velinesco
agg. (iron.) Tipico di una velina televisiva. ◆ Enrico Bertolino ha fatto passi da gigante rispetto alla disordinata trincea condominiale di «Convenscion», e la [Elisabetta] Canalis ha superato [...] , p. 1, Prima pagina) • troviamo il principe William e Kate Middletone, la sua irritante fidanzata che ha intrapreso una guerra personale con i media e ha presentato un esposto all’Autorità della privacy, per una foto in cui non era apparsa al meglio ...
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dopo-euro
(dopo euro), loc. s.le m. e agg.le inv. Fase successiva all’entrata in vigore della moneta europea; successivo all’Euro. ◆ Tornando a [Romano] Prodi, lui sarà il primo presidente europeo dell’epoca [...] perdite di competitività» [Mario Monti intervistato da Carlo Bastasin e Enrico Singer]. (Stampa, 3 maggio 2001, p. 3, Europa) spinte di vitalità da parte della media impresa, ampi spazi per i big players. Ed esiste la sua altra faccia: un ammasso ...
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tudor
〈ti̯ùudë〉 agg., ingl. – Propriam. Tudor, cognome della dinastia che regnò in Inghilterra dal 1485 (con Enrico VII) al 1603 (Elisabetta I), dalla quale si denomina, in architettura e nelle arti [...] decorative, il periodo tardo gotico (periodo Tudor), durante il quale si afferma uno stile che unisce forme prevalentemente gotiche con elementi rinascimentali e caratteristiche decorative derivate dai ...
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riregalare
(ri-regalare), v. tr. Regalare a qualcun altro un regalo non gradito; riciclare un regalo ricevuto. ◆ Poteva finire come a Verona o contro il Catania e invece il Genoa riesce a rimettere in [...] 17 novembre 2003, Genova, p. VI) • Spesso i regali indesiderati vengono riciclati nelle feste successive e donati a tr. regalare con l’aggiunta del prefisso ri-.
Già attestato nella Stampa del 21 maggio 1998, Tuttolibri, p. 10 (Enrico Ghezzi). ...
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rosapugnone
s. m. (iron.) Chi fa parte della coalizione politica della «Rosa nel pugno». ◆ [tit.] Come vota la tribù di questo giornale / Foglianti forzisti, ulivisti, rosapugnoni, finanche dc. Sempre [...] rosapugnoni» (cioè i radicali e i socialisti uniti). «Fatemi una richiesta di ministero», ha detto il futuro premier. «Ma sei tu che devi fare una proposta a noi», ha replicato [Enrico] Boselli. «Io a voi? No, voi a me!», incalza Prodi. (Mario Ajello ...
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cinepanettone
(cine-panettone), s. m. (scherz. iron.) Il film di Natale, lo spettacolo cinematografico popolare per antonomasia. ◆ [tit.] [Massimo] Boldi & [Christian] De Sica, il cine-panettone [...] quel genere facile, per industriarci diversamente», commenta Enrico Vanzina, il più espansivo dei due maghi dell Composto dal confisso cine- aggiunto al s. m. panettone.
Già attestato nella Repubblica del 1° dicembre 1997, Roma, p. I (Franco Montini). ...
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clientelizzazione
s. f. Assimilazione a una categoria, a un gruppo di protetti, di sudditi. ◆ Non la stupisce neppure l’indagine per mafia su un esponente diessino come [Vladimiro] Crisafulli? «A parte [...] di clientelizzazione della politica è altissimo» [Emanuele Macaluso intervistato da Enrico Del Mercato]. (Repubblica, 5 dicembre 2003, Palermo, p della giovinezza riguarda evidentemente di più i ragazzi con difficoltà scolastiche che, consumando ...
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quinto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quintus (o quinctus), der. di quinque «cinque»]. – 1. agg. Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero cinque, cioè [...] , per indicare la successione (sempre in numeri romani): Enrico V, Paolo V; così pure nel citare assol. 2/5, 3/5, 4/5); gli spetta un q. dell’eredità; ha quasi i tre q. di proprietà dell’intero palazzo. Con usi particolari: a. La quinta parte di ...
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clinica-lager
loc. s.le f. Clinica che ospita i propri pazienti in pessime condizioni alimentari e igieniche. ◆ Cinque quintali di alimenti destinati ai paesi del Terzo Mondo nella dispensa di una clinica-lager [...] alla [Carla] Del Ponte per svelare come, dopo i bombardamenti Nato, almeno 300 «dispersi» serbi furono deportati ted. lager.
Già attestato nella Repubblica del 16 gennaio 1985, p. 15, Cronaca (Enrico Bonerandi), nella variante grafica clinica lager. ...
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navarrino
agg. e s. m. (f. -a). – Della Navarra (v. la voce prec.); come sost.: abitante, originario, nativo della Navarra. Razza n., razza di cavalli, da sella e da tiro leggero, ottenuta a Tarbes (Pirenei) [...] sec. 17°, in Manzoni: «... Vuol dunque far credere ch’ella tenga dai navarrini?». Così si chiamavano allora, per ischerno, i Francesi, dai principi di Navarra, che avevan cominciato, con Enrico IV, a regnar sopra di loro (Pr. Sp., cap. V, par. 99). ...
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Figlio (n. 1204 - m. Palencia 1217) di Alfonso VIII, gli successe nel 1214 sotto la reggenza prima della madre Eleonora d'Inghilterra e poi della sorella maggiore Berenguela. Cessata la reggenza per l'intervento del potente conte Alonso Núñez...
Figlio (1217-1253) di Ugo I e di Alice di Champagne, successe al padre nel 1218 e fu sotto la reggenza della madre e dello zio Philippe d'Ibelin sino al 1228, quando Federico II, sbarcato a Cipro durante la sua crociata, reclamò per sé la tutela...