tematizzazione
tematiżżazióne s. f. [der. di tematizzare; nel sign. 2, sul modello del fr. thématisation]. – 1. L’atto e l’effetto del tematizzare. 2. Con sign. specifico, nell’uso di alcuni linguisti, [...] il fatto di porre in particolare rilievo un determinato elemento dell’enunciato accentuandone la presenza con una particolare collocazione nella catena sintagmatica o con l’intonazione della voce nel discorso parlato. ...
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dogmatico
dogmàtico (raro dommàtico) agg. e s. m. [dal lat. tardo dogmatĭcus, gr. δογματικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Che concerne il dogma o i dogmi di fede: teologia d. (v. dogmatica); questioni [...] ha natura o forza di dogma: verità d.; principî dogmatici. c. estens. Intransigente, categorico, che non ammette discussione: enunciazione, affermazione d. (o in forma d.); con tono, con fare dogmatico. Riferito a persona (anche sostantivato), che ...
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pronunciato
(o pronunziato) agg. e s. m. [part. pass. di pronunciare (o pronunziare)]. – 1. agg. a. Prominente, ben rilevato, che ha un notevole sviluppo, detto spec. di parti del corpo: zigomi p.; ha [...] , giudizio (in senso giur.): il p. del giudice, del tribunale; i p. della Cassazione. Meno com., proposizione, enunciato: i p. della scienza; discorso, fabbricato sopra ipotesi falsissime e sopra un pronunziato del medesimo Copernico (Galilei). ...
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performativita
performatività s. f. [der. di performativo], non com. – Il fatto di essere performativo: p. di un enunciato, di un verbo. ...
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specializzare
specialiżżare v. tr. [der. di speciale, sull’esempio del fr. spécialiser]. – 1. Indirizzare un’attività verso un settore specifico e ben delimitato, allo scopo di far acquisire maggiore [...] sue applicazioni, con sign. affine a quello di specificare, restringere a un caso particolare quanto si era più genericamente enunciato: s. la terna di riferimento. Come intr. pron., specializzarsi, avendo per soggetto l’ente che viene ristretto al ...
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apodittico
apodìttico agg. [dal lat. tardo apodictĭcus, gr. ἀποδεικτικός «dimostrativo»] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., che riguarda l’apodissi e partecipa quindi del suo carattere di necessità [...] può essere B). 2. Con uso più recente, soprattutto nel linguaggio polit., inconfutabile, dogmatico: giudizio a., discorso a., enunciato o pronunciato in tono dogmatico, senza dimostrazione e senza sostegno di prove; anche riferito a persona che parla ...
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dato
agg. e s. m. [part. pass. di dare]. – 1. agg. a. Dedito: essere d. ai bagordi; un uomo d. alla vita contemplativa. b. Determinato: entro un d. tempo; in d. casi. 2. s. m. a. Ciò che è immediatamente [...] noti (o presunti noti) di talune grandezze, mediante i quali, sulla base delle relazioni e condizioni presupposte nell’enunciato del problema, ci si propone di determinare i valori incogniti di altre grandezze. b. Con uso più generico, elemento ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] classica, la parte nella quale si dichiara l’argomento da trattare. Analogam., la parte iniziale d’un poema nella quale si enuncia la materia del canto, e che, insieme con l’invocazione e l’eventuale dedica, costituisce la protasi o proemio. 4. In ...
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proposta
propósta s. f. [femm. sostantivato di proposto, part. pass. di proporre]. – 1. L’atto di proporre: fare, avanzare una p.; insistere in una p.; accettare, respingere, rifiutare una p.; una buona, [...] presentare, discutere, approvare, respingere una p. di legge. 2. In relazione ad altre accezioni del verbo proporre: a. letter. Enunciazione di un tema da svolgere, di una domanda a cui rispondere, di un quesito da risolvere: il ragionare di sì fatta ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, [...] potendone alterare il valore di verità: è il caso della classe dei nomi proprî, che possono sostituirsi in un enunciato («Carlo studia», «Pietro studia») il quale può, perciò, diventare falso senza perdere significato. d. In matematica, concetto che ...
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Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, che denoterà quindi uno dei...
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...