meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per [...] (Dante). 2. tr. a. Destare meraviglia in qualcuno, provocare un sentimento di meraviglia: meravigliò tutti con la sua eloquenza; ciò che dici mi meraviglia molto; le sue stramberie non meravigliano più nessuno. Frequente l’uso assol., specialmente in ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] la f. dei suoi argomenti; la f. della tradizione; la f. dell’abitudine; efficacia: la f. dell’esempio, della parola, dell’eloquenza; disposizioni che hanno perso ormai ogni f.; anche di cose concrete: la f. di un rimedio, di una medicina. 4. In senso ...
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irresistibile
irresistìbile agg. [dal lat. mediev. irresistibilis, der. dal lat. resistĕre «resistere», col pref. in-2]. – Cui non è possibile resistere, o che non si riesce a frenare: assaltare con [...] persuade o attrae in modo da rendere vano ogni tentativo di resistenza o opposizione: provò la sua tesi con i. argomenti; eloquenza i. (e così oratore i., e sim.); esercitare un’i. attrazione, un i. fascino. Con allusione al fascino, anche riferito a ...
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primato
s. m. [dal lat. primatus -us, der. di primus «primo»]. – 1. L’essere primo, l’essere superiore a ogni altro sotto un determinato aspetto o per quanto riguarda un particolare campo di studî o [...] nel medioevo Bologna teneva il p. nel campo dell’insegnamento giuridico; a Cicerone fu riconosciuto il p. nell’eloquenza; p. filosofico, letterario, scientifico, relativamente agli studî di filosofia, di letteratura, delle scienze. P. di s. Pietro e ...
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torrenziale
agg. [der. di torrente, sull’esempio del fr. torrentiel]. – 1. Di torrente, che fluisce o scende con l’impeto di un torrente: acque t.; cadeva una pioggia t., fitta, violenta, scrosciante [...] e continua. 2. fig. Inarrestabile, incessante: mi ha stancato con la sua parlantina t.; ne proclamava le lodi con eloquenza torrenziale (P. Levi). ◆ Avv. torrenzialménte, con impeto torrenziale. ...
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asianismo
aṡianismo (o aṡianéṡimo) s. m. [der. di asiano]. – In Grecia e in Roma, indirizzo dello stile oratorio ellenistico, caratterizzato (in contrapp. alla semplicità e all’eleganza dell’atticismo) [...] da frasi spezzettate, ricerca del nuovo e del raro, ampollosità della forma, ecc., così detto perché asiatici erano i principali oratori di questo tipo di eloquenza (Menecle e il fratello Ierocle di Alabanda, Eschilo di Cnido, Eschine di Mileto). ...
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suasoria
suaṡòria s. f. [dal lat. suasoria, femm. sostantivato dell’agg. suasorius (v. suasorio), sottint. oratio «orazione»]. – Nella letteratura latina, tipo di declamazione rivolta a consigliare o [...] sconsigliare un’azione, in uso nell’antica Roma agli inizî dell’Impero quando la perdita della libertà escluse l’eloquenza dalla vita pubblica: le s. di Seneca il Vecchio. ...
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sfoggiare
v. intr. e tr. [der. di foggia, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sfòggio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Ostentare benessere, ricchezza: s. nel vestire; s. in feste, in ricevimenti; con uso [...] una splendida toilette da sera, una parure di brillanti; s. una macchina. b. fig. Mettere in mostra, ostentare le proprie qualità: s. erudizione; parlò a lungo, sfoggiando tutta la sua eloquenza; la squadra ha sfoggiato tutta la propria superiorità. ...
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sfoggio
sfòggio s. m. [der. di sfoggiare]. – Lusso, fasto ostentato: un servizio di mensa con grande s. di cristalli e di argenterie; assol., ostentazione di ricchezza: veste bene, ma senza sfoggio; [...] ). Frequente la locuz. fare sfoggio, ostentare, mettere in mostra con grande compiacimento: fare s. di gioielli, di abiti firmati; fare s. di decorazioni; anche di doti e di capacità: fare s. di erudizione, di eloquenza, di abilità virtuosistica. ...
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oltramontano
(meno com. oltremontano) agg. [comp. di oltra- (o oltre-) e monte]. – Che si trova o è fatto di là dei monti, o ne proviene; s’intende in genere dei monti che formano il confine dell’Italia, [...] Roma, quanto possa mai averne imaginato la diligenza oltramontana (Galilei); quale oltramontano, che meno intenda la bellezza di nostra eloquenza, potrebbe sparlarne di più? (G. Gozzi). Per il sign. partic. che ha avuto nella storia della Chiesa, e ...
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Eloquenza
In Cv I V 10 è citato, nella forma volgare, il titolo del De vulgari Eloquentia (v.): uno libello ch'io intendo fare... di Volgare Eloquenza.
ORATORIA
Gino FUNAIOLI
Cesare GIARRATANO
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. Antichità classica. - Grecia. - Popoli riccamente dotati che ebbero intensità e libertà di vita politica, quale il greco o l'attico e il romano della progredita repubblica, erano destinati all'eloquenza:...