enrico
s. m. (pl. -chi). – Nome di varie monete fatte coniare da sovrani di nome Enrico o portanti il suo nome: tra esse, il denaro poi chiamato bolognino, coniato a Bologna dal 1191 e che portava il [...] nome dell’imperatore EnricoVI al quale era dovuta la concessione di battere moneta; passò poi a indicare il denaro pavese nuovo, o pavese corrente, coniato nella zecca di Pavia nei primi decennî del sec. 12°. In Spagna, fu così chiamata (spagn. ...
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Schadenfreude (schadenfreude) s. f. inv. Il piacere maligno che si prova di fronte agli insuccessi e alle sfortune altrui. ◆ Non vi può essere né vi è una briciola di Schadenfreude (parola tedesca intraducibile [...] la sua stupida soddisfazione, e la parte più opportunistica dell’arena politica potrebbe cercare il suo consenso. (Enrico Bucci, Foglio.it, 9 settembre 2021, Scienza) • Andiamoci piano con la schadenfreude, però. BlackRock gestisce fondi altrui ...
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costosità s. f. 1. Costo molto elevato o eccessivo. 2. L'essere costoso; anche, il livello dell'essere costoso. ◆ Entrando poi nei particolari di questa spesa, ancorché si possa dissentire col Ministero [...] costosità della rete telefonica – ha dichiarato il presidente Enrico Modigliani – sono un serio limite all'ampliamento dell' economica. Inoltre, in alcuni paesi – come in Francia – vi sono vari enti preposti alla rilevazione e la raccolta dei dati ...
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colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» [...] , Milano, p. 11) • [tit.] chef: con cosa vi piace colazionare la mattina? (ForumAlfemminile.com, settembre 2011, Psicologia) stessi come spoilerare, taggare, o il contagioso webete di Enrico Mentana. (Michele Smargiassi, Repubblica, 26 febbraio 2017, ...
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verbatim avv. Parola per parola, cioè con assoluta fedeltà al testo che si è citato o riportato. ◆ Non scrive come un cane il labrador di Mitterrand. Prosa curatissima, allusioni eleganti, verve. E un [...] il «caninamente latra» che la Divina Commedia attribuisce a Cerbero. (Enrico Benedetto, Stampa, 22 marzo 1996, p. 8, Estero) verso l'incredibile, il messaggio prosegue così: "Questa mail vi informa che l'importo non rimane disponibilité (sic). Fare ...
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iperpoliticizzato
(iper-politicizzato), p. pass. e agg. Estremamente, eccessivamente politicizzato. ◆ l’Autorità delle Comunicazioni […] ha una composizione iperpoliticizzata nel suo meccanismo di nomina [...] dittature post-moderne intendono soltanto il do ut des, e non vi è alcun motivo per accordare loro il tributo di un’inaugurazione coraggio di spiegarne il perché! (André Glucksmann, trad. di Enrico Del Sero, Corriere della sera, 26 aprile 2008, p ...
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defaticare
v. intr. e tr. Nel linguaggio sportivo, ridurre l’affaticamento muscolare e la quantità di acido lattico formatosi nei muscoli in seguito a sforzi intensi e prolungati; nella forma riflessiva [...] sul prato verde dove nascono speranze che si chiamano ragazzi: che vi batta il sole o che si respiri quell'aria d'entusiasmo fatica, tutto si può riassumere in una parola: passione. (Enrico Sisti, Repubblica, 11 luglio 2017, p. 50, Sport).
Derivato ...
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yiddishofono
s. m. e agg. Chi o che si esprime in yiddish, lingua propria delle comunità degli ebrei ashkenaziti, che si caratterizza per la fusione di elementi tedeschi, ebraico-aramaici, neolatini [...] ma sopravviva in termini cultural-sociologico-linguistici – è a pezzi. (Enrico Benedetto, Stampa, 25 aprile 2000, p. 21, Società e Cultura) • In scena vi è un gruppo di sette buontemponi, vi è un regista ebreo americano che decide di realizzare un ...
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volterrana
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. volterrano]. – 1. Specie di volta, tipica dell’architettura di Volterra, costruita con mattoni rossi messi di coltello. 2. Elemento laterizio leggero, simile [...] nella costruzione di solai con struttura portante in ferro. 3. In numismatica, moneta coniata a Volterra prima dai vescovi che avevano ottenuto il diritto di monetazione dall’imperatore EnricoVI nel 1189, e poi dal comune (v. anche volterrano). ...
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apuliense
apuliènse s. m. [dal lat. mediev. Apuliensis, propr. «pugliese»]. – Moneta d’argento (detta anche a. normanno), del valore di un soldo, fatta coniare dal re di Sicilia Guglielmo II il Buono, [...] al dritto la sigla del re e al rovescio, intorno a una palma fruttifera, la denominazione Apuliensis; a. imperiale, denaro degli imperatori svevi EnricoVI e Federico II, che porta al dritto il nome dell’imperatore e al rovescio la corona imperiale. ...
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Figlio (Nimega 1165 - Messina 1197) di Federico I Barbarossa e di Beatrice di Borgogna. Fu re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (1191). Grazie al matrimonio (1186) con Costanza d'Altavilla, dominò Sicilia e di Puglia e tentò di...