. f. [dal gr. ὀρϑοδοξία; v. ortodosso]. – 1. In senso generico, retta credenza, purezza di fede, conformità a una determinata religione o chiesa, della quale si accetta integralmente [...] sull’iconoclastia, e che con l’andar del tempo ha assunto il significato generale di celebrazione della vera fede contro l’eresia. 3. Per estens., conformità, stretta adesione alle regole o ai principî di una scienza, di una corrente, di un partito ...
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agnoeta
agnoèta s. m. [dal gr. ἀγνο ή της «che non conosce»] (pl. -i). – Seguace della dottrina cristologica del diacono alessandrino monofisita Temistio (sec. 6°), secondo la quale il Cristo, in quanto [...] uomo, «non conosce» alcuni eventi futuri, in particolare il giorno del giudizio finale; tale dottrina, fondata su parole di Gesù stesso (Marco 13, 32), non è considerata nella teologia attuale come eresia. ...
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Dottrina che si oppone, in modo contraddittorio, diretto e immediato, a una verità rivelata e come tale proposta a credersi dalla Chiesa. Non può invece dirsi eretica una posizione dottrinale, che si limiti a impugnare una conclusione teologica,...
eresia
Raoul Manselli
. Viene così chiamata ogni dottrina, che, differenziatasi dalla retta fede e condannata dalla Chiesa, sia sostenuta con pervicacia; proprio quest'ultima caratteristica la distingue dall'errore, che è invece dottrina...