tono1
tòno1 (ant. tuòno) s. m. [dal lat. tonus, gr. τόνος, propr. «tensione», affine a τείνω «tendere»]. – 1. a. In linguistica, accento musicale e, con valore più generico, accento in generale (anche [...] , tratto di altezza relativa dell’intonazione, usato in alcune lingue con valore distintivo per ogni sillaba dell’enunciato (mentre nella maggior parte delle lingue europee, come in italiano, tali variazioni riguardano soltanto l’intonazione della ...
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segmento
segménto s. m. [dal lat. segmentum «taglio, striscia», der. di secare «tagliare»]. – 1. In geometria, parte di retta compresa fra due punti, detti estremi del s.; lunghezza di un s., la distanza [...] per indicare una porzione, arbitrariamente delimitata, della catena parlata; in partic., nella terminologia distribuzionalista, una sezione di enunciato compresa tra due confini successivi. 4. In antropologia sociale, s. di parentela, s. del clan, s ...
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tema1
tèma1 s. m. [dal lat. thema («argomento»; «posizione degli astri», e nel lat. tardo anche «tema d’una parola»), che è dal gr. ϑέμα -ατος, propr. «ciò che si pone», der. del tema di τίϑημι «porre, [...] in dūco. b. Con altra accezione, il termine indica, in contrapp. a rema (v. rema2), l’elemento di un enunciato o di una serie di enunciati portatore dell’informazione già nota e alla quale se ne aggiungono altre nuove. 3. In astrologia, tema della ...
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controfattuale
controfattüale agg. [comp. di contro- e fattuale, sul modello dell’ingl. counterfactual]. – Condizionale c. (o assol. controfattuale s. m.), in logica e filosofia della scienza, enunciato [...] a quello che in grammatica è detto periodo ipotetico dell’irrealtà) la cui protasi enuncia un’ipotesi contraria a quanto è realmente accaduto, mentre l’apodosi enuncia la conseguenza che sarebbe derivata da quell’ipotesi: per es., «se il vaso fosse ...
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valido
vàlido agg. [dal lat. valĭdus, der. di valere «essere in buona salute, forte, valido»]. – 1. a. Che possiede la pienezza delle forze e delle capacità fisiche e psichiche: un uomo v. (di corpo [...] carta d’identità è v. per 5 anni; questo biglietto è scaduto e non è più valido. c. In matematica, un enunciato è considerato valido in una teoria se viene dedotto correttamente dalle premesse; con sign. più specifico, si dice valida (o logicamente ...
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dichiarativo
agg. [dal lat. tardo declarativus]. – Che serve di chiarimento, di spiegazione: clausola, nota dichiarativa. In partic.: in grammatica, verbi d., quelli che esprimono comunicazione (per [...] e sim., indicati più spesso col nome lat. di verba dicendi); in sintassi, proposizione d., proposizione che contiene o costituisce l’enunciato di una comunicazione, seguente a un verbo che esprime l’idea del «dire» (per es., in lat., le infinitive ...
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profondo
profóndo agg. [lat. profŭndus, comp. di pro-1 e del sost. fundus «fondo2»; anche sostantivato al neutro, profundum]. – 1. a. Con riferimento a uno sviluppo in senso verticale, detto di massa [...] con cui si indica la frase astratta ricostruibile come base costitutiva dalla quale è derivata, attraverso determinate trasformazioni, la struttura superficiale, cioè la realizzazione concreta, di un determinato enunciato. ◆ Avv. profondaménte (v.). ...
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assurdo
agg. e s. m. [dal lat. absurdus, propr. «stonato», der. di surdus «sordo»]. – 1. agg. Che è contrario alla ragione, all’evidenza, al buon senso; che è in sé stesso una contraddizione: un’affermazione, [...] ; in partic., in logica matematica, primo e secondo principio della riduzione all’a., principî secondo i quali un enunciato è falso se implica la propria negazione o, rispettivam., una contraddizione. Teatro dell’assurdo, espressione con la quale ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] politica, il complesso dei principî e degli obiettivi su cui è fondata l’azione di un partito o d’un governo: formulare, enunciare il proprio p.; p. di riforme; p. economico; avere, non avere un p.; il p. del partito di maggioranza, di un partito ...
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universalita
universalità s. f. [dal lat. tardo universalĭtas -atis]. – 1. L’essere universale, carattere di ciò che è universale: l’u. della Chiesa cattolica; l’u. del pensiero; u. di una legge, di [...] un valore, di un enunciato. In partic., u. dell’ingegno di una persona, la sua capacità di abbracciare ogni campo dello scibile umano: l’u. dell’ingegno di Dante, di Leonardo. 2. Con valore concr.: a. Insieme di cose o persone considerate nella loro ...
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Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, che denoterà quindi uno dei...
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...